venerdì 19 ottobre 2018

Il castello di venerdì 19 ottobre




FASANO (BR) - Masseria Pettolecchia

La masseria sorge, seminascosta tra gli ulivi, a metà strada tra Bari e Brindisi, lungo la litoranea che congiunge Savelletri a Torre Canne, due ridenti località balneari del territorio di Fasano. A meno di due chilometri da Savelletri, avendo il mare a sinistra, s’imbocca una stradina che immette nel regno incantato della campagna di Pettolecchia. Il complesso si presenta circondato da un alto muro di cinta, interrotto solo dal portale d’ingresso. Il fabbricato principale è formato da una grande torre, a guisa di castello, con quattro torrioni ai vertici, e costituisce l’elemento più significativo di tutta la struttura. La fortezza si presenta munita di una serie di elementi difensivi: un alto muro di cinta, caditoie e feritoie da cui sversare olio bollente sugli assalitori, camminatoio coperto e garitte per le sentinelle, sempre pronte sul terrazzo a dare l’allarme tramite campana o segnali di fumo. Per la sua posizione geografica non lontana dal mare e protetta dalla collina di Fasano, la “Pettolecchia” si aggiunge alla serie di torri interne e masserie fortificate, formanti una precisa linea di difesa dopo quella costituita dalle torri di avvistamento collocate lungo la costa. L’origine della masseria, pertanto, si può far risalire alla fine del XVI secolo, in un periodo caratterizzato dalle invasioni piratesche che resero necessario un imponente impianto residenziale fortificato a scopo difensivo. Appartenuta alla famiglia Palmieri di Monopoli fino al 1962 la masseria presenta un piccolo fossato che lambiva la torre – castello, con un vecchio ponte levatoio a fare da unico accesso al piano dell’abitazione. All’interno del complesso vi sono anche delle stalle, il frantoio e la chiesa, sormontata da una cupola con sovrastante lucernaio e munito di rosone centrale, è stata completata nel XVIII secolo. Sulla porta d’ingresso dell’abitazione sono collocati, in successione verticale, un’epigrafe, lo stemma nobiliare della famiglia di appartenenza, una caditoia di dimensioni maggiori rispetto alle altre laterali e il campanile a vela. La scala, in evidenza rispetto al corpo principale della costruzione, si ricollega alla masseria attraverso un ponte in muratura con sottostante arco, costruito in sostituzione del precedente ponte levatoio. Altri stemmi sono posti sia sulla porta d’accesso all’edificio sia sulla volta del salone centrale del primo piano. Questi stemmi, sono le uniche decorazioni presenti nel complesso: si nota, infatti, la severità dell’edificio e la sua seria compostezza. Un’interessante caratteristica della masseria è l’insediamento rupestre, alla destra della torre. Si tratta di un classico esempio di architettura spontanea: scavati nella roccia si scoprono degli ambienti, antecedenti la costruzione dell’edificio principale, in cui , successivamente, è stato adibito il frantoio, poi trasformato in carcere, con celle ricavate lungo il perimetro della grotta. Nella bellezza di una natura agreste incontaminata, sorge ”Il Casino”, splendida dependence ottocentesca di Pettolecchia. La linearità architettonica, la “rusticità”, la bucolicità vengono a rappresentare gli elementi più identificativi dello charme della masseria "Il Casino". La masseria, disabitata, che è appartenuta anche all’Ordine dei Gesuiti, è principalmente utilizzata per la coltivazione dell’ulivo e la produzione di olio. L’accesso al pubblico è consentito previo accordo con i tenutari del complesso.

Fonti: http://www.masseriapettolecchia.it/it/home/, http://www.itriabarocco.net/web/guest/home/articolo?p_p_id=pis11_articolo_WAR_pis11&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_pis11_articolo_WAR_pis11_f=index_articolo.jsp&_pis11_articolo_WAR_pis11_articleid=36660, https://www.mondimedievali.net/castelli/Puglia/brindisi/pettolecchia.htm

Foto: entrambe prese da http://www.masseriapettolecchia.it/it/la-masseria/la-fortezza-005.html

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