mercoledì 8 marzo 2023

Il castello di mercoledì 8 marzo


CADEO (PC) - Castello di Zamberto in frazione Roveleto

Un tempo in queste terre “feracissime” di Saliceto e nelle sue fattorie e monasteri “incastellati” (fortificati) tra cui lo erano anche Selvareggia o Selvarezza, Tornora e Zamberto vivevano circa 1300 persone che si dedicavano all’agricoltura e all’allevamento mentre, nel resto del comune di Ca’ Deo gli abitanti residui ammontavano a 2000 circa nel 1890. Dunque, questo comunello, era veramente molto importante, in quanto si trovava in una zona importantissima di collegamento tra Piacenza e Cremona, tra le vie romee Emilia e Postumia, tra Piacenza, Cremona e Fidenza (Fiorenzuola al tempo era ancora un semplice ma importante “mansio”, una stazione di cambio dei cavalli di alto livello imperiale). Zamberto, di conseguenza, rappresentava un fortilizio “agrario” di notevole importanza per il ruolo di “fabbrica del cibo” che la sua fortunata posizione gli permetteva. Il palazzo fortificato di Zamberto è una magnifica villa incastellata, uno splendido gioiello barocco che prende il nome dalla famiglia Zamberti, che ne fu proprietaria a partire dal Cinquecento, Il conte Paolo Camillo degli Zamberti lasciò scritto che, in mancanza di discendenza maschile, la grande proprietà incastellata fosse ceduta, alla sua morte, ai nobili Nicelli o alla contessa Paola Nicellli sposata con il conte Ignazio Rocca, i quali si sarebbero dovuti impegnare a dare alla loro discendenza maschile il cognome Zamberti.; con l'estinzione della famiglia, avvenuta nel 1770 l'edificio passò al conte Giuseppe Rocca, erede del ramo della famiglia Nicelli, a sua volta estinto, che vantava il diritto di subentrare alla famiglia Zamberti. Così avvenne nel 1770 quando morto l’ultimo erede maschio del casato degli Zamberti, il canonico Giuseppe, la proprietà passo ai Rocca essendosi estinta nel frattempo anche la discendenza dei Nicelli. Il discendente diretto della contessa Rocca, nata Nicelli, conte Giuseppe Rocca ereditò tutto fino a quando nel 1831, Gian Antonio Rocca, cedette il complesso all'Opera Pia Alberoni. L'edificio si compone di un monoblocco con quattro torri circolari angolari, ciascuna di dimensioni diverse. All'interno sono presenti dei camini in arenaria decorati da motivi floreali. Il complesso include un oratorio di struttura poligonale che presenta sul portale di accesso uno stemma degli Zamberti rappresentante un pappagallo ed è sormontato da una snella lanterna. A differenza del resto del complesso, l'oratorio, in particolare l'interno decorato con stucchi, si trova in cattive condizioni di conservazione. Altri link per approfondimento: https://www.liberta.it/news/cronaca/2013/12/28/fantasmi-presenze-rilevate-nel-castello-di-saliceto-incontro-organizzato-da-spazio-tesla/, https://valdarda.wordpress.com/2012/05/10/cadeo-lo-zamberto-tra-un-maschio-erede-e-labbandono/

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Cadeo, https://new.turismopiacenza.it/itinerari/roveleto-di-cadeo/palazzi/palazzo-fortificato-di-zamberto/, https://www.altavaltrebbia.net/2020/11/14/palazzo-fortificato-di-zamberto/

Foto: è presa da https://new.turismopiacenza.it/itinerari/roveleto-di-cadeo/palazzi/palazzo-fortificato-di-zamberto/

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