PERCILE (RM) - Palazzo Borghese
Secondo alcune fonti il nome di Percile deriva dal nome della gens romana Porcia. Del periodo romano rimane come testimonianza una stele marmorea di una fanciulla di età di circa 7 anni, il cui monumento ricorda anche vari personaggi locali. Dopo l'età classica romana che caratterizzava le case di Percile raggruppate in Villae e Pagus, gli abitanti cominciarono a costruire delle case intorno a delle chiesette ed a delle pievi. Però le prime notizie certe sul paese sono datate tra il 314 ed il 33 nella biografia di San Silvestro I. A partire dal secolo X i nobili locali favorirono la costruzione di centri fortificati sulle alture per il controllo della regione: Roccagiovine, Licenza, Civitella, Percile, Castel del Lago, Petra Demone, Spegna. Queste rocche delineavano il confine tra le diocesi di Sabina e di Tivoli. Con la sottomissione di quest’ultima, da parte di Ottone III, Farfa, quale Abbazia imperiale, venne a beneficiare di una larga zona di possedimenti tiburtini. Nel 1011 circa 1500 moggi di terreno coltivabile vennero donati da Ottone Frangipane, conte di Sabina, figlio di Ottaviano con il consenso della moglie Doda, figlia di Rainaldo conte dei Marsi. È proprio la donazione dell’anno 1011, scritta da Guido, abate di Farfa e riportata nel Regesto farfense n. 650, il più antico documento su Percile. Nel 1110 il castello di Percile, con le sue pertinenze, venne donato dal nobilis vir Beraldo figlio del conte Crescenzio e dalla moglie Domenica all’Abbazia di Farfa, oggetto della sua spettanza da Azo di Guerrone nel 1033. Con la Bolla di Urbano IV, del 1262, il castello fu confermato all’Abbazia. Dopo quella data passò agli Orsini. Il Re Carlo d’Angiò soggiornò al castello di Percile prima della famosa battaglia di Tagliacozzo (1268), nella quale sconfisse Corradino di Svevia, e dopo la vittoria per ringraziamento fece erigere la Chiesa di Santa Maria dedicandola appunto alla “Vittoria”. Con atto datato 5 maggio 1275 Matteo Rosso fu Napoleone, Giangaetano, Orso e Giacomo figli di Matteo donarono i loro beni in Percile a Giacomo, Napoleone, Fortebraccio e Francesco Orsini figli di Giacomo. Bonifacio IX, con Bolla del 1400, accordò a Giacono Orsini, conte di Tagliacozzo, una riduzione della tasse del sale e del focatico sul feudo di Percile insieme ad altri castelli. In data 16 Luglio 1456 venne approvato dal cardinale Benedetto Giustino, per ordine di Clemente Vili, lo Statuto già predisposto sotto la giurisdizione degli Orsini ma entrato in vigore quando il feudo era stato venduto alla Famiglia Degli Atti di Todi. Il 5 febbraio 1608, Alessandro Degli Atti ed i figli Angelo e Antimo cedettero il feudo ai Borghese. Essi governarono a Percile nel non facile periodo di transizione tra feudalesimo e libertà. In questi due secoli si instaurarono sordide lotte tra gli amministratori dei Borghese e la Comunità. Giudici di tali dispute furono alti ed autorevoli prelati dello Stato pontificio. Verso la metà del 1800 alcuni uomini di Percile parteciparono ai moti risorgimentali contro il malgoverno del Papa Re e ancora oggi la piazza principale del Paese è dedicata a Garibaldi in onore e in ricordo degli sfortunati reduci garibaldini che passarono a Percile dopo la sconfitta di Mentana. Solo con l’annessione al Regno d’Italia di tutto lo Stato pontificio, si realizzò il sogno della libertà. Percile dopo il 1870 potè finalmente darsi un libero e democratico governo. Il nucleo storico del paese è sovrastato dal Palazzo Baronale del XIII secolo (che insieme all’adiacente Chiesa di S. Lucia rappresenta il castello di Percile), oggi sede del Municipio e di uno Spazio Giovani.
Fonti: http://comune.percile.rm.gov.it/storia/, https://it.wikipedia.org/wiki/Percile, http://www.anienetour.it/comune.php?comune=Percile, http://www.openwinemap.it/wordpress1/category/scopri-la-provincia/citta-paesi-e-borghi/i-comuni/percile/
Foto: la prima è presa da http://comune.percile.rm.gov.it/galleria-percile/, la seconda è di Adriano Di Benedetto su https://www.ilquotidianodellazio.it/articoli/19864/percile-un-paese-incastonato-in-un-presepe-tra-i-monti-ct3-foto-ct3
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