L'origine di Vicari si fa risalire tra il VII ed il IX secolo, durante la dominazione musulmana. Tommaso Fazello attribuisce la fondazione della città e del castello a Chiaramonte III o a Chiaramonte II. Non è da escludere che la stessa area sia stata antropizzata molti secoli prima: lo dimostrano alcuni reperti che sono stati trovati durante gli scavi eseguiti all'interno del castello. Dopo i Chiaramonte (una potente famiglia francese arrivata al seguito dei Normanni), la città fu venduta ai Valguarnera, che nel 1408 la vendettero a Gilberto Talamanca, che due anni dopo la alienò a Federico Ventimiglia. E poi ancora fu posseduta dagli Alliata, Squillaci. Con i primi dell'800, si concluse la dinastia dei Bosco–Bonanno, che per quasi due secoli avevano retto l'abitato di Vicari elevandolo a Contea. Il castello, che si erge sul monte Sant’Angelo, fu probabilmente costruito dai romani e in seguito venne edificato nella sua nuova struttura nel 1077 da Ruggero d’Altavilla. Annoverato nel 1278 tra le fortezze regie di Sicilia, il Castello fu rifondato nel 1390 per volere dei Chiaramonte. Dal Castello di Vicari è passata dunque buona parte della storia della Sicilia; secondo alcune ricostruzioni storiche si dice anche che proprio al suo interno fu ucciso il ministro di Carlo d’Angiò, Giovanni di Saint Remy nel pieno delle battaglie dei Vespri, con la cui vittoria i siciliani riuscirono a liberarsi dalla dominazione francese. Ma il castello è anche un luogo denso di misteri: la storia ipotizza infatti che esso fosse collegato a quello di Caccamo attraverso un sotterraneo sistema di cunicoli e gallerie che non sono state in realtà mai scoperte. Aldilà delle supposizioni, resta di fatto che la posizione panoramica del Castello, esposto ai quattro punti cardinali, è straordinaria: da qui si riesce a vedere il centro storico di Vicari con i suoi tetti in tipico cotto siciliano, ma anche tutto il territorio circostante e addirittura il mare guardando in direzione di Caccamo. Oltre a dominare il paese sul quale incombeva, il castello serviva per il controllo militare non solo del proprio territorio, ma anzitutto dell’accesso a Palermo dal sottostante importantissimo crocevia che le principali strade di collegamento tra i centri della costa nord-occidentale e quelli del versante sud-est formavano con la dorsale Messina-Trapani. L’intervento umano era teso a completare le difese naturali del sito e a migliorare con i terrapieni la sua fruibilità. Infatti, la cinta muraria che avvolge la rupe a nord, a ovest e solo parzialmente a sud, viene a mancare nei versanti sud-est ed est. Dove il sito risultava naturalmente difeso dalla impraticabilità delle pareti rocciose strapiombanti, la fortezza era protetta da soli parapetti sul ciglio della rupe. La cinta muraria vera e propria consiste in tratti rettilinei inframezzati da torri delle quali sono notevolmente più grandi quelle dell’angolo nord-ovest e in mezzeria del lato ovest. Racchiudendo complessivamente, grosso modo, un pentagono irregolare allungato in direzione nord-sud, il giro di mura della cinta esterna oltrepassava i 250 m di lunghezza. Tutte le strutture murarie riscontrabili nel castello sono realizzate quasi totalmente in calcare locale che, anche appena sbozzato, dava delle pianelle di facile posa in opera. Mentre garantiva l’economia della costruzione, questa caratteristica ha causato la mancanza degli elementi formalmente e stilisticamente più elaborati. Si possono individuare due parti funzionali del castello. Separata da un muro interno si nota quella principale, la arx vera e propria, che occupava la parte più alta della rocca e dominava la parte bassa, il ballium, la basse cour, quel cortile fortificato verso l’esterno che precedeva il nucleo residenziale e maggiormente difeso del castello. L’ingresso nel complesso fortificato avveniva tramite una rampa rettilinea addossata dal lato est alla rupe e piuttosto ripida. Come mostrano alcuni resti, il primo tratto della rampa era sbarrato da due porte e conduceva verso uno spazio relativamente pianeggiante. Questa parte risultava difesa verso l’esterno da mura relativamente basse, mentre all’interno del complesso era dominata dalle parti più alte del castello. Dopo un tornante, il secondo tratto di rampa, poggiato su un muro di contenimento, conduceva alla arx. L’ingresso era protetto ad est da una torre che sembra fosse, mediante un muro interno, collegata con le strutture ad est, sul ciglio della rupe. Il nucleo centrale della arx occupava la metà settentrionale del complesso e restava racchiuso tra le mura di cinta più alte. Delle imponenti opere fortificate esterne sopravvivono tuttora notevolissimi resti della cinta muraria. Le strutture superstiti, misurate in alcuni tratti dalla base all’attuale sommità, raggiungono l’altezza di quasi sedici metri, per quanto risultino rovinate. Nel punto più alto ed inaccessibile della rupe, al suo angolo nord-est, svettano ancora i grossi resti della torre mastra. La vicina torre mediana del fianco nord, oltre a due interessanti monofore, contiene ancora i resti della postierla, “una porta che dicono la porta fausa, per la quale si scendeva per via di una scaletta, essendo ivi rapidissimo il monte” (Salinas). Altre grosse strutture turriformi si trovano allo spigolo nord-ovest e nell’angolo che si forma in mezzeria del fianco ovest. Qui sotto si nota una grossa costruzione che sembra sia stata una cisterna. Degli eventuali altri edifici (abitazioni, stalle e cisterne) che si dovevano comunque trovare anche in alto all’interno della cinta muraria, oggi affiorano solo pochi resti visibili; dato lo spessore del sedime, si è certi che un sistematico scavo archeologico potrà restituire delle notevoli sorprese. Altri link suggeriti: https://www.vivasicilia.com/itinerari-viaggi-vacanze-sicilia/castelli-in-sicilia/castello-di-vicari.html, https://digilander.libero.it/acembellinivicari/vicari.htm, https://www.youtube.com/watch?v=NdxTtCouBGs (video di charlyno), https://www.youtube.com/watch?v=u738pl4Tkwk (video di OSIRIDEZ ROM), https://www.youtube.com/watch?v=vc9Pq16Go10 (video con drone di Fortunato Scimeca).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Vicari, https://www.icastelli.it/it/sicilia/palermo/vicari/castello-di-vicari, https://www.typicalsicily.it/sicilia/Elenco/comune-della-sicilia-vicari/
Foto: la prima è presa da https://www.ilsicilia.it/a-vicari-per-un-weekend-di-bellezza-il-programma/, la seconda è presa da https://www.typicalsicily.it/sicilia/Elenco/comune-della-sicilia-vicari/
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