La frazione di Montenero si trova ad un'altitudine di 407 mt. s.l.m. e giace lungo la provinciale, che da Todi si dirama fino ad arrivare ad Acquasparta, tra Vasciano (altra frazione di Todi) e Sismano e Dunarobba (frazioni di Avigliano Umbro). Il paese è immerso in una fitta pineta, a dominare il versante meridionale del colle. La leggenda vuole che il suo nome derivi da Monte Enea, mentre secondo il tuderte Pirro Stefanucci il nome deriva dalla famiglia perugina stanziatasi ivi per rifugiarsi. Il complesso denominato “Castello di Montenero” comprende un insieme di beni di elevato valore storico e paesaggistico, costituito da un nucleo centrale – il Castello, di circa 2.000 mq. – e da alcune unità abitative che costituiscono parte del borgo medievale, oltre che da un antico granaio strutturato su un piano interrato di circa 350 mq. (utilizzato come cantina) e su due piani soprastanti, ognuno dei quali di circa mq. 500. Il terreno circostante con destinazione d’uso di tipo agricolo si estende in totale per circa 1.300 ettari. Il Castello di Montenero, risalente al XV secolo, è uno dei tanti castelli medioevali diffusi nel territorio comunale, si tratta di uno tra i più suggestivi e meglio conservati dell’intero territorio. Presenta una struttura intatta nelle sue linee ed è sito al termine di un viale alberato al centro di un’ampia corte. Nel 1618 passando alla proprietà dei Cortesi Accursi, fu ristrutturato con trasformazioni varie e con corpi aggiunti ancora ben visibili. Attorno al castello rimane quasi intatta la corte medievale e la chiesetta di S. Antonio. Il complesso, immerso in un ampia proprietà terriera, con il castello e altre antiche pertinenze di assoluto pregio storico e architettonico ad oggi conservate, si trova nelle vicinanze di Todi, in un’area particolarmente vivace dal punto di vista culturale e a pochi passi da centri storici ricchi di monumenti ed opere d’arte ma noti anche per eventi folkloristici e festival. Varie casate si susseguirono nel possesso del castello, finché nel 1882 passò al ricco mercante romano Angelo Cortesi che nel 1917, dopo la sua morte, lo lasciò, insieme con tutto il suo ingente patrimonio, al comune di Todi per l’assistenza agli inabili al lavoro. Prima della trasformazione in signorile palazzo (avvenuta nel sec. XVI) il castello di Montenero apparteneva ai Benedettoni e doveva essere tra i più forti e muniti. Restano, intorno alla superba mole architettonica, alcune vecchie casette, caratteristiche per certi archi quattrocentcschi e per i “pianélli” (in cima alle brevi scale esterne), adorne spesso di garofani e di maggiorana. L’antica chiesa parrocchiale di San Salvatore fu abbandonata nel sec. XVII. Altra vecchia chiesa del paese (oggi detta La Madonnuccia) era intitolata a Sant’Antonio. L’attuale sede parrocchiale dedicata a San Filippo Neri venne costruita nel 1912. In essa si può vedere un grande fonte battesimale del 1668 e lo stemma dei nobili Accursi. Nel palazzo di Montenero trascorse buona parte della sua vita Angelo Cortesi, che con testamento, destinò ai poveri vecchi di Todi tutte le sue immense sostanze.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Montenero_(Todi), http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-montenero-todi-pg/ (da visitare per approfondimento)
Foto: la prima è presa da http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-montenero-todi-pg/, la seconda è di Daniele Bartolucci su https://it.wikipedia.org/wiki/Montenero_(Todi)#/media/File:Il_castello_di_Montenero_(Todi).jpg. Infine, la terza è presa da http://www.lanotiziaquotidiana.it/umbria/2017/08/12/todi-festival-e-la-valorizzazione-del-territorio/
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