MAGLIE (LE) - Palazzo Baronale Capece
E' probabile che, nato dapprima in età angioina come modesto organismo difensivo, sia stato poi, verso la metà del XV secolo, rimaneggiato e rinforzato dai Lubello (baroni di Maglie sotto il regno di Alfonso I d'Aragona). Il castello era circondato da un fossato. Certamente subì seri danni nei primi tempi dell'assedio di Otranto (1/2 agosto 1480) quando squadre di cavalieri turchi correvano selvaggiamente verso i paesi costieri e dell'interno, depredando, bruciando, saccheggiando, imprigionando o tagliando a pezzi gli abitanti. Otranto non fu la sola a subire la violenza ottomana.
Nel XVIII secolo il feudo di Maglie fu acquisito dal duca Ascanio Filomarino il quale decise di demolire il castello, in quanto fatiscente e in rovina, per trasformarlo in un signorile palazzo dalle linee architettoniche misurate ed eleganti. Così tra il 1711 e il 1713, demolite le torri del vecchio castello rimasero le fondamenta, le scuderie, i magazzini di deposito, il tardo cinquecentesco scalone interno, che porta al primo piano, con portale ad arco di grosse bugne sfaccettate, sopra la chiave incastona l’araldico scudo con il leone lapideo dei Capece, ultimi feudatari (e precedentemente incastonò le imprese delle altre famiglie feudatarie); sul lato Nord furono recuperati la casamatta (adibita, probabilmente, a deposito di munizioni), l’angolo turrito e il carcere criminale, portato alla luce nel 2000 in seguito a lavori di ristrutturazione. Nel 1724 il feudo di Maglie e il palazzo passò nelle mani dei Capece e sul finire della prima metà del 700 vennero realizzati, probabilmente per opera di Emanuele Manieri, la maestosa macchina decorativa tardo barocca del portale, recante nella parte più alta l’araldico scudo lapideo (il leone rampante dei Capece che volge il dorso all’aquila coronata dei Castriota-Scanderberg) e una balaustra a giorno dalle linee eleganti che conclude e corona il lungo ed euritmico prospetto. Il portale fu voluto da don Giuseppe Pasquale Capece Castriota, signore di Maglie nel 1749. In questo stesso periodo, nel 1730-40 circa, fu costruito quasi in continuità del prospetto il palazzo del Municipio delineando così l’ampia area dell’attuale piazza A. Moro (già del Municipio). Nella seconda metà dell’Ottocento, alle esigenze logistiche della stessa piazza, chiusa dalla parte Est dai due prospetti per una lunghezza di oltre 120 metri, si fa risalire la necessità che portò all’amputazione della facciata del palazzo “Capece” con l’apertura di “Via del Ginnasio”, interrompendo così la continuità longitudinale della piazza e ampliando il palazzo Capece, lungo la stessa via, con la costruzione al piano terra e al primo piano delle aule ginnasiali. Nel 1888 sul lato Nord del prospetto fu aggiunta con urgenza una fascia di ampliamento a rinfianco delle vecchie e fatiscenti mura del castello. In facciata l’ultima finestra a Nord risulta cieca per la necessità di realizzare le aule del convitto al piano terra più alte dei preesistenti vani adibiti a stalle e magazzini del castello. Recenti lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce i graffiti seicenteschi dell'ambiente destinato a carcere criminale. Su tre pareti sono incisi nomi e cognomi dei reclusi magliesi e dei casali vicini del periodo compreso dal 1601 al 1669. Del 21 luglio 1629 è l'iscrizione che ricorda due scomunicati che invano si erano rifugiati nel convento dei francescani. La struttura ospita attualmente il Liceo Classico, intitolato a Francesca Capece, che donò l'edificio al Comune nei primi anni del XIX secolo. Altri link per approfondire: https://www.salentoacolory.it/le-prigioni-palazzo-capece-maglie/, https://www.youtube.com/watch?v=tOsntY0SUx4&version=3&hl=it%5FIT&rel=0 (video di Carmelo Caroppo).
Fonti: http://www.comune.maglie.le.it/territorio/da-visitare/item/palazzo-baronale-capece, testo di Carmelo Caroppo su http://www.prasadesign.com/blog/il-palazzo-baronale-francesca-capece-maglie-lecce/
Foto: la prima è presa da http://www.prasadesign.com/blog/museo-diffuso-sud-salento-maglie-muro-leccese-vaste-2/, la seconda è di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/Maglie#/media/File:Palazzo_Capece_Maglie.jpg
E' probabile che, nato dapprima in età angioina come modesto organismo difensivo, sia stato poi, verso la metà del XV secolo, rimaneggiato e rinforzato dai Lubello (baroni di Maglie sotto il regno di Alfonso I d'Aragona). Il castello era circondato da un fossato. Certamente subì seri danni nei primi tempi dell'assedio di Otranto (1/2 agosto 1480) quando squadre di cavalieri turchi correvano selvaggiamente verso i paesi costieri e dell'interno, depredando, bruciando, saccheggiando, imprigionando o tagliando a pezzi gli abitanti. Otranto non fu la sola a subire la violenza ottomana.
Nel XVIII secolo il feudo di Maglie fu acquisito dal duca Ascanio Filomarino il quale decise di demolire il castello, in quanto fatiscente e in rovina, per trasformarlo in un signorile palazzo dalle linee architettoniche misurate ed eleganti. Così tra il 1711 e il 1713, demolite le torri del vecchio castello rimasero le fondamenta, le scuderie, i magazzini di deposito, il tardo cinquecentesco scalone interno, che porta al primo piano, con portale ad arco di grosse bugne sfaccettate, sopra la chiave incastona l’araldico scudo con il leone lapideo dei Capece, ultimi feudatari (e precedentemente incastonò le imprese delle altre famiglie feudatarie); sul lato Nord furono recuperati la casamatta (adibita, probabilmente, a deposito di munizioni), l’angolo turrito e il carcere criminale, portato alla luce nel 2000 in seguito a lavori di ristrutturazione. Nel 1724 il feudo di Maglie e il palazzo passò nelle mani dei Capece e sul finire della prima metà del 700 vennero realizzati, probabilmente per opera di Emanuele Manieri, la maestosa macchina decorativa tardo barocca del portale, recante nella parte più alta l’araldico scudo lapideo (il leone rampante dei Capece che volge il dorso all’aquila coronata dei Castriota-Scanderberg) e una balaustra a giorno dalle linee eleganti che conclude e corona il lungo ed euritmico prospetto. Il portale fu voluto da don Giuseppe Pasquale Capece Castriota, signore di Maglie nel 1749. In questo stesso periodo, nel 1730-40 circa, fu costruito quasi in continuità del prospetto il palazzo del Municipio delineando così l’ampia area dell’attuale piazza A. Moro (già del Municipio). Nella seconda metà dell’Ottocento, alle esigenze logistiche della stessa piazza, chiusa dalla parte Est dai due prospetti per una lunghezza di oltre 120 metri, si fa risalire la necessità che portò all’amputazione della facciata del palazzo “Capece” con l’apertura di “Via del Ginnasio”, interrompendo così la continuità longitudinale della piazza e ampliando il palazzo Capece, lungo la stessa via, con la costruzione al piano terra e al primo piano delle aule ginnasiali. Nel 1888 sul lato Nord del prospetto fu aggiunta con urgenza una fascia di ampliamento a rinfianco delle vecchie e fatiscenti mura del castello. In facciata l’ultima finestra a Nord risulta cieca per la necessità di realizzare le aule del convitto al piano terra più alte dei preesistenti vani adibiti a stalle e magazzini del castello. Recenti lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce i graffiti seicenteschi dell'ambiente destinato a carcere criminale. Su tre pareti sono incisi nomi e cognomi dei reclusi magliesi e dei casali vicini del periodo compreso dal 1601 al 1669. Del 21 luglio 1629 è l'iscrizione che ricorda due scomunicati che invano si erano rifugiati nel convento dei francescani. La struttura ospita attualmente il Liceo Classico, intitolato a Francesca Capece, che donò l'edificio al Comune nei primi anni del XIX secolo. Altri link per approfondire: https://www.salentoacolory.it/le-prigioni-palazzo-capece-maglie/, https://www.youtube.com/watch?v=tOsntY0SUx4&version=3&hl=it%5FIT&rel=0 (video di Carmelo Caroppo).
Fonti: http://www.comune.maglie.le.it/territorio/da-visitare/item/palazzo-baronale-capece, testo di Carmelo Caroppo su http://www.prasadesign.com/blog/il-palazzo-baronale-francesca-capece-maglie-lecce/
Foto: la prima è presa da http://www.prasadesign.com/blog/museo-diffuso-sud-salento-maglie-muro-leccese-vaste-2/, la seconda è di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/Maglie#/media/File:Palazzo_Capece_Maglie.jpg
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