Le Mura Caldoriane circondavano tutto il vecchio borgo di Terravecchia (la zona della Cattedrale di San Tommaso Apostolo e del castello aragonese), e della Terranova (zona del Palazzo Farnese e del corso Vittorio Emanuele). La cinta muraria, partendo dal Castello Aragonese, costeggiava approssimativamente le vie Gabriele D’Annunzio, Monte Maiella, Luigi Dommarco, Pantaleone Rapino e il Belvedere Orientale per ricongiungersi al Castello, era provvista di cinque porte di accesso alla città: le due della Marina, quella della Bucciaria (successivamente del Carmine), di S.Giacomo, di Caldari e di Santa Caterina. Nel XIX secolo tuttavia, per ampliare la città, le mura furono quasi del tutto demolite. Restano ancora alcune tracce in via Gabriele D'Annunzio, legate alle case fortificate del borgo di Terravecchia, nonché la Torre Baglioni. Furono fortificate nel XV secolo dal condottiero abruzzese Jacopo Caldora, dopo aver ricevuto in feudo la città dal re Carlo III d’Angiò, su strutture angioine preesistenti. La carta dell'abate Pacichelli di Ortona (1583) mostra come l'opera muraria definiva la città di Terravecchia con il vertice nel castello aragonese, e anche l'agro di Terranova con il vertice a Porta Caldari. Le mura avevano 6 porte, oggi scomparse, due nel quartiere della Marina presso il castello, poi Porta Bucciaria o del Carmine presso Piazza del Plebiscito. La porta era una delle piche sopravvissute, presente ancora nel 1799, come dimostrano anche le incisioni, avente un arco a tutto sesto e sommità merlata. Proprio da questa porta penetrarono i francesi nel febbraio dell'anno per assaltare la città. Gli altri ingressi erano Porta San Giacomo o Santa Maria, in via Dommarco tra il convento di Santa Maria delle Grazie e il bastione di Giacomo Caldora, poi Porta Caldari all'ingresso del corso Vittorio Emanuele, e Porta Santa Caterina presso il monastero. Il Castello Caldora risale al XV secolo, costruito da Jacopo Caldora, situato in via Dommarco. Fa parte delle mura difensive medievali, ed infatti più che un castello è un bastione fortificato con una robusta torre merlata. Fortunatamente scampato ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il castello, che ha subito restauri e ampliamenti nell’800 e nel ‘900, è ben conservato ed ospita la Cantina Farnese, azienda vinicola (https://www.farnesevini.it/il-gruppo/). Possiede anche frantoi ipogei. La base è quella di un bastione a scarpa, al cui centro sorge il torrione rettangolare con bucature ad intervalli regolari e merlature in sommità. Una parte del bastione è visibile anche all'interno del borgo, fuori dalla via delle mura, da dove si accede all'interno. Si accede anche da un portale presso il bastione esterno.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ortona#Castello_Caldora_e_Mura_Caldoriane, http://visitabruzzo.altervista.org/it/2012/09/castello-caldora-ortona/, http://www.eas28.it/ortona/biblioteca/progetti/ortarte.asp#tit24
Foto: entrambe prese da http://visitabruzzo.altervista.org/it/2012/09/castello-caldora-ortona/
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