CASTELFIORENTINO (FI) - Castello di Oliveto in località Monte Olivo / Piangrande
Fin dal 1149 il nome di Castelfiorentino fu dato al Castelvecchio edificato sulla via Francigena nel luogo di un insediamento di origine romana: Timignano. Il castello fortificato racchiudeva, sul colle, la pieve di S.Ippolito (l'antica S.Biagio) e con una seconda cerchia di mura, Borgo d'Elsa e Borgo Nuovo. Cinque erano le porte (Porta Fiorentina, Porta Pisana, Porta al Vento, Porta Senese e Porta di Borgo), e due sole strade si incrociavano sull'unica piazza (oggi piazza del Popolo). Feudo dei Cadolingi e poi dei Conti Alberti, acquisito progressivamente dal Vescovo di Firenze nel XII secolo, subì le vicende dei conflitti fra Chiesa ed Impero, Guelfi e Ghibellini e tra Siena e la stessa Firenze (di cui era un avamposto importante, e quindi ottenne la sede del podestà, il privilegio del giglio rosso sul gonfalone bianco e l'integrazione ufficiale del nome Castelfiorentino). Qui nel 1260, dopo la battaglia di Montaperti, si firmò la pace tra le due città rivali. Ma fu ancora teatro, nei secoli, di battaglie e scorrerie militari, fin quando, nel 1521, subì un duro assedio e fu devastato dalle truppe imperiali. Venne poi riconquistato da Francesco Ferrucci. Con la peste e la morte del Ferrucci, Firenze dovette arrendersi alle truppe di Carlo V ed accettare il ritorno dei Medici e con essa anche Castelfiorentino. La Valdelsa rimase in uno stato di profonda desolazione per via degli eventi bellici, tanto è che il governo di Firenze sollevò da ogni spesa quelle popolazioni. Per risparmiare furono anche fuse le due podesterie di Castelfiorentino e Barbialla (oggi parte di Montaione). Venuta meno la sua importanza strategica, anche quella amministrativa risultava limitata, per la dipendenza dal vicariato di Certaldo. Ma nel Settecento, con il Granducato di Lorena, progredì nuovamente e fu Cancelleria e Podesteria, con guardia civica e ampia giurisdizione anche su Certaldo e Montaione. Il Castello di Oliveto, oggi in realtà più una villa fortificata, fu costruito nel 1424 (su progetto attribuito al Brunelleschi) sulla cima di un colle a dominio della valletta interna del torrente Pescaiola, affluente di destra del fiume Elsa, da Puccio Pucci, della nobile famiglia fiorentina dei Pucci, a guardia dei propri vasti possedimenti della zona, nonché come rifugio per i tempi di instabilità politica e residenza di campagna. Ben oltre le reali esigenze dell’epoca è protetto da fossati, mura e torri, tanto da farlo sembrare un refuso di architettura fortificata del secolo precedente. Il nome deriva dalle coltivazioni di olivo che circondano il colle, mentre il Castello è in realtà circondato da filari di cipressi e boscaglia di lecci e di allori. L'aspetto della costruzione, interamente realizzata in mattoni rossi, è quello del classico castello-recinto medievale dalla forma di rettangolo irregolare. Molti elementi architettonici contribuiscono a renderlo tale agli occhi del visitatore: la merlatura guelfa della cinta muraria dotata di camminamento di ronda (dal quale si domina la valle), i quattro torrioni angolari anch'essi merlati, fra i quali spicca la torre dell’orologio, il primo recinto dal quale ci si immette, attraverso un bel portale con arco a tutto sesto sormontato da uno stemma araldico in marmo, al cortile interno della Villa, il loggiato con quattro arcate e la cappella per le funzioni religiose. All’interno del loggiato si trova un pozzo di raccolta di acqua piovana che originariamente era un punto di rifugio e di uscita sotterranea dal Castello: esso infatti coincide con una via murata a volta che si apre a valle del Castello, dalla parte orientale. Non era stato ancora finito di costruire, quando Oliveto si trovò a dover fronteggiare l’assalto di svariate compagnie di banditi che scorazzavano per la Valdelsa. Fu più volte occupato e poi restituito alla alla famiglia Pucci nella guerra fra Senesi e Fiorentini (fino al 1480). Durante la lotta in difesa dell’ultima Repubblica Fiorentina, negli anni 1529-1530, Oliveto fu caposaldo degli imperiali, avendo i Pucci preso posizione in favore del papa Clemente VII, che intendeva recuperare Firenze al dominio della sua casa, i Medici. Una nota storica interessante di questo periodo è che durante una sanguinosa battaglia furono uccisi tutti gli adulti della famiglia Pucci che rischiò così di estinguersi ma fortunatamente una serva di colore ne salvò il primogenito fuggendo attraverso il passaggio sotterraneo del castello. Grazie a questo evento la discendenza dei Pucci fu garantita tant'è che si reso omaggio all'eroina dell'impresa raffigurandola in tutti gli stemmi del Casato. La storia del Castello è ricca non solo di battaglie, ma anche di famosi ed eccellenti ospiti che da qua hanno apprezzato il meraviglioso paesaggio e l’offerta dei prodotti tipici di queste colline: l’olio e il vino. Intorno al 1850 avvenne il passaggio di proprietà dalla famiglia Pucci a quella Guicciardini, altrettanto nobile e famosa famiglia fiorentina, grazie al matrimonio di Paolina Pucci con il Conte Luigi Guicciardini. Nel 1828 il Castello riceve la visita del Granduca di Toscana Ferdinando III con la figlia, l'Arciduchessa Maria Luisa e circa un secolo più tardi quella del Re Vittorio Emanuele III. Oliveto acquistò nuovamente veste militare nel luglio 1944, come sede delle forze armate tedesche, le quali scoprirono nei sotterranei del castello la presenza di molti quadri provenienti dalla Galleria degli Uffizi che posero in salvo e riportarono a Firenze. Sempre nel 1944, il Castello passò alle truppe americane guidate dal Generale Mark Clark e divenne il loro quartier generale. Nel corso della combattutissima ritirata della Wehrmacht verso l’Arno, il castello si trovò nel mezzo del settore operativo della 29. Panzer Grenadier Division e fu sede del comando del 71° reggimento granatieri corrazzati. Oggi il Castello è al centro di un efficiente e moderna azienda agricola che ne ha rilanciato la caratteristica ospitalità, meta di vacanze agrituristiche, e della tipica produzione dei vini e dell’olio. All'interno conserva mobili quattrocenteschi, armi, trofei ed una collezione di ritratti eseguiti dal XVI al XVIII secolo. Nel salone del Castello è ancora visibile un'epigrafe che ricorda il soggiorno del Papa Paolo III Farnese nel 1541. Altri personaggi importanti che hanno soggiornato al Castello sono: Lorenzo il Magnifico, i Papi Leone X Medici e Clemente VII Medici. Ecco il sito web ufficiale dell'edificio: http://www.castellooliveto.it/it/. Altri link suggeriti: http://www.gonews.it/2018/05/23/vendita-castello-fiorentino-attribuito-al-brunelleschi/, https://www.youtube.com/watch?v=2s0rL2VA-qE (video di Valdelsa.net), https://www.lanazione.it/empoli/cronaca/video/il-castello-di-oliveto-firmato-da-brunelleschi-1.1508079, https://www.youtube.com/watch?v=CQLnUAfOZuk (video di riomorione), https://www.youtube.com/watch?v=rP_uUc7OwWE (video con drone di MrAlePac).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castelfiorentino, https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Oliveto, http://www.castellitoscani.com/italian/oliveto.htm, http://www.castellooliveto.it/it/castello_note_storiche.html
Foto: la prima è presa da http://www.wedding-angels.it/dove-sposarsi/sposarsi-in-toscana/una-location-da-sogno-nel-cuore-dei-colli-fiorentini-castello-di-oliveto/1732.html, la seconda è presa da http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2015/11/13/news/brunelleschi-architetto-del-castello-di-oliveto-1.12437909
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