sabato 20 giugno 2020

Il castello di sabato 20 giugno



CALASCIO (AQ) - Rocca Calascio

La fondazione della rocca si fa risalire a Ruggero II d'Altavilla che ne promosse l'edificazione probabilmente dopo la conquista normanna del 1140; tuttavia il primo documento storico che ne cita il nome è datato al 1239, mentre il primo che ne attesta la presenza al 1380. Alcune fonti ritengono che la struttura possa essere stata costruita sui resti di una preesistente fortificazione d'origine romana. Rocca Calascio fu inserita in un complesso sistema di fortificazioni, a scopo difensivo, che controllavano le vallate abruzzesi; per la sua vicinanza al vasto bacino pastorale di Campo Imperatore, la rocca ebbe un ruolo importante relativamente ai percorsi della transumanza. Fece parte – con Calascio, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio – della celebre baronia di Carapelle, di cui seguì le vicende storiche fino al 1806, anno dell'abolizione della feudalità. Nei secoli si susseguirono nel dominio le famiglie Pagliara, Plessis, Colonna, Celano, Caldora, Accrocciamuro, Piccolomini Todeschini, Del Pezzo, Cattaneo, Medici e Borbone; in particolare, nel 1463, su concessione di Ferdinando I di Napoli, la rocca passò ad Antonio Todeschini della famiglia Piccolomini che dotò la struttura della cinta muraria in ciottolame e quattro torri di forma cilindrica con merlatura ghibellina. Nel 1579 Costanza Piccolomini, l'ultima della famiglia, vendette la Baronia, il Marchesato di Capestrano e le terre di Ofena e Castel del Monte a Francesco Maria Dè Medici, Granduca di Toscana per 106.000 ducati. Nel 1703 si verificò un violento terremoto che danneggiò il castello e distrusse quasi interamente il borgo sottostante; fu ricostruita solo la parte bassa del borgo medievale mentre il resto della popolazione, trovò rifugio più a valle, nell'attuale abitato di Calascio. Nei decenni seguenti, terminata la sua funzione strategica, la rocca andò in declino e fu progressivamente abbandonata fino a risultare completamente disabitata nel 1957. A partire dagli anni '80 del XX secolo, sull'onda del successo di alcune ambientazioni cinematografiche – su tutti, "Ladyhawke" del 1985 e "Il nome della rosa" del 1986 – il castello è stato sottoposto a lavori di restauro e consolidamento e alcune abitazioni del borgo medievale sono state recuperate e convertite a strutture ricettive. Rocca Calascio è diventata una delle principali mete turistiche dell'Abruzzo aquilano e, nel 2019, il suo castello è stato inserito dal National Geographic nella lista dei 15 più belli al mondo. Rocca Calascio è posta su di un crinale della sottodorsale meridionale del massiccio del Gran Sasso d'Italia, ad un'altitudine di 1460 metri sul livello del mare (è la fortificazione più alta d'Italia). La posizione particolarmente favorevole, baricentrica tra l'altopiano di Campo Imperatore a nord, l'altopiano di Navelli sud-ovest e la valle del Tirino a sud-est, la rendeva una delle principali fortificazioni dell'Abruzzo. e permetteva il controllo del territorio sia dal punto di vista difensivo, sia per quanto riguarda i percorsi legati alla transumanza. Con la dominazione aragonese fu istituita la "Dogana della mena delle pecore in Puglia" e la pastorizia transumante divenne la principale fonte di reddito del Regno. Fu quindi un momento di notevole sviluppo per i paesi della Baronia che nel 1470 possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano ingenti quantitativi di pregiata "lana carapellese" a città come L'Aquila e Firenze. La rocca è costituita da un castello e dal borgo medievale adiacente; quest'ultimo, che si sviluppa verso sud-ovest, è costituito da una parte alta, più antica, di cui rimangono solamente alcuni resti archeologici e una parte bassa, più recente e parzialmente recuperata. Sul versante opposto di nord-est, verso Campo Imperatore, è invece la chiesa di Santa Maria della Pietà. Il complesso si trova appena sopra l'abitato di Calascio, da cui dista circa 3 km per un dislivello di 200 metri. La chiesa venne costruita dai pastori intorno al 1400 come ringraziamento alla Madonna quando i soldati dei Piccolomini respinsero, in una sanguinosa battaglia, un gruppo di briganti provenienti dal confinante Stato Pontificio. È raggiungibile in auto, fino all'ingresso del borgo, o a piedi (circa 40 minuti di cammino); nei fine settimana estivi, data la limitata ampiezza della sede stradale e l'esiguità di parcheggi, la strada d'accesso viene interdetta alle auto ed è disponibile un servizio di navetta a pagamento. Il castello è il monumento più significativo dell'intera rocca. È posto sul punto più alto del crinale, in posizione dominante su tutte le vallate circostanti, ed era utilizzato come punto d'osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini, sino al mare Adriatico. La struttura, interamente di pietra bianca locale a conci squadrati, si compone di un mastio centrale di antica origine, parzialmente scapitozzato, circondato da di una cerchia muraria e quattro torri d'angolo a base circolare fortemente scarpate, realizzati successivamente, a partire dal XIII secolo. L'accesso avveniva attraverso un'apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accedeva attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata su mensole in pietra. Tra il 1986 e il 1989 il castello è stato soggetto a una serie di restauri conservativi, volti a risanare la struttura e a consentirne il recupero architettonico-funzionale, ed è oggi fruibile gratuitamente ai visitatori. Da esso si gode di un'ampia veduta, tra le più suggestive d'Abruzzo, con vista dei principali gruppi montuosi dell'Appennino abruzzese: è visibile a nord l'intera catena del Gran Sasso d'Italia (Corno Grande, Pizzo Cefalone, Monte Prena, Monte Camicia, Monte Bolza, Monte Ruzza), a sud-est la Maiella, a sud-ovest il Sirente-Velino; sono inoltre riconoscibili le valli sottostanti di Navelli e del Tirino e, in lontananza, la conca aquilana e la conca peligna. Sul lato di sud-ovest della rocca, lungo il sentiero che sale dall'abitato di Calascio, è il borgo medievale che costituisce con il castello un unico organismo fortificato. Il suo sviluppo è legato alle modeste dimensioni del castello e all'esiguità di uomini che riusciva a ospitare, oltre che alla necessità di salvaguardare la popolazione dagli assalti di invasori. Il collegamento con il castello avveniva attraverso un ponte levatoio in legno, oggi sostituito da una semplice rampa. Può essere distinto in due parti, una originaria adiacente al castello e una più recente e posta più a valle. La parte alta, di cui rimangono solo alcuni ruderi, cadde in disuso già in seguito alle distruzioni causate dai terremoti del 1348-49 e dal terremoto dell'Aquila del 1461, venendo completamente abbandonata con il sisma del 1703; la parte bassa fu abitata fino al secondo dopoguerra per essere poi sottoposta ad alcuni interventi di recupero sul finire del XX secolo. I volontari dell’Associazione Nuova Acropoli dell’Aquila si occupano, nel periodo estivo, della manutenzione ordinaria del castello e si impegnano a tenerlo aperto per quanti vogliono visitare l’interno, salire sulla terrazza e spaziare con lo sguardo su tutto il territorio circostante, dal Gran Sasso fino a Sulmona ed oltre. Un ultima curiosità: Rocca Calascio fa parte della serie filatelica "Castelli d'Italia", famoso è il francobollo da 50 lire su sfondo blu che raffigura il castello abruzzese.
Altri link suggeriti: http://www.roccacalascio.info/, http://www.istitutoitalianocastelli.it/risorse/il-castello-del-mese/rocca-calascio.html, https://www.facebook.com/pg/CastelliRoccheFortificazioniItalia/photos/?tab=album&album_id=10157631686730345 (raccolta di foto stupende), https://www.youtube.com/watch?v=2MBywEq5VYg (video con riprese aeree di Giulio Mentuccia), https://www.youtube.com/watch?v=1FnAdtmbEUI (video di EURASIA NEWS TV), https://video.repubblica.it/viaggi/le-citta-fantasma-rocca-calascio-il-borgo-dimenticato-d-abruzzo-con-il-castello-piu-alto-d-italia/341817/342407? (altro video, ma sul web chi è interessato a questo castello ne può trovare tantissimi altri.....buona ricerca !)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Calascio, https://abruzzoturismo.it/it/castello-di-rocca-calascio-calascio-aq, http://www.gransassolagapark.it/paesi_dettaglio.php?id=66014

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.agriturismolafattoriadimariadonata.com/2018/01/10/itinerario-nel-parco-nazionale-del-gran-sasso-fino-a-rocca-calascio/

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