Sviluppatasi intorno allo specus Martyrum (IV sec.) e al castello di Truppoaldo da cui prese il nome (X sec.), Atripalda vanta una storia millenaria che affonda le sue radici nella città di Abellinum della quale cospicue testimonianze vengono alla luce in localita' civita. Feudo dei Capece (Marino e Corrado nell'ottobre del 1254 guidarono re Manfredi nella sua fuga verso Lucera e lo ospitarono per una notte nel castello di Atripalda) e quindi degli Orsini, la città registrò fin dal XIV sec. un notevole sviluppo economico che ne favorì l'espansione urbanistica e acuì i motivi di attrito con la vicina Avellino. Con il dominio dei Caracciolo (1564-1806) che vi fissarono la propria dimora in un imponente palazzo, del quale ancora oggi si ammirano le poderose strutture tardo-rinascimentali e uno stupendo parco, Atripalda visse uno dei periodi più intensi della sua storia. Nel 1585 la chiesa di S. Ippolisto, sorta sin dal XII sec. sullo specus Martyrum, guadagnava la sospirata autonomia dal clero Avellinese, mentre i Caracciolo davano particolare impulso alle attività economiche (potenziando la dogana e sviluppando, lungo il corso del fiume Sabato, le industrie del ferro, della carta e soprattutto della lana) e alla vita culturale (sostenendo con illuminato mecenatismo l'Accademia degli Incerti). Tra la fine del XVI e il XVIII sec. la città assunse l'assetto urbanistico che avrebbe conservato fino alla seconda metà dell'Ottocento: in particolare la strada S. Maria dove si erge la omonima chiesa annessa al convento dei PP. Domenicani(XII-XVIII sec.) si arricchì di palazzi gentilizi e al di là del fiume Sabato fu costruito il convento e la chiesa di S. Giovanni Battista (fine XVI sec.). Nel corso del XIX sec. Atripalda si sviluppò oltre il fiume Sabato, verso il largo mercato, dove fu edificata una nuova Dogana. Gravemente danneggiata dal sisma del 23 novembre 1980, la città ha registrato negli ultimi anni un notevole incremento demografico, potenziando ulteriormente la sua antica vocazione commerciale. I ruderi del castello medioevale di epoca tardo longobarda, intorno all'anno 1000, si ergono in cima alla collina che domina il vecchio centro urbano, lungo la Strada Provinciale che conduce a Serino. Della struttura, che presentava delle mura, residua una torre centrale, presumibile residenza del feudatario e nucleo centrale del sistema difensivo. Le mura sono formate da blocchi di tufo, alternati a frammenti di laterizi e materiali di riporto, provenienti da un edificio preesistente, ritenuto (Francesco Barra) il tempio di Diana della vicina Abellinum, su cui venne edificata la chiesa di S. Pietro. Truppoaldo Racco apparteneva alla famiglia degli Adelferii, i conti longobardi di Avellino. Egli ereditò la parte orientale della contea, sulla destra del fiume Sabato. Si stabilì nel castello, che fece ristrutturare e rafforzare, a ragione della sua posizione strategica, che venne sfruttata adeguatamente nei secoli XI-XIV. Tuttavia, la scomoda posizione, la limitatezza delle dimensioni e l'evoluzione delle strategie militari, ne segnarono il declassamento a mero punto di osservazione, anche in considerazione del fatto che i nuovi feudatari dal 1564, i Caracciolo, avevano una vasta corte che non poteva essere ospitata in ambienti così ristretti. Il che determinò la costruzione di un apposito ed imponente palazzo, detto appunto palazzo Caracciolo. Per raggiungere i ruderi del castello occorre imboccare una stradina non lontano dalla chiesa di S. Maria delle Grazie, in prossimità del palazzo Caracciolo. Quest'ultimo è un edificio in stile tardo-rinascimentale, che si trova nell'area del nucleo originario di Atripalda. Venne realizzato nella seconda metà del XVI secolo, quando i Caracciolo divennero feudatari di Atripalda, poichè il ristretto castello di Truppoaldo non era in grado di accogliere la loro numerosa corte. L'originaria struttura cinquecentesca, a pianta rettangolare, è a due piani e presenta al piano superiore delle ampie balconate. Ad essa venne aggiunta una seconda porzione e poi una terza, in modo da collegare le prime due. L'edificio ospitò nei suoi saloni "l'Accademia degli Incerti" voluta dalla famiglia Caracciolo sulle sponde del Sabato. L'impianto, fatto restaurare nel 1787 dal principe Giovanni Caracciolo, venne saccheggiato nel 1799, venduto nel 1806 e dichiarato monumento nazionale il 30 aprile del 1912. Le condizioni dell'edificio sono letteralmente disastrose, essendo la struttura invasa dai rovi e, probabilmente, pericolante. Pare che l'amministrazione comunale vorrebbe comprare l'edificio per destinarlo a pinacoteca o nuova sede del Comune. Il prezzo di acquisto si aggirerebbe sui 430000 euro. L'acquisto è reso problematico dal fatto che vi sarebbero ben 48 eredi e per giunta molti sarebbero non residenti. Un vasto parco, arricchito di piante rare, fontane e giochi d'acqua, impreziosisce sia il retro che il prospetto principale del palazzo. Altri link suggeriti: http://atripalda.homeip.net/storiapersonaggi/storiabarra/Il%20patrimonio%20storico-artistico.html, https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=dv0UOeTvezs (video di Castelli d'Irpinia), http://canale58.com/articolo/comuni/8/abellinum-porte-aperte-il-sito-archeologico-torna-a-splendere/28895
Fonti: http://www.comune.atripalda.av.it/c064006/zf/index.php/storia-comune, http://www.irpinia.info/sito/towns/atripalda/castle.htm, http://www.irpinia.info/sito/towns/atripalda/privatebuildings.htm, https://it.wikipedia.org/wiki/Atripalda#Palazzo_Caracciolo, http://www.prolocoatripalda.it/index.php?option=com_content&view=article&id=51:palazzo-caracciolo&catid=13&Itemid=142
Foto: entrambe le foto, relative al palazzo Caracciolo, sono prese rispettivamente da http://www.atripaldanews.it/2017/11/18/partiti-i-lavori-di-messa-in-sicurezza-di-palazzo-caracciolo/ e da http://www.atripaldanews.it/2013/09/16/il-castello-delle-acque-la-mostra-che-aprira-la-dogana-alle-attivita-del-sistema-museale-diffuso-barbarisi-presto-recupero-di-abellinum-e-del-giardino-di-palazzo-caracciolo/. Per vedere un'immagine di ciò che rimane del Castello Truppoaldo potete vedere qui: http://www.irpinia.info/sito/towns/atripalda/castle.htm
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