lunedì 23 aprile 2018

Il castello di lunedì 23 aprile



LOMELLO (PV) – Castello Crivelli

L'antica Laumellum fu un importante centro romano, forse preceduto da un insediamento preromano. I vecchi eruditi, basandosi su una supposta etimologia (Laumellum da Laevum mellum), lo attribuivano ai Levi, fondatori di Pavia insieme ai Marici. Alla fondazione potrebbero aver contribuito anche i Libìci, insediati nel Vercellese. Si tratta comunque di popolazioni Liguri piuttosto che celtiche. In epoca romana Laumellum fu noto soprattutto perché vi transitava la strada che da Piacenza, per Pavia, portava a Torino e ai passi alpini nelle Alpi Cozie. Il luogo è nominato in parecchi itineraria, che indicano la distanza di 22 miglia da Pavia; l'Itinerarium Burdigalense precisa che si tratta di una mansio, cioè di un luogo di sosta, non di una semplice mutatio (cambio di cavalli). In questo punto l'importante arteria superava il fiume Agogna. Lomello è anche citato da Ammiano Marcellino (XV.8.18), sempre a motivo dell'importante strada che vi passava: il futuro imperatore Giuliano viene accompagnato dall'augusto Costanzo II fino a un locum duabus columnis insignem, qui Laumellum interiacet et Ticinum (un luogo celebre per due colonne, che si trova tra Lomello e Pavia), e da qui, seguendo la nota strada, Giuliano prosegue per Torino. In epoca longobarda il luogo divenene ancora più importante, trovandosi sulla strada che da Pavia, ora capitale del Regno, portava verso la Francia. Qui avvenne nel novembre del 590 il matrimonio tra la regina Teodolinda ed il duca di Torino Agilulfo. Nella successiva epoca franca, nell'847, Lomello divenne sede di Comitato (contea). I suoi conti, nel 1001, divennero conti palatini e poi anche conti di Pavia. La città ben presto si ribellò alla loro autorità, costringendo i conti palatini ad asserragliarsi nei loro domini ereditari, difesi da potenti castelli: il loro staterello assunse allora una ben precisa identità, prendendo nome di Lomellina. Pavia, diventata ormai un potente Comune, negli anni 1140-1146 sferrò l'attacco finale contro i conti palatini, espugnando Lomello e costringedoli a stabilirsi in città. L'imperatore Federico I, se da un lato confermò a Pavia la supremazia sulla zona, dall'altro assicurò ai conti palatini la signoria su una serie di località, che appartennero poi ai vari rami in cui si divise nei secoli seguenti l'antica casata. Tra questi però non c'era Lomello, che rimase sotto il diretto dominio pavese, e poi dei Visconti; sotto di loro Lomello fu sede di podesteria. Il castello sorge sopra un rilievo del terreno nel centro del paese, con ingresso dalla piazza che ne prende il nome. Presidio fortificato di un abitato di grande importanza in epoca tardoantica e altomedievale, è probabilmente di origine assai alta, risalente forse al X secolo ma ha subìto vari rifacimenti, inizialmente nell'XI secolo, quando i conti palatini dominavano sulla Lomellina e quindi agli inizi del XV, allorché ormai queste terre facevano parte della signoria viscontea. Gian Galeazzo Visconti nel 1381 incaricò l'ingegner Giacomolo Albranelli di fortificare il Borgo con la sua rocca. Si deve intendere qui il castello detto "nuovo" dagli abitanti, nel quale lo stesso Gian Galeazzo incontrò i Duchi di Borgogna e di Touraine. Lomello fu saccheggiata da Facino Cane ed il castello subì seri danni, se pure non andò completamente distrutto. Nel 1449 Francesco Sforza, duca di Milano, dette in feudo, Lomello con Dorno, ad Antonio Crivelli con facoltà di cingere il Borgo di mura e fossato. Il Conte iniziò dunque l'opera di ricostruzione del Castello, cingendolo con un fossato ed alzando una torre a guardia del ponte levatoio. I suoi successori continuarono la sua opera e si ha notizia che, nel 1549, il conte Alessandro Crivelli, cardinale, nipote di Antonio, pagò 170 lire imperiali per marmi e colonne trasportati da Stradella a Lomello per il Castello; infatti il documento dice:"in opere arcis" (nei lavori della rocca). Sono con ogni probabilità le colonne dell'attuale loggiato del cortile interno del castello. Estintisi i Crivelli, la proprietà passò ai Corini. Nel 1923 l'avv. Angelo Corini, del quale si è fatto memoria nel breve excursus storico, lasciò alla sua morte, come legato, il Castello al Gerontocomio, da lui stesso fondato. Nel 1948 divenne sede del Comune e lo è tuttora. Alla fine del 1979 il maniero si trovava in uno stato precario: il tetto presentava una grossa falla; le mura portavano inequivocabilmente i segni della loro vetustà. Si rese necessaria una radicale opera di restauro. Fu rifatto il tetto, rispettando in tutto la precedente struttura; e negli anni 1981-1982, venne proseguita l'opera di restauro, provvedendo a consolidare le mura perimetrali esterne e le facciate prospicienti il cortile interno. I lavori hanno valorizzato il caratteristico motivo di mattoni a dente di sega (tipico dei fortilizi dell'area pavese e della Lomellina) corrente a guisa di nastro - e questa è una curiosità quasi unica - alla sommità della scarpa basamentale delle fronti meridionale ed occidentale. Oggi il complesso si compone di due edifici distinti: quello verso ovest, con pianta ad L, che appartiene al castello vero e proprio; e quello verso est, di epoca posteriore. L'edificio, presumibilmente a pianta quadrangolare, ha poi avuto successive integrazioni che ne hanno modificato l'impianto. Elementi significativi tuttora ben visibili sono l'alto elemento scarpato sono la torre posta sull'ingresso e recante le tracce del ponte levatoio ed il fossato; torre e fossato risalirebbero al 1450. Il portico sul lato occidentale, dal quale si accede alla scala, e i locali interni, sono dovuti a successivi rifacimenti. Due sale al piano rialzato recano soffitti a lunette decorati da affreschi cinquecenteschi assai pregevoli, forse di scuola veneta. Nella prima vi è un ciclo profano. Nella volta troviamo una immagine di donna che regge nelle mani una sfera celeste ed un compasso. La sua figura è inserita in un ottagono ai cui lati appaiono i nomi dei venti, secondo la rosa tradizionale, rappresentati da testine di putti in atto di soffiare. Sono poi raffigurate le stagioni con i relativi segni dello zodiaco. Nelle lunette laterali: i lavori dei campi nelle diverse stagioni. Gli affreschi sono di autore anonimo del 1500 e seguono la maniera dei pittori fiamminghi. Il paesaggio non è quello di Lomello, ma collinare o montano. I costumi dei personaggi sono di tipo nordico. Nella seconda sala, più piccola della precedente, è raffigurato un ciclo religioso, con la storia ed il martirio di Santa Caterina di Alessandria in Egitto, nelle lunette laterali, ed il Paradiso, secondo Dante, con i cieli, i beati, la Trinità, nella volta. Questa sala era, forse, una cappella privata, si pensa, del Cardinale Crivelli. Tutti gli affreschi sono da ricondursi all'opera di restauro, voluta dal Cardinale. Nell'attuale sala della Biblioteca è conservato il mosaico romano. Si può così ricostruire la topografia di Lomello nei secoli XVI, XVII e XVIII. La terra era cinta, in parte, da fossati e da mura, con porte, sopra una delle quali, nelle vicinanze del Castello, innalzavasi una piccola torre, detta torrino o colombaia. Questa torre era stata costruita, pare, dalla Comunità allo scopo di collocarvi un orologio; ma questo non avvenne, anzi la torre fu causa di contesa tra il Conte e la Comunità. I Crivelli, infatti, non vedevano di buon occhio quell'edificio, che, in caso di conflitto, poteva diventare molto molesto. A ponente della rocca scorreva una grossa roggia, di cui una parte riempiva la peschiera del Castello, e l'altra irrigava i campi del Comune, detti dal popolo "terrapieni". Il castello oggi è di proprietà comunale ed è adibito a sede municipale. Altri link suggeriti: https://www.icastelli.it/it/lombardia/pavia/lomello/castrum-e-castello-di-lomello, http://www.infolomellina.net/html/lomello.htm, http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Lomello.htm, https://www.youtube.com/watch?v=J1ajYZo7Zeg (video di Teodoro Parente).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Lomello, http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00178/, http://www.comune.lomello.pv.it/territorio/monumenti/castello

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di Solaxart 2012 su http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Lomello.htm

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