giovedì 14 dicembre 2017

Il castello di giovedì 14 dicembre





RADDA IN CHIANTI (SI)- Castello in frazione Volpaia

Volpaia è un borgo fortificato d'origine medioevale entro le cui mura nasce il Chianti Classico dell'odierna Fattoria Castello di Volpaia. Il primo documento che ne fa menzione fu redatto a Cintoia il 21 aprile 1172: esso testimonia che i fratelli Franculus e Galfredus da Cintoia, dopo essersi assicurati il consenso del padre e di "Liquiritia, uxor Franculi", accesero un prestito di 28 libbre d'argento con Spinello da Montegrossoli, concedendo in ipoteca i loro possedimenti, ch'erano situati nella "curte et castello de Vulpaio". Ma l'origine del castello è sicuramente molto più antica del documento. Probabilmente esso sorse intorno al X secolo, come altri che punteggiano il paesaggio dell'alta val di Pesa, e sorse in quel luogo, il crinale di una delle colline che si dipartono dalla Badia a Montemuro in direzione di Radda, perché essendo posto sullo spartiacque di due piccole valli, formate da affluenti della Pesa, è facilmente difendibile. Era questo un requisito prezioso in quell'epoca (che l'assestarsi della società feudale aveva reso profondamente insicura) e che del resto era all'origine della maggior parte dei castelli toscani sorti allora. Per Volpaia, la situazione strategica era doppiamente importante perché si trovava in terra di frontiera, tra Firenze e Siena. Dal punto di vista politico, il borgo fortificato rientrava, insieme alla vicina pieve di Santa Maria Novella, nell'ambito della "judicaria florentina" fin dall'XI secolo, ma risulta compreso con certezza nel territorio dipendente da Firenze solo a partire dalla seconda metà del XII secolo, epoca in cui si ebbero i primi regolamenti di confine tra la repubblica senese e quella fiorentina. Così, quando quest'ultima andò organizzando nel 1250 il proprio territorio in giurisdizioni autonome dette "Leghe", Volpaia venne a trovarsi compresa nella "Lega del Chianti", tra i popoli del "Terzo" di Radda. Da questa collocazione dipendevano sia la circoscrizione ecclesiastica sia i collegamenti stradali. Volpaia faceva parte infatti della diocesi fiesolana e la sua chiesa, dedicata a San Lorenzo martire, dipendeva dalla pieve di Santa Maria Novella. Da quest'ultima località, importante nodo viario chiantigiano, si dipartiva una strada che, passando per Volpaia, serviva per i collegamenti tra l'alta valle della Pesa e il Valdarno superiore (proprio per questo a Volpaia sarebbe poi nato nel XV secolo uno spedale per il ricovero dei pellegrini). La via scendeva nel fosso della val di Pesa, ove ne sono visibili ancor oggi alcuni tratti, e poi risaliva in direzione di Albola (località anch'essa con chiesa suffraganea della pieve di Santa Maria Novella), donde guadagnava facilmente il crinale dei monti che separano il Chianti dal Valdarno superiore. Situata nella zona nevralgica del Chianti senese, Volpaia ebbe a subire più volte le conseguenze della secolare lotta fra la Repubblica senese e quella fiorentina. I due stati, confinanti proprio in questa regione, si erano di reciproco ostacolo nell'espansione territoriale, e perciò trovavano continui pretesti per scontrarsi sul piano militare. A lasciare i loro segni furono soprattutto le scorrerie del capitano di ventura Alberico da Barbiano, durante la guerra tra Firenze e Filippo Maria Visconti, e le due disastrose invasioni aragonesi del 1452 e del 1478. In diverse occasioni, infatti, il Castello di Volpaia partecipò alla difesa delle posizioni della Repubblica fiorentina nel Terzo di Radda. Ma fu nel corso della seconda invasione aragonese che esso si mise particolarmente in luce per il proprio attaccamento a Firenze. Il 24 dicembre 1477 si erano alleati contro Firenze la Repubblica di Siena e Ferdinando, re di Napoli. L'anno successivo questo pericoloso blocco militare ottenne anche la benedizione pontificia, giacché all'alleanza aderì Papa Sisto IV, adirato contro i Medici perché questi avevano ritenuto compromesso nella congiura dei Pazzi suo nipote, cardinale di San Giorgio. Nel luglio del 1478 l'esercito dei collegati senesi e aragonesi attaccò lo stato fiorentino dalla val di Staggia, pose l'assedio al castello di Rencine e presto lo conquistò. Poi, nell'agosto, si impadronì dei principali fortilizi chiantigiani, tra i quali quello di Volpaia. E poiché gli articoli terzo e sesto della Lega stabilivano che tutte le terre e i castelli conquistati dai collegati entro un raggio di 15 miglia da Siena dovessero appartenere ai senesi, Volpaia sembrava dovesse ormai far parte del campo avverso a Firenze. Viceversa, il mese di agosto non era ancora finito e già Volpaia si ribellava ai senesi che ne avevano preso possesso. Anzi, scacciata la guarnigione che le era stata posta a guardia, fece prigioniero il commissario senese, di nome Cipriano, che fu condotto a Firenze. L'esercito dei collegati, avvisato della rivolta, accorse con Federico, figlio del re di Napoli, alla testa di molte truppe, e il due settembre, vinta la resistenza dei difensori, espugnò nuovamente il castello di Volpaia. Ma non fu una conquista duratura: il sette ottobre dello stesso anno il fortilizio fu riconquistato dai fiorentini, come la maggior parte dei castelli chiantigiani. Infine la guerra si spostò fuori dal territorio del Chianti, ma continuò ancora con alterne vicende fino alla tregua che fu patteggiata a Roma nel 1479, e trasformata in pace nel marzo 1480. Nonostante numerose integrazioni e distruzioni, il Castello di Volpaia conserva ancor oggi notevoli testimonianze del suo passato di fortificazione fiorentina nel territorio del Chianti. Il fortilizio era formato da una cinta di mura a pianta grossolanamente ellittica, nella quale si alternavano alcune torri di difesa. La maggiore di queste, posta a lato della porta d'ingresso, doveva fungere da mastio. Oltre a qualche tratto delle mura originali, rimangono oggi la poderosa torre principale della fortificazione, a pianta rettangolare, e una delle torri minori. Una torretta cilindrica, situata nel lato nord, è da considerarsi invece aggiunta in epoca posteriore, giacché la sua muratura, a sasso accapezzato, è diversa da quella, a filaretto, delle parti più antiche del castello. È probabile sia stata edificata dopo le distribuzioni aragonesi del 1478, poiché dalla seconda metà del XV secolo si costruirono spesso torri rotonde, che erano più adatte a sostenere l'attacco delle nuove artiglierie. Una svolta, anche dal punto di vista della struttura architettonica del castello, ebbe luogo nel secolo XVI, con il declino della potenza senese che portò nel 1555 alla caduta della repubblica. Ebbe inizio per il Chianti un lungo periodo di pace e il Castello di Volpaia, venuta meno la sua originaria funzione difensiva, perse poco a poco anche il suo aspetto guerresco: alcuni portali tardo-rinascimentali che si aprono in abitazioni entro il castello, testimoniano di questo mutamento, che portò alla scomparsa di larghi tratti di mura e alla costruzione di edifici di abitazione. Una via percorreva il castello all'interno, lungo il suo asse maggiore, dividendolo in due parti quasi eguali. In corrispondenza dell'inizio di questa via principale si apriva la porta di accesso al fortilizio, oggi scomparsa per le alterazioni che ha subito tutta la parte sud-ovest delle mura (ma essa è ancora riprodotta nei disegni di un cabreo del 1801). Nello stesso settore sono invece notevoli resti di costruzioni medioevali interne al castello, incorporate in edifici usati per abitazione. Altri link suggeriti: http://www.castellodivolpaia.com/, http://www.caivaldarnosuperiore.it/il-castello-di-volpaia-radda/, https://www.youtube.com/watch?v=-wJ7mEfOgbE (video di Marco Pistolozzi), https://www.youtube.com/watch?v=TnLlokKAZhI (video di Vincenzo Bellini), http://footage.framepool.com/it/shot/111023686-castello-di-volpaia-chianti-toscana-fortezza

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Volpaia

Foto: la prima è di Vignaccia76 su https://it.wikipedia.org/wiki/Volpaia#/media/File:Castello_volpaia07.jpg, la seconda è presa da http://footage.framepool.com/en/shot/495605303-castello-di-volpaia-chianti-cypress-tuscany

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