CREMOLINO (AL) - Castello Malaspina
Antica terra degli stazielli, passò al contado di Acqui durante gli ultimi anni del periodo carolingio. Con gli Ottoni anche queste zone vennero assoggettate all'atto di investitura e il vescovo di Acqui ottenne così l'investitura temporale della diocesi acquese, compreso Cremolino. Sembra che anche Cremolino non fu risparmiato dalle scorrerie saracene e traccia di questo passaggio, secondo la tradizione, sarebbe la località antistante il Borgo medievale e denominata Bruceta, sede dell'omonimo Santuario. Cremolino, insieme a parte dell'acquese, passò alla sede vescovile di Savona e, successivamente, sotto il dominio dei Signori del Bosco, di stirpe Aleramica. Col matrimonio tra Agnese e il marchese Federico Malaspina iniziò su Cremolino, intorno al 1240, la signoria dei Malaspina, che durò per due secoli e che si spense con Isnardo. Cremolino venne occupato in un primo tempo da Amedeo di Savoia, poi restituito al Marchese del Monferrato, che lo devolse alla Camera Marchionale; i Cremolinesi " preferendo esser sudditi di principe anziché vassallo di feudatario, fecero ..... atto di dedizione, in Casale, al Marchese Guglielmo Paleologo, il quale l'accettò confermando le usanze, i privilegi e le esenzioni di cui quegli abitanti ab antiquo godevano". ( M. Terragni : "Il Castello di Cremolino", in "L'illustrazione italiana" 1921). Successivamente il feudo di Cremolino passò alle casate genovesi dei Sauli, dei Centurione, dei Doria e, infine, dei Serra fino al 1708, anno in cui tutto il Monferrato divenne parte del Ducato di Savoia. Durante questi anni (dal 1467 al 1708) Cremolino subì diverse vicende come l'occupazione spagnola del 1646 e quella del Duca di Savoia del 1672. Domina il paese il castello, sorto all'inizio del secolo XIV ad opera di Tommaso Malaspina (che aveva ereditato il feudo dalla madre Agnese, ultima erede degli aleramici marchesi del Bosco), che vi si trasferì lasciando la sua residenza di Molare. Si ritiene che una precedente costruzione in loco risalga all'XI secolo, anche se la prima citazione ufficiale è in un documento del 1316. Il castello passò poi nel XVI secolo alle famiglie genovesi dei Sauli e dei Centurione; fu anche feudo dei Doria. Nel XVIII secolo divenne di proprietà dei genovesi Serra. L'antico borgo racchiude il maniero, che è inserito nel sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. Intorno al nucleo storico è visibile, pressoché intatta, la seconda cerchia di mura fatta costruire nel XV secolo 1460 da Isnardo Malaspina. Nato come punto di avvistamento e difesa, ha sempre conservato, nella sua pregevole architettura, questa caratteristica ed è considerato, nel suo genere, uno dei più pregevoli dell'Alto Monferrato. Il castello, anche grazie alla sua triplice cerchia di mura, non è mai stato espugnato e pertanto ha mantenuto intatto, con il suo ponte levatoio, il trecentesco torrino ed il possente dongione quattrocentesco, il suo carattere di fortezza medievale e dai suoi spalti si gode di uno dei più bei panorami dell’Alto Monferrato e della catena delle Alpi. A 450 m.s.m., il castello di Cremolino è il più alto della zona e da qui si vedono ben 14 castelli, dei 28 dell'Alto Monferrato, che è una delle aree con la più alta densità di castelli per kmq in Europa. Il complesso, a pianta quadrilatera, è costituito da un insieme di fabbricati di altezze diverse fra cui sono ancora individuabili le due torri già menzionate. Parti dei fabbricati presentano murature in laterizio fortemente scarpate. Si accede al maniero per una caratteristica viuzza e superando un ponte levatoio, dopo aver percorso, in ripida salita, la strada principale che attraversa l'antico borgo. Al Borgo si accede attraverso l'Antica Porta Maggiore, dove sono ancora visibili i segni del ponte di accesso, anticamente denominato "ponte sottano" ( all'entrata nord, dove non è rimasto alcun segno della porta di accesso, è ancora presente però il "ponte sottano". Sembra, secondo quanto tramanda G. Gaino, che sul ponte sottano fosse scolpito lo stemma della Comunità: un leone in piedi che per le zampe tiene un ramo spinoso. (G. Gaino : Cremolino nella storia – Asti, 1941). Sono presenti comunque segni della prima cerchia di mura (forse risalente al sec. X), più piccola e adiacente il castello, fatta ricostruire, nel 1260 da Tommaso Malaspina, a difesa del borgo e del maniero; restano anche i segni di una precedente porta, detta "Porta del Rampino", fatta demolire arbitrariamente nel 1834 da un certo G.B. Barletti, allora sindaco del paese. Gli attuali proprietari risiedono stabilmente nel castello. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=ZeysDnTpq2o (video di VisionPalermo), https://www.youtube.com/watch?v=_9nDOD_yK5M (video di PiccolaGrandeItalia.tv), http://www.mondimedievali.net/castelli/piemonte/alessandria/cremolino.htm, https://www.youtube.com/watch?v=taXC-H6BPtE (video di Andrea Chiesa), http://www.fctp.it/location_item.php?id=1701&pageID=35 (foto varie).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Cremolino, http://www.castellipiemontesi.it/pagine/ita/castelli/cremolino.lasso, http://www.comune.cremolino.al.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-5836-1-b715d1c793d483a63eb3d62b631694e2, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999).
Foto: la prima è presa da http://www.fctp.it/location_item.php?id=1701&pageID=35, la seconda è di Grifo su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/116616/view
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