TRENTO - Torre Verde
La struttura rappresentò uno dei punti strategici della città di Trento, in quanto caposaldo nord-orientale delle mura di cinta. Era posta a difesa della porta di S. Martino, ora scomparsa. La posizione in riva all’Adige, che mantenne fino al 1858, anno di conclusione dei lavori di rettifica del fiume, la rese al contempo sentinella a guardia del confine settentrionale e magazzino al servizio del vicino porto fluviale. Qui le imbarcazioni cariche di merci dovevano pagare il pedaggio imposto dal Principe Vescovo. L'abbattimento delle mura, che collegavano la torre al vicino castello del Buonconsiglio (https://castelliere.blogspot.it/2010/12/il-castello-di-venerdi-17-dicembre.html), l'ha isolata dal suo naturale contesto. La torre viene comunemente chiamata Torre Verde, per quel suo tetto aguzzo a forma irregolare a tronco di cono, interamente ricoperto da embrici di color verde scuro e giallo. Lo storico Lamberto Cesarini Sforza afferma che, secondo un disegno della fine del Seicento, questa torre si chiamava torre dei cavoli o torre delle erbe, ma nessuno è riuscito a spiegarci l'origine di questa curiosa denominazione. La singolare forma semicilindrica di questa torre e la sua posizione a custodia e guardia della città, le hanno conferito una particolare suggestiva ammirazione e curiosità, soprattutto perché ci offre una visione insolita e singolare in un angolo molto caratteristico della città. Dobbiamo ricordare che ai piedi della torre, ricoperta di grosse pietre a bugnato, scorreva il fiume Adige che ne lambiva la base, dove si trovavano il magazzino delle polveri da sparo, il casello per l'esazione del dazio e diverse attrezzature degli artigiani che riparavano le barche e i barconi adibiti al trasporto delle merci attraverso il grande fiume. Secondo alcuni studiosi la torre Verde venne costruita ai tempi della vicina torre chiamata d'Augusto del castello del Buonconsiglio e, pertanto, dovrebbe avere origini molto antiche. Lo storico Michelangelo Mariani ci offre questa curiosa descrizione: «La Tor Verde, questa con essere di Pietra viva, e forte sorge altamente a Cuppola di laste verdi, di cui si domina. Parlasi che questa Torre habbia servito già di punizione a' facinorosi delinquenti, che con farli passar per una Porta, li portava tosto in precipitio tra ferri, senza mai più vederne orma ». Anche lo storico Ottone Brentari accenna che « una tradizione, che vuole questa torre più antica della torre d' Augusto, e che essa era luogo di supplizio per i condannati, i quali introdotti in essa per certa porticina, precipitavano in un trabocchetto, pieno di ferri, che li facevano a pezzi ». La nuova strada, che sorse nel 1858, nello stesso tratto di terreno nel quale scorreva l'Adige, era all'origine senza nome alcuno e veniva maliziosamente chiamata dal popolino la strada dei debiti, perché vi transitavano coloro che erano gravati da debiti di ogni misura e non ardivano esporsi agli occhi severi dei negozianti della contrada Larga, che ne risultavano credi tori. Nella più antica veduta di Trento un celebre acquarello raffigurato dal pittore tedesco Albrecht Dilrer, tra il 1490 e il 1494 secondo studi e ricerche di alcuni storici, vengono illustrate, tra altri monumenti, chiese, torri e palazzi, anche la torre Verde, secondo la seguente descrizione di Giuseppe Alberti: «Completa poscia perfettamente la fosca immagine dei tempi medioevali la vista del Castello del Buon Consiglio, sorto sopra un' altura ed a noi di fianco, quasi interamente nascosto e protetto da alti e merlati recinti, che si protendevano con forti mura pure a merli sino al fiume in due linee parallele, in mezzo alle quali stava chiusa fra le due porte omonime l'antica chiesa di S. Martino, menzionata già nel 1197 e di cui si scorge chiaramente la sommità ed il campanile; e mentre qui si vede la seconda porta, la prima si apriva nel contrafforte delle mura, che congiungevano fin dai tempi del vescovo Giorgio II di Hack il Castello alla vecchia Torre Verde. Questa poi assieme al campanile di S. Pietro ci appaiono ancora prive dell' attuale cappello conico dalle verdi piastrelle in cotto ed ambedue figurano molto più basse d'adesso, non solo perché le case d'abitazione che le circondavano erano allora più basse delle presenti, ma ben anche perché ai nostri giorni si è pure rialzato coll'interramento naturale ed artificiale il piano della città, tanto che è quasi scomparsa la storica collinetta del Malconsei, sulla quale il castello dominava » . La Torre Verde veniva ritenuta da qualche studioso come di origine romana, o addirittura preromana, per la costruzione semicircolare e per le pietre bugnate ricavate nelle cave trentine. Afferma ancora l'Alberti che «nessun documento ci fa noto in modo chiaro ed esplicito quando essa fu rivestita del suo cupolone piramidale che ne diede il nome». Nell' archivio consolare di Trento esiste però un proclama, datato 14 maggio 1506, nel quale veniva chiamata «Turrim Viridem et damum mutarii». Quando, verso la fine del secolo scorso, venne demolita la parte superiore del caratteristico sporto della torre, che era composto da un tetto a due spioventi, rivestito anche questo di piccole tegole verdi, venne ritrovato un mattone che riportava la scritta Zuan Antani Trentina 1506. Il balcone venne ricostruito con tre mensole di pietra al quale si aggiunse un piccolo vano, oggi otturato, che serviva di scarico e per attingere acqua dal fiume. Negli attuali lavori per la sostituzione delle tegole colorate si sono messi in luce alcuni costoloni di forma irregolare, sul dorso dei quali venivano collocati degli appositi sostegni fra i disegni geometrici decorativi e pittoreschi eseguiti sul fondo verde della torre con piastrelle bianche, gialle e turchine. Si poteva un tempo distinguere chiaramente lo stemma del principe vescovo Domenico Antonio Thunn, che ebbe a predisporre nella seconda metà del secolo XVIII « l'ultimo completo e bizzarro restauro ». Su una banderuola metallica collocata sulla sommità della torre si potevano scorgere le iniziali DAVEP ( Domenico Antonio vescovo e principe ) e dall'altra parte l'anno in cui venne effettuato il restauro. Oggi Torre Verde, il cui interno non è visitabile, si presenta in ottimo stato di conservazione, e rappresenta uno dei monumenti simbolo della città di Trento.
Fonti: https://www.cultura.trentino.it/Luoghi/Tutti-i-luoghi-della-cultura/Castelli/Torre-Verde, http://www.comune.trento.it/Aree-tematiche/Turismo/Visitare/Edifici-storici/Torre-Verde, http://buonconsiglio.tripod.com/SPietro/torreverde.htm
Foto: la prima è presa da https://www.cultura.trentino.it/Luoghi/Tutti-i-luoghi-della-cultura/Castelli/Torre-Verde, la seconda è di Matteo Ianeselli su https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Trento-Torre_Verde_from_NW.jpg
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