lunedì 19 settembre 2022

Il castello di lunedì 19 settembre

 


PONZANO MONFERRATO (AL) - Castello in frazione Salabue

Nato come installazione militare e dimora dei feudatari di Salabue, è stato trasformato nel Seicento in dimora nobiliare ed è divenuto residenza di importanti famiglie ed illustri personaggi della storia e della cultura monferratese. L’origine del complesso, ascrivibile verso la fine del XIII, è documentata per la prima volta nel 1349 quando il marchese di Monferrato investì la figlia di Tommaso di Setaria del castro, villa e consorti di Ponzano e Salabue. Tra il Cinquecento e il Seicento il feudo con il castello, la cui proprietà era frazionata in due, sono passati (insieme al podere di Tomarengo) per la proprietà delle famiglie dei Natta, Fassati, Tizzoni e Nuvoloni. Sul finire del 1500 i Nuvoloni ospitarono nella loro metà i fratelli Tabacchetti, intenti a decorare il Sacro Monte di Crea. Nel 1665 Carlo II di Gonzaga-Nevers trasformò il feudo di Salabue in contea e ne assegnò il titolo a Carlo Francesco Cozio (1620-1693), signore di Montiglio e Terruggia, patrizio casalese che ne divenne conte nel 1665. Per la comprensione dell’evoluzione storica del complesso, il prezioso “Disegno del castello di Salabò”, redatto da Giovan Battista Scapitta il 22 ottobre 1683 costituisce un elemento fondamentale. Nel rilievo l’edificio denominato “palazzo del signor conte”, corrispondente all’attuale castello, appare affiancato da “case di diversi particolari”, corrispondenti a edifici raggruppati in tre minuscoli isolati ed una chiesa. Il complesso, circondato da un fossato, era raggiungibile per mezzo di una porta con ponte levatoio. Carlo Francesco Cozio unificò le due proprietà del castello e trasformò il fortilizio in residenza di campagna prosciugandone il fossato, che, innalzato con arcate progressive venne a ridisegnarsi nell'attuale viale di accesso, ed abbassando le tre torri al livello della copertura. Si presume che in questo periodo fu realizzato il giardino pensile posto a livello del piano nobile dal quale era possibile accedere al matroneo della chiesa per assistere alle messe e fu realizzato il parco paesaggistico disposto sul versante collinare che circonda il complesso. I Cozio risiedettero nel castello per cinque generazioni. L'erede di Carlo fu Giuseppe Maria Cozio, padre di Carlo Cozio (1715-1780). Assunto il titolo nel 1725, questi promulgò i Bandi Campestri nel 1744. Fu anche un celebre scacchista e trattatista di scacchi. La dimora passò in eredità da Carlo al figlio Ignazio Alessandro, grande collezionista di strumenti ad arco, critico di liuteria e studioso della storia del Monferrato. Alla sua morte rimase erede la figlia superstite Matilde (n. 1786), che nel 1843 donò tutti i suoi beni immobili ed il titolo al cugino Pietro Giovenale Davico di Quittengo, nipote della sorella di Cozio, Paola, sposata nel 1778 con Silvio Davico, conte di Quittengo e di Fossano. Nominato conte di Salabue da Carlo Alberto il 3 agosto 1841, suo nipote Pietro Giovenale fu l'ultimo conte di Salabue. Matilde si riservò per se stessa e per la sua servitù un appartamento nel castello, dove morì nel 1853. Pietro Giovenale morì nel 1851 e suo erede fu il padre, i cui discendenti vendettero in seguito il castello ai Guazzone-Bezzi, dai quali nel 1935 fu rivenduto ai conti Corrado ed Elena Davico di Quittengo. Il castello subì nuovi rifacimenti per adeguarlo ai canoni di comfort e piacevolezza della residenza di campagna attuale ad opera dell'architetto Gianni Ricci e dei decoratori Vittorio Accornero e Alfredo Parachini. Ne vennero ridistribuiti gli ambienti interni, decorati interni ed esterni, creato il giardino all'italiana e la loggia che ne illeggiadrisce l'ala est. Oggi vi risiedono i conti Davico che ne amministrano l'azienda agricola ed il b&b (https://www.facebook.com/profile.php?id=100047221557039). Dell'edificio originario rimangono pochi resti identificabili in tratti di cortina muraria. Superato il portone d’ingresso a cui giunge il lungo viale di ippocastani fiancheggiato da una siepe di bosso dal profilo ondulato, il piazzale su cui si affaccia il castello è un belvedere sostenuto da un alto muro di contenimento colonizzato da infinite graziosissime pianticelle spontanee, dai capperi vistosi alla delicata cymbalaria; il parapetto è colorato da annuali e profumato d’inverno da due chimonanthus, mentre una sofora pendula orna il fondale architettonico di fronte al portone. Splendide rose si arrampicano lungo i muri fino a ricoprirli per un buon tratto, ma in quanto a vigore non tentano neppure di competere con un glicine, spettacolare nella stagione della fioritura e per tutta l’estate, quando offre una verdeggiante frescura al terrazzo che unisce due ali della storica dimora. Ai piedi, lunghe pennellate di agerato che si dissemina spontaneamente riprendono il colore del glicine. Rose. Sono le protagoniste del delizioso giardino pensile racchiuso per tre lati tra alti muri di confine e una facciata della dimora con terrazzo sostenuto da colonne, e affacciato per il quarto lato sullo splendido paesaggio, dolce e riposante, perfettamente conservato nella sua organizzazione agraria non stravolta nel tempo. Un pozzo in pietra raccoglie l’acqua piovana e fa da centro ad un parterre formato da tante aiuole geometriche bordate di bosso nano ricolme di rose floribunda di vari colori e delimitate da camminamenti lastricati in mattoni a spina di pesce. Altre rose si arrampicano lungo il muro di recinzione in un grazioso susseguirsi di portamenti e colori, mentre scalano le colonne del porticato una Lady Hillingdon e una Rosa banksiae i cui lunghissimi rami si coprono a primavera di migliaia di roselline color burro. Una superba magnolia è un punto focale importante, cui fa da contraltare il campanile della chiesa, appena oltre il muro che racchiude come in uno scrigno questo prezioso angolo segreto. Altro link consigliato: https://www.youtube.com/watch?v=K3hslCtywzk (video di Proloco PonzanoMonferrato)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Salabue, https://web.archive.org/web/20140122104717/http://www.ilmonferrato.info/cs/ponzan/salabue1.htm, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999), http://www.comune.ponzanomonferrato.al.it/Home/Guida-al-paese?IDDettaglio=31686

Foto: la prima è presa da http://www.comune.ponzanomonferrato.al.it/Home/Guida-al-paese?IDDettaglio=31686, la seconda è presa da https://artacadia.org/info/castello-di-salabue/

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