venerdì 23 settembre 2022

Il castello di venerdì 23 settembre

 

SAN STINO DI LIVENZA (VE) - Castello

Intorno al X secolo d.C. iniziò il ripopolamento dell'entroterra, dopo le scorrerie dei barbari dei secoli precedenti; nei pressi di un antico insediamento romano, venne costruito dalla famiglia dei da Prata il Castello, attorno al quale in seguito sorse l'abitato di San Stino di Livenza. Poco dopo, sotto l'influenza dei monaci di Sesto al Reghena, ebbe origine la “Villa di Corbolone”, dotata anche di strutture di difesa. Con la Bolla del 1186 si notificò il passaggio dei territori comunali di San Stino di Livenza, alla diocesi di Concordia Sagittaria. Per un lungo periodo l'ubicazione di San Stino, lungo il fiume Livenza si dimostrò strategicamente importante, in quanto ai confini tra Venezia, il patriarcato di Aquileia, i domini trevigiani e quelli dei da Camino. Nel 1259 i da Prata cedettero ville e castelli, tra cui S. Stino e Corbolone, ai patriarchi di Aquileia. Questi non assunsero direttamente il potere, ma istituirono il capitanato di San Stino. Durante una delle numerose guerre tra il Patriarcato di Aquileia e la Repubblica di Venezia, nel 1387, il castello di San Stino fu affidato all'arcidiacono di Gorizia, Simone de' Gavardi, che compì diverse incursioni nei territori dei veneziani e si spinse fino a saccheggiare e incendiare il vicino paese di Caorle. La rappresaglia della Serenissima Repubblica fu altrettanto violenta e si concluse, nel 1388, con l'assalto e l'incendio del castello di San Stino. In seguito, con l'annessione del Friuli alla Repubblica di Venezia, nel 1420, San Stino non fu più terra di confine, venne a perdere la sua importanza strategica e le sue prerogative difensive per diventare una sontuosa dimora per le nobili famiglie veneziane che ricostruirono il tetto, i pavimenti e le pareti interne. Originariamente (la prima citazione del Castello di S. Stino appare nella bolla del 1186 di Papa Urbano III) il castello era una semplice fortezza campale posta su un'altura creata artificialmente in terra battuta, con il tempo acquistò le dimensioni e le caratteristiche proprie di una massiccia struttura difensiva con fossato, ponte levatoio, torri, avancorpi e merlature. La costruzione primitiva si ritiene risalga all'epoca feudale, quando i signori da Prata ampliarono e rafforzarono le antiche difese del Paese. Il lato nord era una parete nuda, con finestre ricavate molto più tardi. Si dice che ci fosse un passaggio segreto che portava al di fuori dell'antica città, che però tuttora non è stato ritrovato. Una interessante descrizione del castello è quella di Giuseppe di Ragogna che nel 1964 ne "I Castelli del Friuli" scriveva: "Il castello di S. Stino, come tutte le fortezze-abitazioni dell'epoca è in cotto ed ha muri doppi di mt. 2,25. La sua forma oggi è rettangolare: presenta, sul lato nord, una parete completamente nuda, con finestre ricavate molto, ma molto tardi; i suoi mattoni sono di due specie; i sottili che si riscontrano nel XIII-XIV secolo e gli anteriori, messi in opera, questi, non tutti interi. Era in origine più alto di oggi (e basta vedere l'interno, all'ultimo piano, dove il muro appare diroccato e sopraelevato con minor spessore) e rivela a mezzodì, sopra il tetto, una posteriore costruzione addossata, qualche finestra chiusa di stile romanico e, più in su, resti di merlatura incorporata, della forma del palazzo municipale di Portogruaro; questa merlatura non correva sullo stesso piano, bensì su linea a spiovente. Il Livenza che scorre vicinissimo un tempo lo sfiorava. Si dice esistettero due passaggi sotterranei e ne rimangono parte. Certo si è che questo castello si erge su un breve rialzo di terreno ...". Da segni che si possono ritrovare sui muri sembra che avesse delle torri, che furono abbattute dai locali alla caduta della Serenissima. All'inizio il castello era più alto di adesso e si estendeva fino al territorio occupato attualmente dall'oratorio, poi con un incendio il perimetro del castello si è ridotto notevolmente fino alla configurazione attuale. Oggi l'edificio, di proprietà della famiglia Tonini e che si trova fra via Fratelli Martina e via del Popolo, è quasi completamente nascosto da un'alta e folta vegetazione. Altri link suggeriti: http://irvv.regione.veneto.it/xw/lod/front/file/21168.pdf,https://www.youtube.com/watch?v=-lxLF_KkKtY (video di impREsa l'immobiliare accanto a te)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Stino_di_Livenza, https://www.sanstino.it/index.php?area=19&menu=100&page=261&lingua=4, https://www.bibione.com/it/dettagliopuntointeresse/87-il-castello-di-san-stino-di-livenza/, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Veneto/venezia/sanstino.htm

Foto: la prima è presa da https://www.sanstino.it/index.php?area=19&menu=100&page=261&lingua=4, la seconda è presa da https://veneziaorientaledistrettoturistico.it/territorio_dettagli/castello/

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