SARTEANO (SI) - Castello
Il Castello di Sarteano sorge su di un poderoso masso roccioso di travertino circondato da una rigogliosa vegetazione che nei secoli ha contribuito alla sua inespugnabilità e che oggi costituisce un parco naturale con i suoi lecci secolari. E' una fortezza cinta da doppia cerchia di mura con il maschio quadrato (con le mura alla base spesse addirittura sette metri) e torri rotonde ai lati. La prima traccia documentaria della Rocca risale al 1038, e sappiamo che fino al 1280 esso fu possesso dei conti Manenti e da questi ceduta al comune di Sarteano. Nel 1408, un poderoso esercito condotto da Ladislao di Durazzo, re di Napoli, nel tentativo di estendere i confini del proprio regno, si accampò in Val di Chiana nelle rocche di Ossaia e Valiano, in attesa di portare a termine l'impresa con la conquista della Repubblica di Siena e del Ducato di Firenze. Qui rimase per oltre due anni, compiendo devastazioni e razzie delle messi nelle campagne circostanti, tali da meritarsi l'epiteto di re guastagrano, rimasto a lungo nella memoria di quelle popolazioni. Nel mese di giugno 1409, le milizie di Ladislao mossero dagli accampamenti e, dopo aver occupato Cortona, assediarono il castello di Sarteano, che venne prontamente difeso dalle milizie locali impedendone l'espugnazione. Nel 1455 il Castello subì un nuovo assedio da parte dei mercenari della Compagnia di ventura condotta dal perugino Jacopo Piccinino, rivoltatosi contro il governo senese dal quale pretendeva un pagamento per liberare il territorio repubblicano dalle sue masnade. Anche in questa occasione i sarteanesi seppero sconfiggere il nemico e, per celebrare la vittoria, eressero un altare di cui ancor oggi appare traccia nel cortile interno della rocca. Da quel 29 giugno, giorno della ritirata del Piccinino, la popolazione tributò per lunghi anni una processione annuale di ringraziamento che, partendo dall'abitato sottostante il castello, risaliva fino alla porta interna. Nel 1467, il Comune di Sarteano, liberatosi delle passate difficoltà, concluse con il governo senese un contratto di accomandigia perpetua, che prevedeva la protezione diplomatica e militare da parte della Repubblica di Siena in cambio dell'ingresso a pieno titolo del Comune di Sarteano nella Repubblica stessa. L'attuale aspetto della fortificazione è dovuto ad una totale ristrutturazione ad opera dei senesi nel 1469, secondo le tecniche di costruzione messe in atto in Toscana dall'architetto Baldassarre Peruzzi. Così Sarteano ebbe la sua "cittadella" capace di resistere agli attacchi delle nuove armi (bombarde ed archibugi) portate in Toscana dall'esercito di re Alfonso di Napoli. Pare che anche il noto architetto senese Lorenzo di Pietro di Giovanni di Lando detto "Il Vecchietta" (1410-1480) contribuì al progetto, realizzando uno degli esempi costruttivi che mostra il passaggio al gusto rinascimentale fiorentino dopo i secoli dello stile gotico. Altri artisti che contribuirono alla trasformazione del cassero furono Guidoccio d'Andrea e Antonio Federighi. Il mastio centrale fu dotato di una cinta muraria intervallata da due torrioni circolari e interrotta nel punto di ingresso da un portone con ponte levatoio. Nel passato, il castello di Sarteano era dotato di un fossato che all’occorrenza veniva riempito di materiale incendiabile. Una volta appiccato il fuoco, in caso di assedio il castello era pressoché inespugnabile. Il mastio fu inoltre reso capace di ospitare stabilmente una guarnigione di soldati armati con armi da sparo; cunicoli sotterranei percorribili da soldati furono collegati con le porte di accesso dell'abitato. Il castello resistette a molti importanti assedi tra i quali quello ad opera di Cesare Borgia nel 1503 e quello dell'esercito spagnolo nel 1552, finché nel 1556 passò sotto il dominio mediceo segnando definitivamente la fine della Repubblica di Siena. Nel 1617 fu infine donato in uso perpetuo a Brandimarte Fanelli, per i servigi prestati, e tutti i suoi discendenti che lo ebbero in proprietà fino al 1997, anno in cui fu acquistato dall'amministrazione comunale e restaurato. Oggi la fortezza è stata acquistata dal comune di Sarteano per essere usufruita dalla cittadinanza. La sua struttura, massiccia e imponente, permette una visita che riporta alle suggestioni della vita delle guarnigioni che ospitava, sia percorrendo i passaggi di ronda fino ai torrioni laterali, sia salendo le ripide scale del mastio fino a giungere alla sommità da cui si gode un bel panorama. Anche il parco intorno al Castello, composto di lecci secolari, amplifica la bellezza del luogo, creando un distacco e un isolamento dal paese sottostante che rende ancora più suggestivo l'insieme e permettendo momenti di pace e di relax nell'attiguo Parco della Pace. L'interno del cassero è costituito da quattro piani e un terrazzamento finale a coronamento del mastio centrale, dal quale si può ammirare un'ampia porzione del territorio circostante. Molto interessante è la scala a chiocciola, composta da 134 gradini in travertino, che attraversa verticalmente l'edificio. Essa costituiva l'ultima via di fuga in caso di assedio poiché, partendo dall'alto, collegava direttamente l'ultimo piano del castello con il pianterreno conducendo in aperta campagna. Nel corso dell'anno, all'interno della struttura e del parco, si svolgono eventi culturali ed enogastronomici: storia, arte, tradizione, ambiente per fare del centro di Sarteano un territorio vivace ed accogliente. Altri link suggeriti per approfondimento: https://castellitoscani.com/sarteano/, https://tuttatoscana.net/itinerari-2/il-castello-di-sarteano-e-la-leggenda-della-lupa-senese/, https://www.flyworks.it/shop/sarteano-castello/ (foto aeree), https://www.youtube.com/watch?v=BvH6B-JzXuU&t=2s (video di Claudio Mortini), https://www.facebook.com/CastelloDiSarteano/videos/1112266608853427 (video), https://www.youtube.com/watch?v=usvZzeW9BCo&t=1s (video di Ali per Viaggiare)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Sarteano, https://www.comune.sarteano.si.it/il-comune/strutture-comunali/castello-di-sarteano, https://www.fortezze.it/rocca_sarteano_it.html, https://www.vacanzenelmistero.com/castello-di-sarteano/
Foto: la prima è presa da https://www.quinewsvaldichiana.it/sarteano-giostra-del-saracino-cercasi-palio.htm, la seconda è una cartolina della mia collezione
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