giovedì 7 aprile 2022

Il castello di venerdì 8 aprile


 
FERRARA - Castello Este

E' un gioiello dell'architettura castellana italiana, che rappresenta l'evoluzione da torre a palazzo rinascimentale. Venne edificato nel 1385 come strumento difensivo di controllo politico e militare per volere del marchese Nicolò II d'Este su progetto di Bartolino da Novara, a seguito di una pericolosa rivolta. La prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, giorno di San Michele, protettore di porte e rocche urbiche: ecco perchè il Castello estense è detto anche "castello di San Michele". Bartolino costruì il Castello incorporando la preesistente Torre dei Leoni, che faceva parte della cinta muraria medievale, ed innalzando tre nuovi torri collegate da ampi corpi di fabbrica intorno ad un cortile centrale, il tutto circondato da un fossato. Le altre tre torri sono: a sud-est la Torre Marchesana e a sud-ovest la Torre di San Paolo, a nord-ovest la Torre di Santa Caterina. Divenuta a fine Quattrocento la residenza degli Este, una delle più prestigiose famiglie dell'epoca rinascimentale, subì una serie di modifiche che lo trasformarono in una sfarzosa dimora di corte. Se già alcuni documenti dell’inventario di Nicolò III attestano una ripartizione delle sale e appartamenti divisi secondo la loro funzione, solo con il duca Borso d’Este il Castello iniziò ad avere una dimensione abitativa acquisendo le caratteristiche di residenza, o comunque di palazzo con funzione di rappresentanza. Dalla morte di Borso (1471), si intensificarono gli interventi nell’edificio voluti dal duca Ercole I con la creazione di appartamenti per la moglie Eleonora d’Aragona, al quale si lavorò, con la decorazione dell’oratorio, fino al 1491, e infine per il figlio Alfonso, l’erede del Ducato. Fra il 1471 e il 1473 cominciò anche la costruzione della “via coperta nuova”, ovvero un rifacimento in chiave monumentale del passaggio che collegava la medievale residenza degli Este al Castello. Il corridoio coperto venne dotato di un poggiolo il cui soffitto è ripartito a riquadri ed è decorato con le armi ducali e con due riquadri che rappresentano le fatiche di Ercole, eroe eponimo del duca le cui immagini appaiono anche nelle decorazioni successive. Fu sotto Alfonso I (1505-1534) però che la vita cortigiana si spostò dal palazzo di piazza al Castello, grazie all'allestimento di stanze di rappresentanza. Inoltre, vennero costruiti le altane sopra le torri, i balconi di marmo, il cortile d'onore di linee cinquecentesche e i fastosi appartamenti affrescati, ancor oggi visitabili all'interno del percorso museale. Gli interventi di restauro si concentrarono nel primo Cinquecento, dove figurano l’appartamento per Lucrezia Borgia, seconda moglie del duca Alfonso dal 1502, vennero costruite le cucine ducali sulle fondamenta della porta del Leone e si iniziarono i lavori per il giardino pensile, sotto la direzione dell'architetto ducale Biagio Rossetti. Ma soprattutto fu in questo periodo che ebbero inizio i lavori per gli allestimenti delle prime importanti raccolte ducali: lo Studio dei Marmi e il Camerino delle Pitture, due progetti ai quali il duca si dedicò a partire dal 1505 e che sono noti come i Camerini d'alabastro. Tra i pittori di cui il duca si circondò all’interno della corte vi era in primo luogo Tiziano, cui venne affidata in gran parte la decorazione del Camerino delle Pitture, per la realizzazione di un ciclo di dipinti ispirati al mito di Bacco, i celebri Baccanali, a cui presero parte anche Dosso Dossi e Giovanni Bellini. Di Tiziano il Cinti scrive “che dimorò a Ferrara alla corte del Duca, con sei pittori di seguito. Nell’Archivio Estense è dimostrato dai libri della Spenderia e della Canova, che in castello aveva vitto e dimora, e che oltre i tre famosi suoi Baccanali, vi eseguì due ritratti di Alfonso I, e quello di Ercole II, d’Alfonso II, di Lucrezia Borgia, di Laura Eustochio e quello infine di Ludovico Ariosto”. Il Castello mantenne le antiche funzioni militari: prigione, deposito di polveri, fucina per armi e cannoni, laboratori artigiani, alloggi per la guarnigione. Nella Torre dei Leoni erano rinchiusi dal 1506 don Giulio e don Ferrante, fratelli del duca Alfonso I, condannati per aver attentato alla vita del duca e dell'altro fratello Ippolito, del cui episodio Ariosto si fece interprete all’interno della sua Egloga e nello stesso Furioso. I lavori di restauro avevano reso il castello una residenza sicura per la famiglia d’Este ma non per la cittadinanza. Il fossato che circondava la fortezza non presentava alcuna forma di recinzione. Nel 1507 venne eretto il muretto di protezione del fossato in seguito alla caduta, nelle acque, della carrozza della contessa Caterina dei Sacrati. Il Castello frequentato da Ariosto era una fabbrica in continuo lavorio, dove ogni duca salito al trono procedeva con nuovi lavori e allestimenti, spesso sostituendoli a quelli realizzati dai predecessori, e procedendo con l’ampliare nuovi spazi per sé e per i propri parenti. Non passava anno, infine, senza che attorno al Castello si aprisse un nuovo cantiere edilizio. A seguito della devoluzione del Ducato allo Stato della Chiesa nel 1598, gli Este lasciarono Ferrara e da quel momento ebbe inizio la dispersione del loro patrimonio. Dal Seicento fino alla seconda metà dell'Ottocento, ad esclusione della parentesi napoleonica, il Castello divenne sede dei cardinali Legati. Dopo l'Unità d'Italia il Castello fu acquistato dalla Provincia di Ferrara, che ne è l'attuale proprietaria, e che si occupò di importanti interventi di restauro. Dalla Torre dei Leoni, la più antica tra i quattro torrioni che impreziosiscono il Castello Estense, si può godere dello spettacolare panorama di Ferrara, salendo uno dopo l'altro ben 120 gradini. Entrare nell'antico maniero, che si staglia imponente, circondato dal fossato colmo d'acqua, connotato da rossi mattoni ed eleganti balaustre bianche, significa anche visitare il Museo del Castello, allestito dall'architetto Gae Aulenti: offre un percorso narrativo che consente di approfondire la conoscenza dell'edificio - dalle cupe prigioni agli splendori dei saloni affrescati -, della storia dei vari poteri che l'hanno utilizzato, della città di Ferrara e del suo territorio, riconosciuti dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. Al di sotto del livello del cortile, sono state recuperate ampie sale, suggestive per la loro copertura a botte e l'originale pavimentazione in cotto, dall'antica funzione di magazzini e di accesso al pontile, da cui si poteva lasciare il castello a bordo di piccole barche o di bucintori (da qui il nome "imbarcaderi"). Le prigioni del castello, poste al livello del fossato, si trovano nei sotterranei della torre dei Leoni. Gli Estensi vi rinchiusero spesso personaggi d'alto rango, prigionieri per cui occorreva una sorveglianza speciale. La sale, tutte comunicanti, possono essere utilizzate singolarmente o insieme e costituiscono uno spazio multifunzionale adattabile a sede di cerimonie, riunioni, cene, buffet, convegni. Ecco il sito web ufficiale del castello: https://www.castelloestense.it/it. Altri link suggeriti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Estense, https://www.youtube.com/watch?v=b0fp_0U_JVM (video di Massimo Nalli), https://www.youtube.com/watch?v=eBASj1TtXPc (video di Gran Tour Project), https://www.youtube.com/watch?v=yEO5KEfFPYY (video di Comune di Ferrara), https://www.youtube.com/watch?v=eRjykjIl_pw&t=20s (video de I Castelli di Ferrara), https://www.youtube.com/watch?v=heb3IwVO7LQ (video di loresamba), https://www.youtube.com/watch?v=ddZp55ku8kA (video di light2tube)

Fonti: https://castelliemiliaromagna.it/it/s/ferrara/6024-castello_estense, https://www.beniculturali.it/luogo/castello-estense, https://www.ferraraterraeacqua.it/it/ferrara/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/castello-estense, http://www.museoferrara.it/view/s/06d50b24c13947b58c7ecf4ee0069e19

Foto: la prima è presa da https://www.paesionline.it/italia/monumenti-ed-edifici-storici-ferrara/castello-estense, la seconda è una cartolina della mia collezione

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