PATU' (LE) - Torre del Fortino
Il territorio di Patù è stato abitato sin dall'antichità; ha ospitato l'importante città messapica di Vereto distrutta dai Saraceni nel IX secolo d.C. con lo scopo di guadagnare un punto di riferimento nel Capo di Leuca e invadere così l'intera penisola salentina. L'invasione saracena venne tuttavia sventata dall'imponente esercito mandato dal re di Francia Carlo il Calvo durante la battaglia del 24 giugno 877. Dalle rovine del centro messapico ebbe origine l'agglomerato urbano di Patù fondato, secondo la tradizione, nel 924 da alcuni superstiti veretini che si spostarono più a valle. A ricordo della vittoria sui Saraceni venne edificata la chiesa di San Giovanni Battista, la cui memoria liturgica ricorre proprio il 24 giugno. Durante il periodo feudale si avvicendarono varie famiglie: nel 1318 erano feudatari i Sambiasi; ad essi succedettero i Capece e i De Electis. Contemporaneamente appartenne alla Curia Vescovile di Alessano e al principe d'Aragona di Cassano, passò poi ai Guarino ed infine ai Granafei. Da Piazza Indipendenza percorrendo un piccolo tratto di Via Giuseppe Romano si arriva ad incrociare, sulla sinistra, via Silvio Pellico dove, superata la prima curva, si incontra sulla destra l'ultimo dei quattro torrioni angolari che, uniti da cortine, costituivano le mura del Castello. La fortificazione è della prima metà del '400. Le mura erano circondate da un fossato in parte interrato, in parte convertito in giardino. Il Castello, andato totalmente distrutto, fu spesso rifugio per la popolazione durante le incursioni piratesche. Verso la fine del 2017 sono partiti i lavori di manutenzione straordinaria e restauro conservativo della Torre del Fortino, unica testimonianza ancora visibile del castello. Nel mese di luglio il progetto aveva ottenuto un finanziamento di 500mila euro da parte dei ministeri dei Beni culturali e delle Infrastrutture: i fondi serviranno per intervenire su due aree – entrambe situate lungo via Silvio Pellico – dove si trovano la torre e ciò che resta di un tratto delle mura. La prima fase dei lavori ha visto gli archeologi della ditta Arvarcheologia impegnati – sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto – nelle operazioni di scavo a ridosso del tratto di mura superstiti. L’obiettivo è individuare eventuali altre tracce del fortino, a cominciare dal fossato – in parte interrato e in parte convertito in giardino – che secondo alcuni storici circondava le mura dell’antico castello, dominate da quattro torrioni angolari. Si spera inoltre di ritrovare resti di un arco decorato di epoca romana che componeva il portale d’ingresso. Il sindaco Gabriele Abaterusso sottolinea che l’intervento rientra in un più ampio progetto di valorizzazione dei beni culturali, per restituirli alla fruizione pubblica e realizzare così dei percorsi di visita che amplino e diversifichino l’attuale offerta turistica. Altri link suggeriti: http://www.comune.patu.gov.it/item/scavi-archeologici-alla-torre-del-fortino (con foto antiche),
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pat%C3%B9, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/lecce/provincia002.htm, http://www.piazzasalento.it/patu-partono-lavori-restauro-della-torre-del-400-85404
Foto: la prima è presa da https://www.borghimagazine.it/public/03_04_17-01_45_31-Rd62214667361104b3ca02b00708d17e.jpg, la seconda è presa da http://www.comune.patu.gov.it/images/notizie/Notizie/Patu_Torre_Est_del_Fortino.jpg
Il territorio di Patù è stato abitato sin dall'antichità; ha ospitato l'importante città messapica di Vereto distrutta dai Saraceni nel IX secolo d.C. con lo scopo di guadagnare un punto di riferimento nel Capo di Leuca e invadere così l'intera penisola salentina. L'invasione saracena venne tuttavia sventata dall'imponente esercito mandato dal re di Francia Carlo il Calvo durante la battaglia del 24 giugno 877. Dalle rovine del centro messapico ebbe origine l'agglomerato urbano di Patù fondato, secondo la tradizione, nel 924 da alcuni superstiti veretini che si spostarono più a valle. A ricordo della vittoria sui Saraceni venne edificata la chiesa di San Giovanni Battista, la cui memoria liturgica ricorre proprio il 24 giugno. Durante il periodo feudale si avvicendarono varie famiglie: nel 1318 erano feudatari i Sambiasi; ad essi succedettero i Capece e i De Electis. Contemporaneamente appartenne alla Curia Vescovile di Alessano e al principe d'Aragona di Cassano, passò poi ai Guarino ed infine ai Granafei. Da Piazza Indipendenza percorrendo un piccolo tratto di Via Giuseppe Romano si arriva ad incrociare, sulla sinistra, via Silvio Pellico dove, superata la prima curva, si incontra sulla destra l'ultimo dei quattro torrioni angolari che, uniti da cortine, costituivano le mura del Castello. La fortificazione è della prima metà del '400. Le mura erano circondate da un fossato in parte interrato, in parte convertito in giardino. Il Castello, andato totalmente distrutto, fu spesso rifugio per la popolazione durante le incursioni piratesche. Verso la fine del 2017 sono partiti i lavori di manutenzione straordinaria e restauro conservativo della Torre del Fortino, unica testimonianza ancora visibile del castello. Nel mese di luglio il progetto aveva ottenuto un finanziamento di 500mila euro da parte dei ministeri dei Beni culturali e delle Infrastrutture: i fondi serviranno per intervenire su due aree – entrambe situate lungo via Silvio Pellico – dove si trovano la torre e ciò che resta di un tratto delle mura. La prima fase dei lavori ha visto gli archeologi della ditta Arvarcheologia impegnati – sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto – nelle operazioni di scavo a ridosso del tratto di mura superstiti. L’obiettivo è individuare eventuali altre tracce del fortino, a cominciare dal fossato – in parte interrato e in parte convertito in giardino – che secondo alcuni storici circondava le mura dell’antico castello, dominate da quattro torrioni angolari. Si spera inoltre di ritrovare resti di un arco decorato di epoca romana che componeva il portale d’ingresso. Il sindaco Gabriele Abaterusso sottolinea che l’intervento rientra in un più ampio progetto di valorizzazione dei beni culturali, per restituirli alla fruizione pubblica e realizzare così dei percorsi di visita che amplino e diversifichino l’attuale offerta turistica. Altri link suggeriti: http://www.comune.patu.gov.it/item/scavi-archeologici-alla-torre-del-fortino (con foto antiche),
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pat%C3%B9, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/lecce/provincia002.htm, http://www.piazzasalento.it/patu-partono-lavori-restauro-della-torre-del-400-85404
Foto: la prima è presa da https://www.borghimagazine.it/public/03_04_17-01_45_31-Rd62214667361104b3ca02b00708d17e.jpg, la seconda è presa da http://www.comune.patu.gov.it/images/notizie/Notizie/Patu_Torre_Est_del_Fortino.jpg
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