MONALE (AT) - La Bastita
Le fonti tacciono sulla storia di Monale prima dell'Anno Mille. Qualche cenno alle sue origini longobarde, o forse franco-alamanne. Quel che sappiamo è che la sua narrazione si dipana all’ombra di due castelli: il primo, il più maestoso, costruito per orgoglio e difesa al culmine del Bricco di San Giovanni (già trattato dal blog, ecco il link: https://castelliere.blogspot.com/2014/10/il-castello-di-sabato-1-novembre.html); il secondo, la Bastita, edificato in fretta per mantenere il potere appena sovvertito. Siamo intorno al 1160, Monale era sotto la signoria di Oberto, figlio di Amadeo. Era il più piccolo dei feudi, talmente piccolo da valere una modestissima tassa fondiaria, ma di estremo interesse per la sua posizione strategica, da cui si poteva avere uno sguardo privilegiato sulle colline del basso Monferrato. Monale fu una terra contesa: qui si combatterono efferate battaglie, qui si consumarono spietate vendette. Sul più apprezzabile dei consortili dell’Astigiano, nel Basso Medioevo si fronteggiarono Guelfi e Ghibellini. I discendenti di Oberto si allearono con questi ultimi, resistendo fino al 1305, anno in cui Monale cedette sotto i colpi dei Guelfi. Per recare maggiore onta, gli invasori rasero al suolo il castello fino alle fondamenta, edificando la Bastita, un casamento in legno e fascine, per scongiurare ogni controffensiva. Ben presto nuovi sguardi si posarono sulla città. Entrò in scena Luchino, della ricca famiglia degli Scarampi, e poi i suoi discendenti a dividersi ghiotte fette di feudo. Furono proprio gli Scarampi a riedificare la prestigiosa roccaforte, che prese il nome della loro casata. Ora Monale aveva due castelli: quello propriamente detto, oggi noto come Castello Scarampi, e la Bastita, che nel frattempo era diventata un edificio in muratura. Ed i suoi feudatari si chiamarono signori di Monale e Bastita. Due fazioni chiamate a convivere in pace, a cui altri signori seguirono nel possesso del feudo, fino a quando il Risorgimento pose fine alle contese. La Bastita, come detto, fu costruita dai Guelfi a difesa del territorio, sotto al distrutto castello, in modo molto primitivo e rudimentale, con assi e fascine, anche per interrompere i contatti fra i Signori di Monale e i ghibellini Pulsavino, proprietari del castello di Castellero. La costruzione, il cui nome significa "Castello del basso sito", divenne proprietà dei Gardini, padroni anche del vecchio castello; nel 1378 ne entrarono in possesso gli Asinari; nel 1382 Luchino Scarampi, commerciante e banchiere astigiano, residente a Genova e prestadenaro del Re di Aragona e Catalogna, acquistò una parte del feudo di Monale e la Bastita stessa. Nel 1500 il feudo fu frazionato in ventesimi, dei quali gli Scarampi mantennero la quota maggiore. La Bastita, portata in dote da una Scarampi ai Conti Malabaila di Canale, venne venduta ai Galvagno, famiglia d'importanti giuristi e proprietari terrieri del luogo. La figlia di Filippo Galvagno sposò Desiderato Chiaves, autore drammatico e uomo politico, prima Deputato, poi Ministro dell'Interno e Senatore del Regno d'Italia; ancora oggi la Bastita, che ha l'aspetto di un edificio seicentesco sovrastante il paese, appartiene alla famiglia Chiaves. Altri link per approfondimento: https://www.youtube.com/watch?v=kp37CRiieN4 (video di Andalas), https://www.archiviocasalis.it/localized-install/biblio/asti/monale
Fonti: https://www.loquis.com/it/loquis/2618732/Monale+I+due+castelli, https://www.comune.monale.at.it/it/page/la-bastita, https://it.wikipedia.org/wiki/Monale
Foto: entrambe prese da https://www.comune.monale.at.it/it/point-of-interest/la-bastita
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