Località di rilevante importanza strategica, Cervere compare nei documenti già alla fine del X secolo: nel 984 l'atto col quale Manfredo di Arduino il Glabro concesse ad Alineo II, signore di Sarmatorio, Manzano e Monfalcone, il luogo di ''Cervaria'' con il castello e le sue pertinenze. Ai successori di Alineo, Robaldo III e sua moglie Matilde, si deve la fondazione, nel 1018, del Monastero benedettino di San Teofredo. Dopo un lungo periodo di prosperità, Cervere venne coinvolta, verso la fine del Duecento, nella lotta tra il comune di Asti e gli Angiò per il predominio sul Piemonte meridionale. Il castello, costruito nel XII secolo, venne raso al suolo. Tra il 1310 e il 1320 avvenne la ricostruzione del castello a carico del comune di Cherasco, che lo considerava nevralgico all'interno della propria ragnatela di strutture difensive territoriali. Nel 1313 con la morte di Roberto d'Angiò, succedette la regina Giovanna subito in guerra con Amedeo VI di Savoia. Nel 1356 il feudo di Cervere passò a Corradino de Brayda, ma dopo dieci anni ritornò in possesso di Cherasco. Nel XVI secolo, feudo e castello di proprietà dei Romagnano, vennero ceduti agli Operti di Fossano. Successivamente il castello fu demolito nella guerra tra i Savoia e Francesco I, Re di Francia. Dopo d'allora, Cervere seguì le sorti dello Stato Sabaudo. Ultimi proprietari della torre le famiglie Tuerano Tribaudino di Racconigi che, nel 1929 fecero donazione della costruzione al Comune di Cervere. Durante la II Guerra mondiale, Cervere venne occupata dalle truppe germaniche a seguito della costruzione di un aeroporto militare posto tra Cervere e la frazione Grinzano. Residuo dell’antico castello, la torre (altezza 33 m), simbolo di Cervere riprodotta nello stemma comunale, di pianta quadrangolare è collegata ad una struttura assai più ampia conservata solamente a livello di fondamenta. Trattasi di torre fortificata con duplice cinta muraria e vasti locali abitativi. A seguito delle devastazioni avvenute nei secoli passati oggi rimane intatta e possente la torre con pochi ruderi alla base della stessa. La parte superiore conserva gli elementi decorativi in cotto composti da rombi e finti archetti disposti su più file sovrapposte. Su lato sud ovest è presente una torretta semicircolare aggettante che presenta i medesimi motivo ornamentali. Del “Castello di Cervere” si parla per la prima volta nel rogito redatto il 05/03/984 in cui Manfredo, figlio del Marchese di Torino Arduino il Glabro, donò “il castello e il luogo di Cervaria ......” alla stirpe di Robaldo, i signori di Sarmatorio, Manzano e Monfalcone. Molteplici le vicissitudini che hanno coinvolto il castello e la sua torre anche per l’importanza strategica che ha rivestito nelle diverse epoche. Attualmente sono in corso lavori di consolidamento e restauro della torre e allestimento di una sala espositiva in un locale adiacente all’edificio stesso ed all’interno del sito archeologico. Alta sulle colline dello Stura, la Torre, detta di Monfalcone (denominazione probabilmente impropria poiché testimonia semplicemente quale fu il sito del castello dei signori De Sarmatorio), domina quella che oggi è sempre più nota come "la valle dei porri", prodotto di eccellenza del paese.
Fonti: http://www.comune.cervere.cn.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=19201, http://www.comune.cervere.cn.it/Home/Guida-al-paese?IDDettaglio=19210, http://www.visitterredeisavoia.it/it/guida/?IDR=965
Foto: la prima è di befed su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/311045, la seconda è di maxaimone su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/272829
Nessun commento:
Posta un commento