SOVICILLE (SI) - Castello di Montarrenti
È raggiungibile da Siena, seguendo la strada statale 73 Senese Aretina, superato l'abitato di Rosia fino quasi al bivio con la strada statale 541 Traversa Maremmana da cui si raggiunge Colle Val d'Elsa. L'origine del castello (Monte Arrenti o Monte Liurenti o ancora Monte Lirrenti) viene fatta risalire all'VIII secolo quando alla base della collinetta dove sorge doveva esservi un piccolo villaggio poi divenuto centro curtense. In seguito, nel X secolo, un incendio distrusse l'abitato, il quale non venne però abbandonato ma riedificato e protetto da una palizzata lignea, all'interno della quale venne eretto il primo castello. Solo dal XII secolo le strutture in pietra iniziarono a prendere il posto di quelle in legno. Il primo documento che testimonia l'esistenza del castello, una bolla del vescovo di Volterra, Galgano Pannocchieschi, risale al 1156. Nel 1165 si trova nominato un certo "Baverii de Monte Arrenti" in tre documenti stipulati dallo stesso vescovo di Volterra. Nel 1178 Cattaneo da Montarrenti, per il comune di Siena, fu designato dalla Diocesi di Volterra come amministratore delle miniere di argento della zona. Documenti degli anni 1200-1216, fanno supporre l'esistenza di stretti legami fra la potente aristocrazia di Frosini, discendente dai conti Della Gherardesca, ed il gruppo di nobili lombardi insediato nel castrum di Montarrenti e legato agli Aldobrandeschi. Agli inizi del Duecento, il Comune di Siena estese il suo dominio su una vasta area della Toscana meridionale e il 5 settembre 1217 i nobili e i tre consoli del castello giurarono fedeltà alla Repubblica di Siena. A partire da questo anno il Comune di Siena inviò ogni sei mesi nel castello un podestà. Questo ci conferma che l'assetto urbanistico del castello ha avuto il suo massimo sviluppo proprio tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIV secolo, quando l'incremento della popolazione raggiunse a Montarrenti il punto più alto. Dopo il 1271, invece, le autorità cittadine decisero l'abolizione della sede podestarile di Montarrenti causa il forte decremento demografico, dovuto forse alla chiusura delle miniere. L'insediamento era costituito da due parti: la parte alta del castello con il cassero e il sottostante borgo abitato da contadini e piccoli proprietari terrieri. Attraverso l'Estimo del 1317 sappiamo dell'esistenza nel cassero di due palazzi, identificabili con le due torri ancora esistenti, della via di accesso principale (via comunis) che conduceva dentro al cassero, di due vie del borgo sottostante correnti lungo il pendio e altre strade minori, di carbonaie, di varie abitazioni civili, il tutto racchiuso da una cinta muraria. Il borgo contadino, si sviluppava a forma di ferro di cavallo lungo le pendici del rilievo, e constava di 26 case e di 20 casalini. Sconosciuta resta l'ubicazione della chiesa parrocchiale all'interno del castello, sebbene sia certa l'esistenza di una chiesa a Montarrenti. Dopo il 1317 le fonti pervenute non sono abbondanti e prevalentemente limitate a notizie sui pregiati marmi della vicina cava e ai passaggi di proprietà del castello. Risultava possessore del castello, nel XIV secolo, Giovanni Meschiati, appartenente alla famiglia Petroni che era proprietaria di altre vaste zone vicine, tra cui l'eremo di Santa Lucia (nei pressi di Rosia, oltre il ponte della Pia). Quindi la proprietà passò prima ai Dati (nel 1457) e poi ai Ghini. In documenti risalenti al 1720 rileviamo come il castello ed il villaggio fossero in rovina: le mura delle abitazioni erano crollate, le due torri dell'antico cassero erano occupate dagli ultimi abitanti e nella chiesa di Santa Maria non si officiava più. Oggi del castello restano i due imponenti torrioni del cassero costruiti in filaretto con particolari di assoluto pregio come finestre ad arco tondo, finestre gotiche, feritoie, porte gotiche (bellissima quella della torre cosidetta 'A', la più alta, sovrastata da uno stemma senese scolpito nella pietra) e romaniche. La torre più alta (definita 'A') era in origine merlata, probabilmente lo era anche la seconda ('B'). Oggi l'ultimo piano di entrambe è stato sotituito da un tetto a capanna. Permangono ruderi della particolare porta principale di accesso al borgo con annesso corpo di guardia, con il portale esterno orientato a sud-ovest e quello interno a est così da formare una 'L' addossata alle mura, ovvero un classico ingresso 'a mano destra'. Notevoli tratti della cinta muraria sono riscontrabili tutto attorno all'area del cassero. La sopracitata torre 'A', o 'Palatium', sorge nell'angolo nord-ovest del Cassero e fu costruita sfruttando una parte del muro di cinta al cui camminamento di ronda era collegata. Fino al XIV secolo il Palatium venne più volte modificato, rialzato e dotato di un coronamento merlato, poi successivamente, graduatamente, fu trasformato in edificio rurale. La torre 'B', la più più bassa, venne costruita, probabilmente alla fine del XII secolo, lungo il margine orientale del cassero, con un lato coincidente con l'antico muro di cinta. Anch'essa ha subito varie trasformazioni fino a divenire edificio abitativo. Sopra la porta di ingresso alla torre più alta vi è scolpito uno stemma. La Provincia di Siena ha recentemente recuperato le strutture del castello. Parte di queste sono state adibite a sede dell'Osservatorio astronomico provinciale, gestito dall'Unione Astrofili Senesi, e a sede della sezione senese del C.A.I. (Club Alpino Italiano) (http://www.astrofilisenesi.it/montarrenti/mont-visite.asp). Altri link per approfondire: http://www.provincia.siena.it/var/prov/storage/original/application/b8a5a800fc3e369782a0c5cbf395ea1e.pdf, http://archeologiamedievale.unisi.it/luoghi/MONT/index.html, https://www.youtube.com/watch?v=7JzJ-tEQPiI (video di Franco Ancilli), http://www.fototoscana.it/mostra-flash.asp?nomeflash=c004, https://www.youtube.com/watch?v=FCkofCrzksQ (video di riomorione)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Montarrenti, http://www.castellitoscani.com/italian/montarrenti.htm
Foto: la prima è presa da http://www.comune.sovicille.si.it/immagini/47/IMG_0787_big.jpg, la seconda è presa da https://www.notizie.it/castello-montarrenti-sovicille-provincia-siena/castellomontarrenti4/
È raggiungibile da Siena, seguendo la strada statale 73 Senese Aretina, superato l'abitato di Rosia fino quasi al bivio con la strada statale 541 Traversa Maremmana da cui si raggiunge Colle Val d'Elsa. L'origine del castello (Monte Arrenti o Monte Liurenti o ancora Monte Lirrenti) viene fatta risalire all'VIII secolo quando alla base della collinetta dove sorge doveva esservi un piccolo villaggio poi divenuto centro curtense. In seguito, nel X secolo, un incendio distrusse l'abitato, il quale non venne però abbandonato ma riedificato e protetto da una palizzata lignea, all'interno della quale venne eretto il primo castello. Solo dal XII secolo le strutture in pietra iniziarono a prendere il posto di quelle in legno. Il primo documento che testimonia l'esistenza del castello, una bolla del vescovo di Volterra, Galgano Pannocchieschi, risale al 1156. Nel 1165 si trova nominato un certo "Baverii de Monte Arrenti" in tre documenti stipulati dallo stesso vescovo di Volterra. Nel 1178 Cattaneo da Montarrenti, per il comune di Siena, fu designato dalla Diocesi di Volterra come amministratore delle miniere di argento della zona. Documenti degli anni 1200-1216, fanno supporre l'esistenza di stretti legami fra la potente aristocrazia di Frosini, discendente dai conti Della Gherardesca, ed il gruppo di nobili lombardi insediato nel castrum di Montarrenti e legato agli Aldobrandeschi. Agli inizi del Duecento, il Comune di Siena estese il suo dominio su una vasta area della Toscana meridionale e il 5 settembre 1217 i nobili e i tre consoli del castello giurarono fedeltà alla Repubblica di Siena. A partire da questo anno il Comune di Siena inviò ogni sei mesi nel castello un podestà. Questo ci conferma che l'assetto urbanistico del castello ha avuto il suo massimo sviluppo proprio tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIV secolo, quando l'incremento della popolazione raggiunse a Montarrenti il punto più alto. Dopo il 1271, invece, le autorità cittadine decisero l'abolizione della sede podestarile di Montarrenti causa il forte decremento demografico, dovuto forse alla chiusura delle miniere. L'insediamento era costituito da due parti: la parte alta del castello con il cassero e il sottostante borgo abitato da contadini e piccoli proprietari terrieri. Attraverso l'Estimo del 1317 sappiamo dell'esistenza nel cassero di due palazzi, identificabili con le due torri ancora esistenti, della via di accesso principale (via comunis) che conduceva dentro al cassero, di due vie del borgo sottostante correnti lungo il pendio e altre strade minori, di carbonaie, di varie abitazioni civili, il tutto racchiuso da una cinta muraria. Il borgo contadino, si sviluppava a forma di ferro di cavallo lungo le pendici del rilievo, e constava di 26 case e di 20 casalini. Sconosciuta resta l'ubicazione della chiesa parrocchiale all'interno del castello, sebbene sia certa l'esistenza di una chiesa a Montarrenti. Dopo il 1317 le fonti pervenute non sono abbondanti e prevalentemente limitate a notizie sui pregiati marmi della vicina cava e ai passaggi di proprietà del castello. Risultava possessore del castello, nel XIV secolo, Giovanni Meschiati, appartenente alla famiglia Petroni che era proprietaria di altre vaste zone vicine, tra cui l'eremo di Santa Lucia (nei pressi di Rosia, oltre il ponte della Pia). Quindi la proprietà passò prima ai Dati (nel 1457) e poi ai Ghini. In documenti risalenti al 1720 rileviamo come il castello ed il villaggio fossero in rovina: le mura delle abitazioni erano crollate, le due torri dell'antico cassero erano occupate dagli ultimi abitanti e nella chiesa di Santa Maria non si officiava più. Oggi del castello restano i due imponenti torrioni del cassero costruiti in filaretto con particolari di assoluto pregio come finestre ad arco tondo, finestre gotiche, feritoie, porte gotiche (bellissima quella della torre cosidetta 'A', la più alta, sovrastata da uno stemma senese scolpito nella pietra) e romaniche. La torre più alta (definita 'A') era in origine merlata, probabilmente lo era anche la seconda ('B'). Oggi l'ultimo piano di entrambe è stato sotituito da un tetto a capanna. Permangono ruderi della particolare porta principale di accesso al borgo con annesso corpo di guardia, con il portale esterno orientato a sud-ovest e quello interno a est così da formare una 'L' addossata alle mura, ovvero un classico ingresso 'a mano destra'. Notevoli tratti della cinta muraria sono riscontrabili tutto attorno all'area del cassero. La sopracitata torre 'A', o 'Palatium', sorge nell'angolo nord-ovest del Cassero e fu costruita sfruttando una parte del muro di cinta al cui camminamento di ronda era collegata. Fino al XIV secolo il Palatium venne più volte modificato, rialzato e dotato di un coronamento merlato, poi successivamente, graduatamente, fu trasformato in edificio rurale. La torre 'B', la più più bassa, venne costruita, probabilmente alla fine del XII secolo, lungo il margine orientale del cassero, con un lato coincidente con l'antico muro di cinta. Anch'essa ha subito varie trasformazioni fino a divenire edificio abitativo. Sopra la porta di ingresso alla torre più alta vi è scolpito uno stemma. La Provincia di Siena ha recentemente recuperato le strutture del castello. Parte di queste sono state adibite a sede dell'Osservatorio astronomico provinciale, gestito dall'Unione Astrofili Senesi, e a sede della sezione senese del C.A.I. (Club Alpino Italiano) (http://www.astrofilisenesi.it/montarrenti/mont-visite.asp). Altri link per approfondire: http://www.provincia.siena.it/var/prov/storage/original/application/b8a5a800fc3e369782a0c5cbf395ea1e.pdf, http://archeologiamedievale.unisi.it/luoghi/MONT/index.html, https://www.youtube.com/watch?v=7JzJ-tEQPiI (video di Franco Ancilli), http://www.fototoscana.it/mostra-flash.asp?nomeflash=c004, https://www.youtube.com/watch?v=FCkofCrzksQ (video di riomorione)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Montarrenti, http://www.castellitoscani.com/italian/montarrenti.htm
Foto: la prima è presa da http://www.comune.sovicille.si.it/immagini/47/IMG_0787_big.jpg, la seconda è presa da https://www.notizie.it/castello-montarrenti-sovicille-provincia-siena/castellomontarrenti4/
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