lunedì 26 luglio 2021

Il castello di lunedì 26 luglio

 

TARVISIO (UD) - Castello di Weissenfels in frazione Fusine in Valromana

La vallata era ricca di ferro estratto e lavorato fin dall'antichità. Da qui il nome "Fusine", che nel dialetto friulano significa appunto fucina, fabbrica, opificio. Secondo altri invece tale nome risalirebbe ai tempi delle dominazioni carolinge, più precisamente ai feudatari franchi, tali Weissenfels, che si sarebbero insediati nella valle loro assegnata dai discendenti di Carlo Magno. Un tempo questo territorio faceva parte non della Carinzia, ma della Carniola ed il vasto pianoro apparteneva al vicino paese di Ratece. Però già nel 950 si fa menzione di concessioni imperiali e di suddivisioni della Carniola superiore in quattro signorie; tra queste quella di Weissenfels. Solo nel 1404 avvenne la prima concessione a tale Bartolomeo Consuran, da parte di Federico conte di Ortenburg per l'erezione di una fucina nei pressi della chiesetta di S. Leonardo. Passata la signoria in mano ai conti Cilli, si ebbe la costruzione, nel 1431, del castello di Weissenfels, per merito del conte Federico II che ne ebbe il possesso territoriale tra il 1420 e il 1465, sul monte ora detto Castello e sul quale sono visibili ancora le rovine. Il castello per la sua elevata posizione (a quota 1.120 metri di altezza) si dimostrò subito inadatto a scopi amministrativi e difensivi: decadde ben presto e venne distrutto, secondo una leggenda, nel 1618. Il maniero aveva pianta poligonale irregolare con una torre alta una dozzina di metri posta sul lato nord-est del complesso e con un mastio romboidale situato nel lato sud. Vi si accede da Poscolle lungo una bella strada panoramica. Sono visibili ancora il fossato sul lato settentrionale e alcuni ruderi. Lo storico Paolo Santonino, vissuto alla fine del quindicesimo secolo, in un suo libro descrisse Weissenfels «come un castello posto in alto, a un'altezza quale nessun altro castello era situato». Tale altitudine e la difficoltà di una costante opera di manutenzione causarono l'abbandono del castello, che andò velocemente in rovina. La proprietà del sito seguì le sorti dell'antica Signoria, passando di mano ai vari proprietari delle storiche acciaierie presenti in valle. Da ultimo ha seguito le sorti della Forestale Weissenfels e del suo fallimento. Nel 1456 la Signoria, per l'estinzione dei conti Cilli, cambiò titolare e divenne proprietà degli Asburgo che la tennero a mezzo di amministratori fino al 1636. Dal 1540 in poi fu attiva come proprietaria di fucine la famiglia Caspar, alla quale succedettero in tempi successivi quelle dei Cavallar e di Rechbach. Le Famiglie Cavallar e Rechbach (gabellieri imperiali) si impegnarono a Weissenfels per oltre un secolo, con la costruzione, tra il 1706 e il 1716, del castello di Stuckl (che fu anche sede delle Acciaierie Weissenfels Spa) - andato distrutto per un incendio nel 1961 - e l'edificazione, forse precedente, del castelletto ancora visibile nel centro del paese, a destra per chi sale da Tarvisio. Degradato e oramai al collasso, è stato salvato nelle strutture essenziali grazie all'intervento operato dal 1991 in poi da Antonello Perissinotto. Altri link consigliati: https://it.wikiqube.net/wiki/weissenfels_castle,https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/03/31/news/tarvisio-vuole-ridare-vita-al-monte-castello-1.11155977

Fonti: http://tarvisiano.digitalwebland.com/code/39675/Archeologia-e-architettura, http://tarvisiano.digitalwebland.com/it/39776/Fusine-in-Valromana, https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2008/03/13/GO_15_LET50.html

Foto: l'unica che ho trovato è un'antica cartolina che è in vendita sul sito www.delcampe.net. Poi c'è una stampa di come poteva essere il castello prima della sua distruzione, presa da https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/03/31/news/tarvisio-vuole-ridare-vita-al-monte-castello-1.11155977

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