sabato 24 luglio 2021

Il castello di sabato 24 luglio

 


                                       

ACQUEDOLCI (ME) - Castello Cupane

Sorto sul lido di San Fratello, detto delle Acque Dolci, è situato al margine orientale dell'attuale abitato, distante poche decine di metri dalla battigia del mare e ne rimane isolato dal tracciato della linea ferrata. Il castello affonda le proprie radici nel XVI secolo, quando i baroni catalani Larcan De Soto si occuparono della costruzione della torre di avvistamento a pianta quadrata, utile alla difesa della costa, facente parte del progetto difensivo organizzato da Carlo V. I Larcan de Soto, erano giunti in Sicilia nel 1391 al seguito di Re Martino I (1392-1409). Nel 1398 Augerot Larcan ricevette da Re Martino la baronia di San Fratello. A questi va attribuita la costruzione della torre nella marina di Acquedolci, all’inizio del XV secolo. Nel 1405 si decise la costruzione di una Torre “in fogia flomarie que est in medio Sancti Fladelli et Caronie”; incaricati di raccogliere il denaro furono il notaio Pietro de Domenico, vicesegretario di Cefalù, e Andrea de Jaconia (Maurici 1985-87). Il nipote Antonio Giacomo Larcan Barone di San Fratello ottenne, nel 1498, la licenza di riedificare e fortificare l’antica torre esistente; in seguito ebbe il permesso di costruire il baglio, potendovi applicare i merli a coronamento delle mura, e la licenza per aprire una nuova tonnara. Nel 1622 la baronia di queste terre passò a Giulia Larcan e alla sua morte alla casa Lucchesi dei Marchesi di Delia. Ferdinando Francesco Gravina e Cruyllas, Principe di Palagonia, Grande di Spagna di Prima Classe, Cavaliere dell’insigne Ordine del Toson d’Oro, divenuto Barone di San Fratello a seguito del matrimonio contratto nel 1698 con Anna Maria Lucchesi e Filangeri, ereditò “in infinitum ed in perpetum la detta Terra, Stato e Baronia di San fratello, della Signoria e Trappeto dell’Acquedolci […]“. Al Principe di Palagonia si deve la decisione di abbandonare la coltivazione della canna da zucchero nel territorio di Acquedolci. Non essendo più in funzione il trappeto di zucchero, il complesso fu trasformato in una lussuosa dimora feudale potendo così accogliere comodamente il Barone e la propria famiglia durante le visite nel feudo di Acquedolci. Attualmente poco o nulla resta che ricordi lo sfarzo di un tempo. È possibile rintracciare una qualità architettonica nel prospetto settentrionale della palazzina. La mancanza della copertura, ha fatto si che l’interno della palazzina sia andato completamente distrutto. La torre rappresenta il nucleo intorno al quale procedette la costruzione del castello nella sua interezza, impegno edilizio che occupò i decenni compresi tra la fine del XVII (probabilmente a partire dal 1660) e l’inizio del XIII secolo. Il complesso, dotato di impianto rettangolare a corte con torrette circolari ai rispettivi angoli Nord/Est e Nord/Ovest (ad amplificare il carattere di fortezza della residenza baronale), attualmente si presenta in accentuato stato di degrado. Della torre cinquecentesca è andata demolita gran parte della struttura nel XX secolo, probabilmente anche in seguito alla distruzione apportata dalla frana del 1922 (allo stato attuale la parte basamentale è ancora leggibile anche se è sostanzialmente coperta dai materiali derivanti dal crollo. Non è pertanto possibile descrivere l'organizzazione degli spazi interni), mentre degli interni risultano visibili le zone adibite alla cantina, agli appartamenti privati ed al salone, ma particolarmente rilevante risulta la presenza della Chiesa di San Giuseppe (attualmente sconsacrata), ornata da un altare settecentesco ed architettonicamente recuperata. Da immagini precedenti il crollo, pare che i quattro angoli del castello fossero rinforzati da cantonali costituiti da grossi blocchi di pietra squadrati. L’esterno è caratterizzato dall’impiego di pietra, laterizi e malta lasciata a vista. Appartenente al momento della fondazione ai Principi di Palagonia, il Castello fu venduto nel XIX secolo alla famiglia Cupane, responsabile di un ampliamento degli spazi, sino a divenire, in tempi recenti, proprietà del Comune, con l’intento di potenziarne l’importanza storico-artistica. I progetti, infatti, mirano al recupero di alcuni locali ed al seguente impiego degli stessi spazi per attività culturali, ospitando un’eventuale biblioteca, una sala convegni, un auditorium, una pinacoteca ed un museo. Attualmente il castello è liberamente visitabile dall’esterno. Altri link suggeriti: https://youtu.be/ysyn3pSoj-I (video di FAIchannel), https://www.youtube.com/watch?v=eIwJM9m2ybM (video di Bella Sicilia), https://goowai.com/castello-gravina-cupane-di-acquedolci/ (con foto del castello dall'alto), https://www.youtube.com/watch?v=cRFjupkL7Ao (video di Droniland Fpv), https://www.siciliafan.it/castello-larcan-gravina-castello-cupane/?refresh_ce, https://acquedolcifuriano.blogspot.com/2019/05/castello-di-acquedolci-un-video-aereo.html?fbclid=IwAR2_yrRsbaGxkFZhTq7nApz64LwY0RA20Wt9ifmKEjXK6Qy_i6LS0049KSY, https://www.youtube.com/watch?v=fB9p5S4QiBM (video di dronedary)

Fonti: https://www.messinaweb.eu/messinesit%C3%A0/architettura/i-castelli/item/636-il-castello-di-acquedolci.html, https://prolocoacquedolci.it/turismo/il-castello-larcan-gravina/, https://www.icastelli.it/it/sicilia/messina/acquedolci/castello-cupane-di-acquedolci, https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-cupane-di-acquedolci?ldc

Foto: la prima è di azotoliquido su https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Acquedolci_castello.JPG, la seconda è presa da https://goowai.com/castello-gravina-cupane-di-acquedolci/

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