PISA - Cittadella Nuova
La Cittadella Nuova, oggi chiamata Giardino di Scotto o più semplicemente Giardino Scotto, è un'antica fortezza di Pisa. Chiamata "nuova" per distinguerla dalla Cittadella più vecchia e rivolta al mare, essa si trova all'estremo opposto della cinta muraria pisana, in Lungarno Fibonacci, sulla riva meridionale del fiume Arno, tra il ponte della Vittoria e quello della Fortezza. Tra il 1440 e il 1470, durante la prima dominazione fiorentina, su progetto del Brunelleschi, fu edificata la fortezza nuova fiorentina nell'area fino ad allora occupata dalla parrocchia di Sant'Andrea in Chinzica. In questo panorama, sia il ponte della Spina (poi ponte della Fortezza) sia il ponte a Mare erano posti sotto diretto controllo militare. Per la realizzazione di questo ambizioso progetto furono rasi al suolo la chiesa di Sant'Andrea, con l'ospedale e il monastero annessi, e le abitazioni di circa 90 famiglie, nonché le attività produttive presenti nell'area. La fortezza, costruita quasi interamente con materiali di reimpiego, era costituita da due capisaldi, la rocca di San Marco (meridionale) con un ampio torrione quadrangolare, e un fortilizio chiuso da alte mura e sormontato da un torrione circolare (settentrionale); a separazione fra le due strutture era un vasto spazio fortificato che ospitava la nuova chiesa di Sant'Andrea e alcuni edifici di servizio. L'intera cittadella era circondata da un fossato, attraversabile tramite un ponte levatoio. Distrutta parzialmente dai pisani durante la rivolta cittadina nel 1495, nel 1509 (anno della riconquista fiorentina di Pisa) la struttura fortificata venne modificata ad opera di Giuliano da Sangallo e da Antonio da Sangallo il Vecchio (quest'ultimo si occupò anche della costruzione della Fortezza Vecchia di Livorno), e prese il nome di Cittadella Nuova. Comuni ad entrambi gli edifici (Fortezza Vecchia di Livorno e Cittadella di Pisa) erano alcuni accorgimenti architettonici particolari, come le cortine laterizie e le liste verticali di marmo. La nuova struttura prevedeva due distinte fortificazioni collegate fra loro da un unico bastione, andando così a costituire un ampio recinto fortificato. Il caposaldo meridionale era costituito da una struttura quadrangolare con tre puntoni angolari. Il baluardo settentrionale (detto anche “della cisterna”) si articolava attorno ad uno spazio aperto, la “piazza del corpo di guardia”, che ospitava, oltre appunto alla cisterna, i resti di un torrione circolare quattrocentesco ed un lungo edificio con funzioni residenziali (per il cantiniere, per l'oste e per qualche soldato), all'osteria e ad una casamatta con cannoniera. Giuliano progettò la Cittadella come un'isola artificiale, circondata dalle acque dell'Arno e da un fossato, con gli apparati difensivi tutti rivolti verso la città, a difesa di possibili sommosse da parte dei pisani. La costruzione si avvalse anche della consulenza di condottieri e consoli, nonchè di Machiavelli. Terminati i lavori nel 1512, l'anno dopo Giuliano si traferì a Roma per nuovi e prestigiosi incarichi. I sistemi difensivi "bastionati", nei decenni successivi si diffusero in tutta Europa. Durante la costruzione, Sangallo fu ripetutamente accusato di perdere tempo in dettagli e ornamenti piuttosto che concentrarsi sull'aspetto pratico. La fortezza del Sangallo fu ristrutturata nella parte a sud del bastione della cisterna verso la metà del XVI secolo per realizzare una nuova struttura muraria; nel corso del 1600 fu ricostruita la cortina muraria sul lato est, insieme con l'edificazione di uno stradello in laterizi all'interno del baluardo della cisterna. Le modalità costruttive dei cantieri del XVI e XVII erano molto diverse rispetto a quelle dei primi architetti: furono realizzate delle murature che non rispondevano ad un gusto estetico, ma solo ad esigenze statiche e funzionali. In questa nuova ristrutturazione si tenne conto, infatti, delle nuove armi utilizzanti la polvere da sparo. Si tratta di uno dei primi esempi in Italia. Nel 1781 la fortezza venne smilitarizzata e si iniziò a demolire il Baluardo; l'area venne messa in vendita e fu acquistata dalla famiglia Chiesa, che tra il 1785 e il 1787 fece edificare i primi due piani dell'edificio che divenne in seguito Palazzo Scotto. Per prima cosa si creò un vasto piano di cantiere che coprì tutto lo spazio interno al Baluardo: l'osteria venne rasa al suolo e il materiale edilizio di risulta, frammentato, servì da base per la pavimentazione della piazza; il bastione meridionale venne rasato, così come le strutture legate al pozzo e alla scalinata. Nel 1792, poco dopo il completamento del palazzo a due piani, Pietro Chiesa morì, costringendo la sua vedova a vendere il terreno con il recente edificio. L'acquirente, Domenico Scotto, di una ricca famiglia di mercanti, proseguì i lavori per realizzare il piano superiore e, all'inizio dell'Ottocento, fece eseguire degli affreschi dal pittore Luigi Ademollo, purtroppo andati perduti. Terminata la costruzione dell'edificio, si passò alla realizzazione del giardino al centro del quale sorse una grande aiuola rettangolare ad angoli smussati in laterizi. Ad occuparsene fu l'architetto Giovanni Caluri. La tradizione vuole che il gigantesco platano, che troneggia in mezzo al giardino, fosse stato piantato in occasione di uno spettacolo teatrale di Carlo Goldoni; in realtà quando il giardino è stato acquistato, il Goldoni era già morto. All'interno del palazzo al piano terra, si costruì un lavatoio. Agli inizi del XIX secolo venne eretto sul lato orientale del palazzo un edificio che scavalcava la via di accesso al giardino (via della Fortezza) e che è stato indagato solo in parte. In uno scarico di rifiuti relativo ad una fase di ristrutturazione sono stati rinvenuti vari reperti ceramici da tavola e da mensa che possono dare un'idea della vita quotidiana a metà Ottocento. Una presenza consistente di ceramiche di produzione inglese sembra testimoniare una larga diffusione di ceramiche la cui produzione iniziò proprio in Inghilterra attorno alla metà del Settecento e venne imitata solo successivamente in vari centri toscani. Un discreto numero di reperti è riferibile, invece, alle manifatture di Albisola, dove la produzione sembra iniziare poco prima della metà del Settecento ed è presente nei servizi da tavola almeno fino ai primi decenni dell'Ottocento. Anche in questo caso lo straordinario successo commerciale ha indotto a tentativi di imitazione nella stessa Toscana, spesso difficilmente riconoscibili se non per le caratteristiche dell'argilla. All'inizio degli anni ‘30 del XX secolo, durante la realizzazione di Lungarno Fibonacci, l'edificio che scavalcava l'accesso al giardino venne abbattuto e l'aiuola venne obliterata con uno scarico di macerie. Il palazzo perse la sua destinazione abitativa e divenne sede della Regia Questura, mentre nel 1934 la Cassa di Risparmio di Pisa, in occasione del suo centenario, acquistò il vasto giardino all'interno del recinto della fortezza e lo donò alla cittadinanza. Da quel momento si è iniziato ad usarlo per mostre, rappresentazioni teatrali, concerti e come cinema all'aperto durante il periodo estivo, ruolo che ha mantenuto fino ai giorni nostri. Il lavatoio ottocentesco fu interrato e al suo posto si impiantò una vasca in cemento destinata all'alloggio di una caldaia a gasolio. Nell'agosto 1943, in seguito al bombardamento alleato su Pisa, il palazzo venne parzialmente distrutto: la parte orientale dell'edificio, il muro perimetrale, le strutture murarie che gli si appoggiano e gli ambienti da esse delimitati furono obliterati dai crolli. Dopo la guerra l'area fu bonificata e la parte ancora in piedi del palazzo fu riadattata per l'impianto dello stabilimento farmaceutico Nuovi Laboratori Farma Biagini S.p.A. (dimesso definitivamente alla fine degli anni '80 del Novecento). Dopo la chiusura dell'azienda farmaceutica l'area venne abbandonata. Il sito divenne una discarica e progressivamente venne ricoperta dalla vegetazione spontanea. Nel 2008 a seguito di una situazione sempre più evidente di degrado, il Giardino Scotto è stato in gran parte ristrutturato con un rinnovamento del suo arredo. Altri link sugeriti: https://www.pisa360.eu/Galleria/bastione_sangallo.html, https://www.pisatoday.it/cronaca/video-bastione-san-gallo-pisa.html e https://www.pisatoday.it/video/storia-giardino-scotto-pisa.html (due video), https://www.terredipisa.it/attrazione/pisa-giardino-scotto/, https://www.turismo.pisa.it/cultura/dettaglio/Giardino-Scotto-00002, https://www.youtube.com/watch?v=A1BwBHTIvPE (video di Comune di Pisa), https://www.istitutocastelli-toscana.org/pisa/
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Cittadella_Nuova, https://www.comune.pisa.it/it/ufficio/giardino-scotto-fortezza-sangallo, https://www.pisatoday.it/cronaca/video-bastione-san-gallo-pisa.html
Foto: la prima è presa da https://www.quinewspisa.it/pisa-oltre-un-milione-restaurare-bastione-sangallo.htm, la seconda è presa da https://www.istitutocastelli-toscana.org/pisa/
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