lunedì 11 aprile 2022

Il castello di lunedì 11 aprile

                                      


                                                 

BERNATE TICINO (MI) - Palazzo Visconti

Nel Medioevo Bernate veniva chiamato Brinate come appare da una carta del 1045, ricordata da Giorgio Giulini (Memorie ecc. 1ª ed. Vol III, p. 427) in cui Enrico III confermava ai monaci di S.Dionigi a Milano la badia con la chiesa di S.Maria in Solariolo e alcune terre. Ebbe rinomanza in quei secoli il castello e se ne trova menzione in una carta del 1098 contenente una vendita che Algerio figlio del fu Vallone del luogo di Brinate aveva fatto ad Ariberto prete per 40 libbre di denari. In tale vendita aveva egli compreso tutte le sue case beni e diritti che possedeva in Inveruno e Trecate e nel luogo di Bernate eccettuato il castello. Il Giulini ci tramanda anche un successivo documento: è il testamento che il prete Ariberto compratore dei fondi suddetti, fece alcuni mesi dopo (gennaio 1099). In esso si dice che lasciò usufruttuaria di tutti quei beni la madre del defunto Algerio, che si chiamava Otta, fino alla di lei morte. Della proprietà dei beni stessi, escluso il porto della riva del fiume Ticino, ne fece due parti: "la prima ordinò che fosse di quella porzione della chiesa di San Giorgio di Bernate che apparteneva al monastero di San Vincenzo di Milano, e la seconda fosse delle altre porzioni della stessa chiesa che non erano soggette a iuspatronato di alcuna persona". A questo periodo risalgono le prime notizie relative alla famiglia Crivelli. È infatti nell'anno 1150 che Giovanni del monastero di S. Ambrogio investì Domenico, Pietro, Pastore e Gualla Crivelli delle rive, ghiaie e boschi che sono nei territori di Brinasca (altrimenti Bernate) e Cusionno (Cuggiono). L'autorità della famiglia Crivelli si ingrandì quindi a due feudi. Fu nel 1186, quando sul soglio pontificio sedeva col nome di Urbano III Uberto Crivelli che ebbe luogo la fondazione della canonica regolare presso la chiesa di San Giorgio. Al 25 novembre 1186 Urbano III con una bolla si rivolgeva al prevosto e ai canonici regolari di S. Maria di Crescenzago e, dopo aver esposto che la chiesa di San Giorgio di Brinate, fondata su un terreno paterno si trovava priva di beni e sprovveduta di possessioni, assegnava alla chiesa di San Giorgio i beni comprati dalle monache di Caronno eccettuato il porto e la ghiaia del Ticino e quelli che aveva comprato dai monaci di San Vincenzo o dai militi di Arconate o da quelli di Dugnano. Con tanta abbondanza di beni il pontefice fondò presso la chiesa di Bernate la congregazione canonicale secondo la regola di Sant'Agostino. Gian Galeazzo Visconti lasciò molti fondi agricoli di Bernate alla Certosa di Pavia. Il Palazzo Visconti costituisce la parte residenziale del complesso legato alla chiesa, e viene detto anche "Castello" per via delle sue forme che ricordano molto il vicino castello di Cusago. E' un tipico esempio quattrocentesco, posto agli inizi dello sviluppo della villa: rappresenta cioè una costruzione di transizione tra il castello fortificato e la villa rinascimentale di residenza. Ha infatti la pianta quadrata a cortile chiuso che lo apparenta alle costruzioni castellane ed una grande loggia aperta verso il Naviglio Grande, che scorre non lontano, come negli edifici di "villeggiatura" ed in modo simile all'aspetto primitivo di "Villa Gaia" a Robecco. Mostra evidenti in facciata, sotto il loggiato al piano nobile, le tracce di precedenti fasi costruttive. All'interno è adornato con splendidi soffitti a cassettoni d'epoca, oltre a numerose decorazioni murarie a graffito e pregiati camini scolpiti. L'esterno è scandito da preziose finestre ad arco rivestite in cotto, mentre la facciata è contraddistinta dalle tipiche decorazioni a losanga realizzate a graffito su intonaco, che si possono riscontrare in molte altre costruzione della zona, risalenti alla medesima epoca. La vicinanza con la chiesa e i documenti d'archivio pervenutici, fanno pensare oggi che la struttura possa essere stata utilizzata come sede canonicale affidata ai religiosi locali unitamente alla gestione della chiesa parrocchiale.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Bernate_Ticino,http://www.comune.bernateticino.mi.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=28997&IDCat=4413, https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00699/, https://www.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/territorio/comuni/Bernate-Ticino/

Foto: la prima è di Skukifish su https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:PalazzoViscontiBernateTicino.JPG, la seconda è presa da https://fondoambiente.it/luoghi/antica-canonica-e-palazzo-visconti?ldc. Infine, la terza è di Marco Ferrara Jokrah su https://mapio.net/pic/p-62756759/

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