mercoledì 17 ottobre 2018

Il castello di mercoledì 17 ottobre




BELMONTE CALABRO (CS) - Palazzo del Rivellino

Il palazzo del Rivellino, o semplicemente Rivellino, è un palazzo storico di forma quadrilatera che ebbe in origine funzioni difensive situato nel comune di Belmonte Calabro, in provincia di Cosenza, nella località Marina di Belmonte. Il primo nucleo del palazzo venne edificato come torre costiera a pianta quadrata nel 1579 dal conte Torino Ravaschieri, a difesa di quel tratto di costa contro eventuali sbarchi dal mar Tirreno. La torre venne trasformata in palazzo nel 1627 dal principe Orazio Giovan Battista Ravaschieri. Attraverso un grande arco, si accede ad un ampio cortile interno con al centro un pozzo. All’ingresso vi era posta una lapide in marmo bianco ora murata nella chiesa del Carmine. Sul cortile si aprono numerosi magazzini con il soffitto a volta, che un tempo erano le carceri, le stalle per i cavalli e le scuderie che accoglievano le selle e i finimenti delle cavalcature e le portantine. Dal Rivellino partiva la strada pubblica che portava al torrente “Cervella” e costeggiava il colle dove vi era un bastione di difesa, chiamato oggi “Bastia”. Da qui, la strada proseguiva in salita fino alla porta di mare, per il castello. Dal cortile salgono due scale ben conservate: una porta al primo piano; l’altra, con pianerottolo sorretto da beccatelli ad archi in tufo, porta all’appartamento nobile dei principi, formato di diverse stanze e una sala dotata di grande camino incastonato nel muro ed incorniciato dal marmo verde di Belmonte. Un secondo piano è rimasto incompiuto. Sulla porta dell’adiacente giardino vi era lo stemma in marmo bianco dei Ravaschieri, andato perduto. Da un lato del cortile si apriva un cunicolo sotterraneo, ora interrato, che passando sotto la fortificazione, portava fuori dalle mura per il torrente Cervella. Fungeva da via di fuga in momenti di imminente assedio. Il Palazzo, per tutto il Seicento e Settecento, espletò la funzione di deposito per la seta prodotta dalle coltivazioni di proprietà principesca, per essere trasportata e venduta a Napoli. Con la discesa dei Francesi, nel 1806-07, l’edificio fu confiscato ai Pignatelli, succeduti ai Ravaschieri ed ai Pinelli, e fu venduto alla famiglia belmontese dei Del Giudice. Attualmente è lottizzato tra vari privati. Per proteggere il feudo dalle incursioni turchesche, che arrecavano gravissimi danni, saccheggi e deportazioni, Fabrizio Pignatelli, succeduto ai Ravaschieri, fece costruire torri di guardia lungo le coste, dalle quali si poteva scrutare il mare e dare l’allarme. Di giorno le guardie segnalavano il pericolo utilizzando i fornelli e, quindi, il fumo; di notte usavano le fiaccole. Oltre ai guardiani della torre, vi erano pure i “cavallai” che vigilavano a cavallo sui tratti di spiaggia compresa tra torre e torre. Le torri costiere sorgevano sulle pendici dei colli prospicienti il mare, erano alte da 15 a 20 metri e di forma cilindrica. Nel territorio di Belmonte ne sorgevano due: una, detta di Barbarie, sull’attuale colle Bastia; l’altra, di Verri, al confine con il territorio di Amantea. Nel 1741 entrambe le torri risultavano essere mal ridotte. Altro link suggerito: https://www.calabriaportal.com/belmonte-calabro-marina/3516-belmonte-calabro-marina-monumenti.html.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_del_Rivellino, http://www.comune.belmontecalabro.cs.it/index.php?action=index&p=343

Foto: la prima è presa da http://www.benessereperme.com/vacanze-in-calabria-grand-hotel-la-tonnara-offerta-di-halloween-2-notti-per-2-persone-2-cene-tutto-a-soli-178e/, la seconda è presa da http://www.comune.belmontecalabro.cs.it/index.php?action=index&p=343

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