domenica 28 giugno 2020

Il castello di lunedì 29 giugno



RUVIANO (CE) - Castello

Il suo nome antico era Rajano il cui significato è stato interpretato in ara Jani, ossia un centro di culto campestre dedicato al dio italico Giano. La storia di Ruviano è legata al suo antichissimo castello, possedimento dei Normanni, degli Svevi e dei D'Angiò, posizionato in cima ad una collinetta da cui domina e sovrasta tutta la comunità con la maestosa Torre dell'orologio. Nella metà del XIII secoloo era feudo, assieme ad Alvignanello, del barone Andrea di Presenzano. Nel 1243 il Castello e la Baronia di Raiano furono date dall'Imperatore al Giudice Pietro Ursone di Telese. Nel 1302 Carlo II d'Angiò ne fece dono a Diego della Ratta, venuto a Napoli come gentiluomo di Violante d'Aragona, moglie del figlio di Carlo II d'Angiò. Nel 1322 Baronia e Castello sono in possesso del Signor Giacomo Vulcano. Successivamente la baronia fu concessa al nobile capuano Paolo di Raimo. Agli inizi del XV secolo Raiano apparteneva alla famiglia dei conti di Celano, perché nel 1407 ne troviamo feudatario Nicola di Celano, conte di Celano e maestro di giustizia del Regno di Sicilia. Nel 1428 da Odoardo Colonna, promesso sposo di Jacovella da Celano, venne ceduta agli eredi di Antonio di Sangro conte di Agnone. Dal 1463 Raiano passò alla famiglia Monforte. Questa famiglia è ricordata per aver fatto edificare l'eremo di Santa Maria degli Angeli sulle colline di Alvignanello. Nel 1528, poiché Federico Monforte osò ribellarsi a Carlo V, il marchese di Pescara, Francesco D'Avalos, inviò contro di lui Maramaldo. Federico fu sconfitto e intorno all'anno 1533 gli furono confiscati i feudi per fellonia. Qualche anno più tardi don Antonio D'Iscara ricevette Raiano dall'Imperatore Carlo V in remunerazione dei suoi servizi. Nel 1578 la famiglia D'Iscara vendette Raiano a donna Alligra De Tassis. Quest'ultima risulta signora di Raiano nel 1584, anno in cui fece anche costruire un mulino vicino al Castello di Raiano e lo possedeva ancora nel 1590. Nel 1596 Matteo De Capua, principe di Conca e signore di Caiazzo, comprò Raiano da Donna Alligra. Dai documenti noti risulta che nel 1602 la famiglia De Capua era ancora in possesso di Raiano. In seguito la baronia passò ai Carafa, marchesi di Corato. Don Giovanni Vincenzo Carafa, vendette questo castello al Dottor Orazio Santantonio di Napoli, che il 29 ottobre 1613 ne prese possesso mediante il suo procuratore, Dottor Luisi Mazziotta. Il 25 ottobre 1616 Orazio nominò procuratore Cesare Mazziotta di Caiazzo per il giuramento di fedeltà in mano di Sigismondo Mirto di Caiazzo, Commissario generale per il detto castello di Raiano. Nel 1628 gli successe il figlio Francesco, alla morte del quale il castello di Raiano fu venduto ad estinto di Candella per diecimila ducati, al fiorentino Giovanni Battista Segni che ne prese possesso il 28 agosto 1634. Il 23 gennaio 1636 Giovan Battista Segni vendette il castello di Raiano a monsignor Filippo De Sio, vescovo di Caiazzo che asserì di comprarlo in nome di suo fratello Ferrante Giovanni per 11.200 ducati. Il 21 ottobre monsignor De Sio fu trasferito alla sede di Boiano. Il 24 gennaio 1636 Marc'Antonio De Sio, nipote del vescovo, prese possesso di Raiano in nome di suo cugino Onofrio De Sio, giacché Giovanni Ferrante in quanto vecchio, non volle accettarlo. Nello stesso anno Cesare Mazziotta di Caiazzo comprò Raiano dal detto Onofrio. Cesare, l'11 aprile 1640, vendette la baronia di Raiano, per 9000 ducati ai procuratori del marchese di Caiazzo Antonio Corsi. Il 25 agosto 1640 il signor Francesco Salvini prese possesso del castello in nome di detto Marchese. Il 2 marzo 1836 i discendenti del Marchese Corsi vendettero il feudo di Caiazzo al signor Giuseppe Andrea de Angelis. Il 14 dicembre 1862, con il Regio Decreto n.1078, il comune assunse il nome attuale, probabilmente per evitare confusione con l'omonimo comune in Abruzzo. Tra le costruzioni esistenti nel centro urbano sono da mettere in evidenza: il castello, la torre dell’orologio, il castellone e la torre a guardia del ponte. Dell’impianto originario resta ben poco, poiché i danni provocati dalle calamità naturali e dai lavori effettuati in seguito al terremoto del 1805, hanno trasformato la struttura originaria, facendo perdere le sembianze di un castello. Al tempo in cui governava il capitaneo, il maniero era composto da un palazzo con giardino sottostante in cui vi era una piccola chiesa, la cappella di San Nicola, il pozzo che serviva l’intero abitato e la murazione tufacea che comprendeva due torri a guardia dell’accesso all’abitato e al castello stesso. Il palazzo era composto da due piani, con un fienile sovrastante e un granaio nella piazza, la cui presenza fa pensare all’utilizzo di servizio della struttura. Il castello era difeso da un torrione cilindrico in tufo denominato Torre dell’Orologio, ancora oggi presente, che sosteneva il terrazzamento del giardino, con una torre a difesa del ponte che si elevava dalla base dello stesso fino alla sommità delle abitazioni, inglobate nella parte bassa del castello. Completava la difesa dell’abitato, il cosiddetto castellone che rappresentava un avanposto a difesa nella parte sud-est del centro che era quella meno fornita di difese naturali. Secondo alcuni dati ricavati da un documento, tale struttura risale al 1415. Dunque, tutta la struttura di quello che doveva servire da estremo riparo dalle incursioni oggi non è altro che un fabbricato per abitazioni. Resta però il sito che non ha subito trasformazioni, con l’erta salita di accesso dalla piazza del paese (dove sono state posizionate le colonne di origini romane che si trovavano davanti alla Chiesa di S.Leone Magno). Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ruviano, http://www.comune.ruviano.ce.it/c061073/zf/index.php/storia-comune, http://www.prolocoraiano.net/home/storia2

Foto: la prima è di GranTourItalia su https://twitter.com/hashtag/ruviano, la seconda è presa da http://www.comune.ruviano.ce.it/zf/index.php/storia-comune

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