mercoledì 11 luglio 2018

Il castello di mercoledì 11 luglio



GUIGLIA (MO) - Castello

Splendido fortilizio trecentesco. E’ circondato dal caratteristico borgo. La sua imponente mole si distingue da decine di chilometri di distanza. L’arte, una storia illustre e l’incanto naturalistico si ritrovano in questo castello, da cui si gode di una veduta stupefacente che abbraccia il corso del Panaro e la pianura. Citata dall’890, Guiglia rientrò nelle terre di Matilde di Canossa e fu poi teatro di frequenti scontri per la posizione di confine fra il Modenese e il Bolognese. Distrutto da un violento incendio nel 1361, venne ricostruito in circa quarant'anni e completato verso la fine del XIV secolo. A tale fase è ascrivibile la torre attuale e l'ala orientale del castello, un tempo munita di ponte levatoio. Dal 1405 appartenne ai Pio di Carpi, poi ad altre famiglie e quindi fu diretto dominio estense. Danneggiato dal terremoto del 1571, fu successivamente oggetto di saccheggi. Nel 1630 Francesco I d’Este la diede in feudo ai marchesi Montecuccoli che fecero del castello la loro sede estiva fino al 1796. Il Marchese Francesco Montecuccoli iniziò lavori di radicale trasformazione dell'antica rocca in sontuosa residenza nobiliare della sua famiglia. In tale occasione fu rimosso il ponte levatoio e chiusa la vecchia porta a oriente, furono ampliati gli appartamenti e creato un nuovo e prestigioso accesso, l'attuale, costituito da un alto portale sormontato da un timpano sostenuto da colonne attraverso il quale si accede ad una loggia decorata da pregevoli stucchi. All'interno delle mura esisteva anche un convento di Carmelitani, con l'annessa chiesa (per questo il castello è anche detto “Conventino”). Alla fine dell''800 il castello fu messo all'asta perché gli eredi dei Montecuccoli non pagavano le tasse e in seguito fu trasformato in albergo. Il pregevole complesso, dopo travagliate vicende, è infine divenuto di proprietà comunale. Il solenne portale in facciata introduce al cortile con loggiato a colonne e stucchi di un fastoso barocco simile a quello delle seicentesche dimore estensi; domina su tutto il possente torrione medievale. La torre del Pubblico (ora dell'orologio), collocata davanti all'originario ingresso della rocca, (risalente presumibilmente da una data letta dallo storico Giannotti all'anno 1535), ha pianta quadrata, portale in cotto ad arco a strombo ed è sormontata dalla cella campanaria arretrata dotata di campana seicentesca. L'edificio attiguo sembra fosse la Casella in cui si svolgevano le adunanze della Comunità. Nei pressi del Castello sorge l'Oratorio della Madonnina che fu fatto costruire alla fine del XVII secolo da Ottavia Caprara, vedova del marchese Giambattista Montecuccoli, per ospitare un'immagine dipinta su carta della Beata Vergine di San Luca, precedentemente collocata su un pilastrino posto presso la ripa del Campo superiore ed alla quale erano attribuiti numerosi miracoli. La costruzione fu terminata dal figlio Raimondo nel 1715 e pochi anni dopo vi fu traslata l'immagine. L'Oratorio è articolato in uno spazio percorso da tre nicchie. Quella centrale ospita l’unico altare presente. Ripostiglio e sagrestia sono ai lati dell'ingresso. La cupola è sormontata da una lanterna circolare. All'interno sono conservate tre tombe dei marchesi Montecuccoli Laderchi e numerosi ex voto di fattura popolare. Secondo una leggenda, presso il castello di Guiglia viveva a corte un prode cavaliere che era innamorato della figlia del castellano. Il loro amore era segreto. La ragazza venne messa in palio come premio di un torneo, così il cavaliere ne prese parte, ma il rivale lo spinse a terra conquistando il premio ambito. La fanciulla chiese al padre di annullare il torneo e di poter curare il cavaliere ferito, ma in seguito a quella scelta la ragazza scomparve misteriosamente, forse rapita dal vincitore della sfida. Il cavaliere era distrutto dal dolore e le sue condizioni tornarono ad aggravarsi, finché una notte non vide dalla sua finestra una donna che gli pareva la fanciulla amata. Senza pensarci su corse fuori dal castello tentando di raggiungerla, ma lei si disperse nella foresta lasciando dietro di sè una scarpetta d'oro sulla riva del fiume. Il cavaliere non sappe mai che si trattava di una fata, e rimase a fissare il fiume che cambiava colore diventando color ruggine a causa della scarpetta magica. Ancora oggi, l'erba ai bordi del fiume è macchiata di un color ruggine.". Altri link suggeriti: http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/06/14/news/visita-al-conventino-l-emilia-in-una-mano-dal-castello-di-guiglia-1.13654695, http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/38/357, http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=4722, http://www.italiadiscovery.it/storia/castello-di-guiglia.html, https://www.youtube.com/watch?v=RNdGIh4kCSk (video di Alessandro Baraldi).

Fonti: http://www.castellidimodena.it/page.asp?IDCategoria=287&IDSezione=5852, http://www.modenatoday.it/cronaca/curiosita-modenesi-leggenda-castello-guiglia.html, http://www.turismo.montana-est.mo.it/ecomusei/sc_c2.htm, https://www.terredicastelli.eu/luoghi-di-interesse/castello-di-guiglia/, http://www.prolocoguiglia.it/page.php?5

Foto: la prima è presa da http://www.turismo.montana-est.mo.it/ecomusei/img-s/C2.jpg, la seconda è di VL Estense su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/154063/view

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