BAGNO DI ROMAGNA (FC) - Castello in frazione Rondinaia
Oltrepassata la chiesa, e ben visibile fra la vegetazione, svetta l'antica torre del castello di Rondinaia. Storici locali fanno risalire la torre all'epoca romana, inserita in un contesto di torri di controllo e segnalazione che creavano una sorta di ponte fino a raggiungere la pianura e l'Adriatico. Successivamente attorno alla torre si sviluppò il castello di Rondinaia. Appartenuto negli anni attorno al Mille ai signori di Valbona, nel 1335 fu conquistato dai Forlivesi ed il suo signore Leoncino da Valbona fu decapitato nel castello stesso, dando origine alla leggenda, tramandata da padre in figlio, di un'ombra senza testa che nelle notti tetre e burrascose, vaga tra bianchi fantasmi intorno alla vecchia torre. Nel 1404 il castello passa sotto il controllo dei Fiorentini, che lo concessero in feudo alla famiglia dei Gambacorti. A seguito di una sommossa popolare dovuta ai continui soprusi subiti, la comunità ottenne nel 1453 la cacciata dei feudatari e l'annessione alla Repubblica Fiorentina, nel capitanato di Bagno di Romagna, acquisendo fra l'altro il riconoscimento di comune il cui statuto viene ratificato nel 1454. La perdita di importanza strategica e militare, il tempo, il progressivo abbandono degli edifici militari, l'usanza del periodo di riutilizzare le pietre dei castelli per edificare abitazioni e poderi, hanno ben presto ridotto il fabbricato ad una semplice torre in parte diroccata. Il card. Anglico nella sua famosa relazione del 1371 così lo descriveva: "Il castello è posto sopra un'altissima ripa con una torre fortissima a mezzo miglio dal fiume Acquedotto (attuale Bidente) e confina con Valbona, Biserno, Rocca Pozzoli e Santa Fiora. Ha12 focolari ed appartiene ad Azzo e Farinata degli Uberti.". Il Repetti nel Dizionario geografico dela Toscana del 1841 riporta:
"Castello ridotto ad una torre che porta il titolo di Rocca e Torre di Rondinaja con chiesa parrocchiale (S.Margherita) nella Comunità Giurisdizione e circa 11 miglia a maestrale di Bagno, Diocesi di Sansepolcro, una volta della Badia Nullius di S. Ellero a Galeata, Compartimento di Firenze. Riposa sul culmine di un poggetto che si alza circa 970 braccia sopra il livello del mare e che costituisce l’ultimo sprone dell'Appennino di Camaldoli." Così la descrive il Mambrini nel 1932:"Dalla piazza principale di Santa Sofia, a 3 chilometri circa di lontananza in linea d'aria, vedesi torreggiare sopra un altissimo sprone di monte, a metri 579 sul livello del mare, la bruna Rondinaia............ La torre imponente che sola rimane, alta circa 20 metri e larga per ogni lato non più di 4..........". Negli ultimi terremoti rovinò un lato della torre di Rondinaia ed ora resta solo una parte di muro, come uno scheletro alto e minaccioso, per ricordarci la vanità d'ogni potenza umana. Altro link suggerito: http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=7720&pagina=2.
Fonti: https://www.appenninoromagnolo.it/comuni/bagno_rondinaia.asp
Foto: la prima è presa da https://www.appenninoromagnolo.it/comuni/bagno_rondinaia.asp, la seconda è presa da https://www.ilraggiorondinaia.it/il-podere/
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