CAMPO LIGURE (GE) – Castello Spinola
Nel III secolo le legioni romane edificarono qui un accampamento, sotto la guida dell'imperatore Aureliano, come presidio sull'Appennino Ligure contro le prime invasioni dei popoli germanici. Da qui la derivazione del toponimo Campofreido. Il luogo venne ulteriormente fortificato dai Bizantini nel VI secolo contro i Longobardi. La posizione è molto strategica, il luogo è infatti protetto su tre lati dai torrenti Ponzema, Stura e Langassino e chiuso alle spalle dalla rocca sulla quale furono eretti successivamente la torre di guardia ed il castello. Diventato dominio feudale di Bonifacio del Vasto, nel X secolo sotto influenza sicuramente longobarda fu costruita la prima chiesa o pieve di Campo, dedicata a san Michele Arcangelo, santo protettore del popolo longobardo. Tra il XII ed il XIII secolo fu terra di diverse famiglie nobiliari del tempo quali i Vento e i Del Bosco che nel 1217 cedettero il feudo alla Repubblica di Genova. Con diploma del 27 giugno 1329, Ludovico IV il Bavaro, Imperatore del Sacro Romano Impero, investì la famiglia Spinola della linea di Luccoli del feudo di Campo; i nuovi feudatari, successivamente ampliarono e fortificarono il già preesistente castello. Durante i secoli XIV e XV secolo gli Asburgo, giunti ad occupare stabilmente la carica imperiale, andarono consolidando il loro potere diretto sui moltissimi Feudi Imperiali in Italia, quello di Campo compreso, il quale godeva da sempre dall'indipendente politica e giurisdizionale da Genova; non solo, ma anche dai propri feudatari Spinola, obbligati ad ogni cambio generazionale all'omaggio feudale all'imperatore. Durante la seconda parte del XVI secolo, i feudatari Spinola, caduti in bassa fortuna in Genova, furono costretti a vivere quasi costantemente nel feudo campese, partecipando così al lungo conflitto per la determinazione dei confini con i vicini padroni del feudo di Masone, la potente famiglia Grimaldi Cebà. Dopo innumerevoli scontri e sanguinose battaglie tra abitanti, si giunse alla breve pace tra i due feudi, grazie - secondo quanto testimoniato dalla tradizione locale e dall'atto notarile del 10 ottobre 1595, redatto dal notaio genovese Michele de Podio - alla "miracolosa apparizione" della Madonna presso il monte Bonicca, avvenuta l'11 settembre del 1595. Nel XVI e XVII secolo a Campo Freddo (da alcuni interpretato quale adattamento di Campo Frei ovvero Campo libero; in verità piuttosto adattamento da Campo feudo) cominciarono le prime ribellioni dei paesani contro i feudatari Spinola, i quali stavano cercando di intromettersi nella giurisdizione del feudo, mirando altresì a sfruttare a tutto proprio vantaggio le risorse locali. La comunità campese temeva, infatti, di perdere gli antichi privilegi e immunità acquisiti e confermati da ogni atto di investitura imperiale. Il conflitto tra Campo e gli Spinola culminò nel luglio 1600 con l'invio da parte della Repubblica di Genova, su sollecitazione dei feudatari, di truppe mercenarie assoldate in Corsica. Dopo una strenua resistenza durata diversi giorni, il borgo, tra il 22 e il 26 luglio, venne invaso, saccheggiato e incendiato; gli uomini di Campo subirono altresì il bando per 36 anni da parte della repubblica genovese. Nel 1635 metà del feudo fu venduto da due fratelli Spinola alla Repubblica che, sostanzialmente, tuttavia sempre rispettò le prerogative e le immunità imperiali concesse dagli Imperatori al feudo; al contrario della nuova famiglia Spinola, infeudata con Domenico I nel 1663, che mirò a diventare padrona assoluta di Campo. Gli abitanti chiesero aiuto direttamente al Consiglio Imperiale di Vienna lamentando i continui soprusi della famiglia genovese, che continuava a mostrarsi prepotente verso di essi. Carlo VI d'Asburgo nel 1721 ribadì le antiche prerogative ed i privilegi locali diffidando i feudatari dal continuare a non rispettarli. Durante la guerra di successione austriaca tra il 1746 e il 1748, Campo dimostrò la propria fedeltà all'Imperatrice Maria Teresa d'Asburgo, subendo gravi danni e disagi derivati dal passaggio di truppe e dagli spostamenti del fronte. Il XVIII secolo fu un periodo prospero per l'economia campese: ferriere e fucine producevano manufatti di ferro (soprattutto sotto forma di chiodi) destinato all'edilizia ed ai cantieri navali, gli oratori di san Sebastiano e di Nostra Signora dell'Assunta vennero riedificati in tardo barocco e nel 1754 la popolazione demolì la piccola chiesa urbana di Santa Maria, risalente alla metà del XV secolo, per edificare la nuova grande chiesa parrocchiale della Natività, terminata nel 1762. Con Napoleone Bonaparte, nel 1797, tutti i feudi passarono alla Repubblica Ligure e successivamente all'Impero francese. Il castello Spinola è un edificio difensivo sito in via del Rivale a Campo Ligure, nella valle del torrente Stura. È difficile datare la reale edificazione del castello poiché la sua architettura e struttura presenta diverse fasi edilizie. Alcune parti di esso, quali il tessuto murario della struttura esagonale esterna, sembrerebbero risalire al periodo medievale, databile tra il XII e il XIII secolo, mentre la torre potrebbe essere un rifacimento molto più moderno di una precedente torre eretta nel Medioevo. Le diverse fasi costruttive sono dovute per lo più a causa delle frequenti lotte e battaglie culminanti per la maggior parte dei casi nella distruzione o assedi del castello, dovendo quindi ogni volta porre rimedio ai danneggiamenti. Come sistema passivo, venne edificata, in un primo tempo, un’alta torre su una collina ad est dell’abitato, che misura 5,85 metri di diametro, 28 metri di altezza, 1,70 metri di spessore del muro alla base. Non esistono documenti attestanti l’anno esatto di costruzione, il 936 tuttavia potrebbe essere datazione attendibile date la forma e la struttura della torre del castello che rispondono in pieno alle esigenze belliche del X secolo, periodo generalmente caratterizzato dalla difficoltà di condurre attacchi contro postazioni particolarmente fortificate, a causa della mancanza di macchine d’assedio. La muratura della torre è in ciottoli fluviali, pietre e mattoni disposti secondo una linea elicoidale. Grossi conci squadrati e bugnati si ritrovano, invece, negli spigoli esterni della cinta muraria esagonale, che racchiude la torre. Si può pensare che il fortilizio di Campo, in prima istanza, fosse stato pensato come quartier generale per piccole milizie locali. Il maschio centrale occupa lo spazio dove venne edificato il primo edificio a difesa del territorio: ha ingresso soprelevato, raggiungibile attraverso un passaggio mobile posto all’altezza del cammino di ronda della cinta esagonale o tramite scala detraibile in modo da rimanere completamente isolato. L’apertura attuale presenta un arco ribassato non medievale, ma in uso almeno dal XVI secolo. Non trascurabile la presenza sottostante di una cisterna, interrata per gran parte del suo volume, profonda 7,50 metri, in origine completamente isolata dall’esterno. In seguito all’evoluzione delle tecniche militari, il torrione fu circondato, probabilmente attorno al XII secolo, da mura che formavano un esagono irregolare di 10 metri circa. Il maniero subì notevoli danni fra il 1225 e il 1273 a causa delle forti tensioni fra il comune di Genova e i marchesi Del Bosco, arrivando ad un assedio genovese nel borgo e quindi del maniero campese. La famiglia Spinola, ottenuto il controllo del feudo, scelse il castello come alloggio temporaneo proprio per porre maggiore controllo - difesa del paese e soprattutto della valle circostante (Valle Stura) e delle sue vie di comunicazione. Nel 1310 il maniero venne ulteriormente fortificato, onde adeguarsi alle nuove arti belliche e alle nuove macchine d’assedio; il fortilizio venne circoscritto da un’imponente cinta merlata di forma pentagonale: la lunghezza dei lati è di metri 60, 35, 35, 25, 50, con torrioni ai tre vertici di diametro di sei metri e passaggi di ronda. La cinta esterna si estende maggiormente verso sud perché in questa direzione si sviluppa naturalmente il colle, ma anche perché questa rimaneva sempre la direzione di maggior labilità di fronte ad un attacco nemico. Deterioratisi i rapporti tra Campo e Genova divenne una necessità primaria rinforzare le strutture difensive del castello: la cinta esterna lasciava fuori da tre lati una parete rocciosa inaccessibile; a sud un piano facilmente controllabile terminava con un terrapieno inclinato capace di assorbire le eventuali palle di granito dei cannoni quattro-cinquecenteschi; il torrione centrale e quelli ai lati, più il restante corpo esagonale, erano coperti da un tetto in tegole di mattoni. Le torri - aperte verso l'interno - furono modificate nel XV secolo con l'aggiunta di una base a scarpa e dotandole di aperture per il fuoco, inoltre furono scavati diversi passaggi sotterranei e aerei in modi da collegare il castello al borgo di Campo. Il castello di Campo ebbe una sua utilità fino all’inizio del secolo XVII, dopodiché la lontananza dell’impero e la presenza di Genova in Feudo quale condomina rese del tutto marginale la fruizione dell’edificio. Il castello venne collegato al Palazzo Spinola in Paese attraverso due cavalcavia, uno che andava dal Palazzo marchionale alla casa detta tutt’oggi “la Galleria”; un secondo che dalla Galleria andava al castello. A partire da metà secolo XVIII, a seguito degli eventi rivoluzionari di quel periodo, il castello fu abbandonato dagli Spinola e lasciato per anni in completo abbandono. Ad oggi delle tre principali costruzioni soltanto quella più ad est (riadattata nel secolo XV per parare la nuova minaccia delle armi da fuoco) è maggiormente conservata, quella a sud è stata trasformata in seguito in abitazione privata, mentre della parte a nord (verso il torrente Langassino) non rimane più nulla a seguito del crollo per il cedimento delle fondazioni, erose dall’impeto della corrente sottostante. Intorno agli anni novanta l'intero complesso, divenuto nel frattempo proprietà del Comune di Campo Ligure, è stato sottoposto a lavori di restauro permettendone così l'agibilità. Tale azione di recupero, condotta sotto la direzione dell’architetto Bruno Repetto, è riuscita a riconferire al castello un aspetto finale dell’organismo che consente oggi una chiara lettura delle trasformazioni succedutesi nel tempo e dalle quali ha preso corpo un episodio di architettura militare di rilevante valore storico e monumentale. I lavori iniziati nel 1992 hanno riconferito agli spazi recuperati una fruibilità che, pur nella sua valenza contemporanea (spazi espositivi, spazi per riunioni, spazi di documentazione, spazi per concerti e rappresentazioni) risulta compatibile con le caratteristiche dimensionali, distributive e soprattutto in assonanza con le stesse peculiarità monumentali. Attorno al castello è stato ricostruito il parco, con l’intento di conseguire la massima fruibilità. Oggi alcuni ambienti sono adibiti a riunioni ed esposizioni ad es. per iniziativa della pubblica amministrazione e l’importante contributo del Commendatore Pietro Carlo Bosio, esperto collezionista, è sorto il Museo della filigrana, mentre nello spazio racchiuso dalla cinta pentagonale vengono eseguiti concerti e spettacoli all'aperto. Altri link suggeriti:
https://www.youtube.com/watch?v=jyzGapST6R8 (video di Città Metropolitana di Genova),
http://www.prolococampoligure.it/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=170&lang=it,
https://castlesintheworld.wordpress.com/2014/05/22/castello-spinola-di-campo-ligure/Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Campo_Ligure,
https://it.wikipedia.org/wiki/Campo_Ligure,
http://www.comune.campo-ligure.ge.it/it/il-castello,
https://www.icastelli.it/it/liguria/genova/campo-ligure/castello-spinola-di-campo-ligureFoto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da
http://www.spinola.it/work/castello-spinola-di-campo-ligure/
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