venerdì 17 novembre 2023

Il castello di venerdì 17 novembre



ARNARA (FR) - Castello Colonna

Il nome del paese deriva dalla natura arenaria del terreno. Le prime notizie che si hanno sul castrum riguardano la funzione militare del borgo. Nel 1121 resistette alle truppe Normanne ed a quelle di papa Calisto II, nel 1143 la Torre di “Arnara” fu espugnata, nel 1165 il Castello si difese con successo dalle truppe normanne, nel 1167, invece, fu incendiato. È evidente che la località, lungo la via Latina, unica strada praticabile da eserciti, assunse una funzione militare di notevole importanza. Fino al 1224 non conosciamo molto gli interessi che gravitavano attorno alla fortificazione, ma in quell’anno il conte Giovanni de Ceccano elenca Arnara nel suo testamento, quale suo possesso. Poi il feudo passò al figlio primogenito Landolfo. Secondo il Gregorovius ed il Sindaci, la contea di Ceccano, compresa Arnara, fu del Conte Giovanni, il primo dei figli di Landolfo fino al 1286 e poi passò al fratello Anibaldo fino al 1291. A lui subentrò suo figlio Giovanni, che parteggiò per la famiglia Colonna contro Bonifacio VIII. Suo figlio Riccardo fu il capo dei Ghibellini della Campania durante il pontificato di Clemente V, ma poi fu sconfitto nel 1313 dai Guelfi di Loffredo e Benedetto Caetani. Tutte queste guerre costrinsero probabilmente i Conti di Ceccano a vendere gran parte dei loro beni. All’archivio Colonna, risulta che nel 1344 Pietro Colonna di Agapito lasciò con testamento alcune proprietà in Arnara. Ultimo possessore di Arnara della famiglia di Ceccano fu, al tempo del papa Eugenio IV, un certo Antonio, il quale ebbe il possesso ed il titolo di Conte anche di Torrice e di S..Stefano, ma non di Ceccano. Nel 1470 il Castello compare nel testamento di Antonio Colonna, Principe del Salerno, assegnato a suo figlio naturale Gerolamo. Da allora fu tenuto dai Colonna. Poiché le notizie precedenti ci provengono dagli “Annales”, notoriamente elaborati nell’ambito della signoria ceccanese, si può dedurre che la Torre di Arnara apparteneva ai de Ceccano e costituiva la propaggine orientale del loro feudo, posta a controllo della via Latina e del fiume Sacco. Il Castello, di cui ancora si conservano le vestigia, è in gran parte diruto o manomesso. La più importante notizia che lo riguardi è quella annotata nella cronaca di Fossanova dell’anno 1143, in cui si dice, senza indicarne la ragione, che la Torre di Arnara cadde (forse tale caduta si può attribuire nell’anno 1125 al terremoto che devastò il ducato di Benevento e le zone limitrofe), come può far supporre la muratura del restauro, nella quale si apre una finestra arcuata romanica, ricostruita di maggior spessore rispetto alla muratura esterna. Secondo gli studiosi, l’attuale fortilizio è il prodotto di interventi fatti in epoche successive fino ad oggi. Nel lato settentrionale sorge il mastio, forse elevato fino ad oltre trenta metri dal piano della sottostante strada. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale sono cadute le ultime merlature. A partire dal Duecento il paese cominciò con probabilità ad ampliarsi per dare vita ad un insediamento delimitato da un circuito murario, oggi riconoscibile soltanto in pianta. Si possono notare le torri, gli accessi (i principali sono fortificati) e il tipo d’insediamento che ruota intorno al Castello e utilizza le mura urbane quale appoggio per una serie di abitazioni di piccole dimensioni. Rimase feudo dei de Ceccano fino al Trecento e forse fino all’inizio del Quattrocento, quando apparvero i Caetani prima e i Colonna poi. A quest’ultima famiglia fu legato fino alla scomparsa del feudo, nel 1818. Il castello è composto da una serie di ambienti, appartenenti a diverse epoche, racchiusi da una cinta muraria ed è costruito in tufo su di uno sperone roccioso (anch'esso di tufo). L’ingresso al fortilizio è posto nel lato Nord-Est della cinta muraria ed alla sua destra, si innalza il mastio. Dell'antico torrione longobardo è rimasto poco o nulla; comunque si nota che nella parte sud-ovest del Castello, la più elevata nella roccia sul quale è costruito, c'è una muratura diversa dal resto del maniero, molto probabilmente la più antica. Il muro è formato da grossi mattoni di tufo squadrati, disposti in modo da formare una base scarpata. Il Mastio che è possibile vedere ora, è solo in parte formato con le strutture murarie originali a seguito dei vari cedimenti nel corso del tempo; il primo crollo è del 1143 (come attestano le "Cronache di Fossanova") e ci furono successivamente altri crolli in epoche imprecisate. Un'importante modifica che fu apportata nei secoli fu quella dello spostamento dell’ingresso dal lato settentrionale a quello orientale. I merli, in gran parte crollati nell’ultimo conflitto mondiale, di origine guelfa furono rifatti nel secolo XV. L’unica grave alterazione subita dopo il XV secolo riguarda il crollo parziale del mastio, che all’origine doveva avere il doppio dell’altezza di oggi. Lo spostamento del mastio a Nord ed è avvenuto molto probabilmente perchè questa nuova posizione era la migliore per sorvegliare la strada verso l'antica via Latina. I vari rimaneggiamenti cinquecenteschi comunque non hanno alterato l’aspetto medievale del castello. L'edificio versa da anni in stato di abbandono e di degrado ed inoltre due costruzioni deturpano il suo aspetto assieme al paesaggio della città: una costruzione in cemento armato a ridosso del castello ed un serbatoio idrico, costruito a forma di mastio con tanto di merlatura, nel vano tentativo di rievocare una costruzione storica. Altri link per approfondimento: https://www.ciociariaturismo.it/arnara-il-castello-colonna/, http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=96408 (visita virtuale), https://www.youtube.com/watch?v=XdFonDB4NPw (video di TeleuniversoTV), https://www.youtube.com/watch?v=S0hj8TPtXOQ (video con riprese aeree di Emanuele Caruso), https://www.youtube.com/watch?v=f9CnpKYMkTc (video con drone di Agatino Lazzaro)

Fonti: https://www.icastelli.it/it/lazio/frosinone/arnara/castello-di-arnara, https://www.controluce.it/il-castello-colonna-di-arnara/

Foto: la prima è presa da https://ecomuseinet.it/percorso-del-cavaliere/, la seconda è una veduta aerea trovata sul web

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