martedì 20 settembre 2022

Il castello di martedì 20 settembre

 


CASTELL'UMBERTO (ME) - Castello di Sollima

In epoca bizantina il borgo antico fu roccaforte contro le invasioni saracene. A quel periodo infatti risale l'antica torre che poi, nel XVI secolo, divenne castello della nobile famiglia Sollima per passare poi nel 1671 alla famiglia Galletti che fu feudataria della baronia di Castania. Precedentemente era appartenuto ad altri casati, fra cui quello dei Barresi. Una serie di pericolose frane avvenute a cavallo fra XIX e il XX secolo costrinsero i cittadini a evacuare. Iniziarono quindi i lavori per la costruzione del nuovo centro, rinominato in onore del principe ereditario Umberto I. Salendo su un’altura, a dominare la Valle del Fitalia, troviamo il "Castello", di cui rimangono il maschio e parte delle mura delle carceri sotterranee. I Bizantini, al tempo dell’invasione Saracena intorno all’800, per difendere il territorio, predisposero un sistema di fortificazioni che prevedeva la costruzione di torri dislocate in punti strategici. La torre centrale del “Castello”, con la sua struttura quadrata, caratteristicamente bizantina, è, probabilmente, da ricondurre a questo sistema di fortificazione. Questa tipologia architettonica, si può interpretare, anche, come una struttura di mezzo, detta di incastellamento cioè posta tra il casale ed il castello (l’incastellamento medievale è un fenomeno riconducibile al processo della mutazione feudale avvenuta tra X e XII secolo). Probabilmente, è stato, durante la signoria dei Sollima (1553), che il castello ha conosciuto momenti di grande vitalità. L’idea del castello medievale rimanda, facilmente, a luoghi comuni, che hanno influenzato l’ immaginario popolare. Si racconta, di sale di tortura, di sotterranei che nascondono segreti e tesori, di principi dispotici detentori sui propri sudditi del diritto di vita e di morte, di apparizioni notturne, di lamenti sommessi. Questo modo di immaginare la vita in un castello, ha influenzato, anche, Francesco Nicotra, che in "Castell’Umberto-Dizionario illustrato dei Comuni siciliani" scrive: «serviva di dimora ai dinasti, di difesa al paese, di carcere ai rei e di tortura agli imputati, i quali venivano tormentati o a cavalcioni ad una trave, in fondo alla torre con forti pesi pendenti ai piedi, o messi in una stanzetta come in un forno, ove da un buco s’immetteva il fumo e il fetore di escrementi bruciati e simili lordure, o innalzati con violenti scosse ad una carrucola, legati ad una lunga fune, che li tenea stretti per i polsi uniti di dietro. La strada vicina porta il nome di questo sotterraneo carcere, e chiamasi: sotto la currula. Ebbe nome di castel Castano...».

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castell%27Umberto, https://www.comune.castellumberto.me.it/wp-content/uploads/2013/01/guida-di-conoscenza.pdf, https://www.ttattago.com/cosa-vedere/castell-umberto/points/castello-di-castell-umberto, https://www.siciliainfesta.com/comuni/castellumberto.htm

Foto: la prima è di rob.lof su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/313123/view, la seconda è di Salvo Grillo su https://www.facebook.com/photo?fbid=1467129023791199&set=pcb.2024726391065755

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