martedì 15 ottobre 2019

Il castello di martedì 15 ottobre



OTRANTO (LE) - Castello Aragonese

Importante testa di ponte verso l'Oriente, la città di Otranto è stata munita fin dall'antichità di sistemi di difesa ed opere fortificate, aggiornate nel corso dei secoli dalle dominazioni che vi si sono avvicendate. L'assedio subito dalla città nel 1067 danneggiò gravemente il fortilizio che fu riparato e potenziato qualche anno più tardi per volere di Roberto il Guiscardo. Della ricostruzione promossa nel 1228 da Federico II di Svevia rimangono invece tracce evidenti della torre del corpo mediano cilindrico, inglobata nel bastione a punta di lancia, e nella cortina muraria di nord-est. Dopo il Sacco di Otranto del 1480, anno in cui tutto il Meridione d'Italia fu oggetto dell'attacco turco, il Castello dovette essere ricostruito, cosa che fece Alfonso d'Aragona duca di Calabria. Alla fine del secolo, quando la città fu data in pegno ai veneziani, la struttura fu ulteriormente potenziata con l'aggiunta di artiglierie e bombarde. Della fase aragonese rimangono solo un torrione e parte delle mura. L'aspetto attuale del fortilizio si deve infatti ai Viceré spagnoli, che ne fecero un vero e proprio capolavoro di architettura militare: opere di difesa straordinaria furono attuate nel 1535 da Don Pedro di Toledo, di cui rimane lo stemma sul portale d'ingresso e sulla cortina esterna. I due bastioni poligonali aggiunti nel 1578 sul versante rivolto al mare, inglobarono il preesistente bastione aragonese. Alla metà del secolo successivo il leccese G. F. Saponaro fu incaricato di rafforzare ulteriormente il Castello. La fortificazione, nella sua configurazione iniziale, di fine '400, si presentava a forma di quadrilatero (trapezio rettangolo), con ai vertici quattro rondelle (torri circolari) realizzate in carparo, con quella rivolta verso il mare in posizione più sporgente, come spesso rappresentato nei trattati da Francesco di Giorgio Martini. La configurazione che oggi osserviamo è frutto di costanti modificazioni, che interessarono la fortezza per tutto il '500, imposte dalla continua evoluzione e perfezionamento delle armi da fuoco. Il castello è delimitato su tutti i lati da un profondo fossato che viene superato all'ingresso con un ponte, oggi con arco in pietra e calpestio in legno, probabilmente in origine di tipo levatoio. Un corridoio stretto immette direttamente nell'atrio del piano terra. Attraversandolo si nota l'ispessimento della facciata realizzato agli inizi del '500. Tutti gli ambienti del piano, sviluppati a ridosso delle cortine esterne, a pianta rettangolare o quadrata, si affacciano sul cortile interno e sono coperti da sistemi a volta. All'esterno del quadrilatero originario si sviluppano due ambienti, certamente tra i più rappresentativi dell'intera struttura: le sale triangolare e rettangolare. La sala triangolare fu generata dagli ampliamenti di metà '500, quando fu aggiunto all'esterno il bastione tra le due rondelle. Particolarmente suggestiva è la copertura a volta di questa sala definita dall'intersezione di tre unghie di padiglione in pietra carparo che seguono la particolare forma in pianta del locale. La Cappella al piano terra si presenta parzialmente affrescata e contiene al suo interno varie cornici ed epigrafi, tra le quali quelle della tomba di Donna Teresa De Azevedo, morta il 23 febbraio del 1707, alla quale il marito, Don Francesco de la Serna e Molina, castellano dell'epoca, dedicò una tenerissima epigrafe in cui la indica quale "esempio di pudicizia, dea di bellezza, modello di onestà, prole di eroi spagnoli". Al di sotto del piano terra si sviluppa un intrigo di cunicoli, gallerie e piccoli ambienti, che definisce il sistema dei "sotterranei". Si tratta di ambienti di grande valore storico, molto suggestivi, rimasti immodificati sin dalla loro costruzione, risalente al primo impianto di fine '400. Solo alcuni percorsi hanno subito, con il perfezionamento delle armi da fuoco, nel '500, piccole trasformazioni e ampliamenti. I sotterranei sono il luogo in cui diventa più facile leggere le differenti fasi che hanno caratterizzato la costruzione del castello: il primo impianto di fine '400, le fodere e i rinforzi delle cortine e di alcune rondelle di inizio '500, l'aggiunta del bastione triangolare di metà '500 e, infine, la realizzazione del puntone verso mare di fine '500 (chiamato Punta di Diamante e costruito da Scipione Campi e Paduan Schiero di Lecce). Attraverso una scala in pietra coperta e una scala esterna, sempre in pietra, si può raggiungere il ballatoio del primo piano, che garantisce l'ingresso ad una serie di ambienti che ricalcano in grandi linee posizione e impostazione del piano terra. Da questo livello si accede, però, all'interno delle tre rondelle ancora oggi presenti agli spigoli: Alfonsina (in onore di Alfonso d’Aragona, duca di Calabria), Ippolita e Duchessa (in memoria della moglie del suddetto Alfonso). Nel cuore delle rondelle, protette da una spessa cortina esterna, sono presenti ambienti a pianta circolare, coperti da cupole emisferiche in pietra carparo, in cui erano collocate bombarde e cannoni orientati verso bocche di fuoco comunicanti con l'esterno.
Sulle coperture sono presenti i percorsi di ronda, protetti da muri molto spessi con feritoie per la disposizione di cannoniere. Sia sulle cortine esterne che all'interno dell'atrio sono presenti alcuni stemmi araldici di sovrani e nobili, protagonisti della storia del Castello. Particolarmente interessante quello posto sul portone d'ingresso con lo stemma scolpito dell'Imperatore Carlo V.
La fortezza otrantina ispirò il primo romanzo gotico della storia, "Il castello di Otranto", di Horace Walpole (1764) ed il libretto di un'opera buffa, "Le Baron d'Otrante" (1769) di Voltaire. L’ampio fossato, che per buona parte circonda il castello, ospita ogni anno in primavera le Giornate Medioevali, durante le quali vengono rievocati quei tempi antichi tra dame, cavalieri, cantastorie e fiere. Altri link suggeriti: https://www.turismo.it/cultura/articolo/art/otranto-cosa-scoprire-nel-castello-degli-aragonesi-id-10462/, https://www.youtube.com/watch?v=-EX-ETnaFgo (video di You Box Salento), https://www.canaleeuropa.tv/it/museum/otranto-castello-aragonese.html (video di CanaleEuropa.tv), http://www.salentoweb.tv/video/8708/caccia-fantasma-castello-otranto (video di salentoweb.tv in cui si parla di presenza di fantasmi), https://www.youtube.com/watch?v=3aCLHVbA5M4 (video di Radio Social Web)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Otranto, https://www.comune.otranto.le.it/vivere-il-comune/territorio/da-visitare/item/castello-aragonese, https://viaggiareinpuglia.it/at/1/castellotorre/83/it/Castello-di-Otranto, https://www.cortedelsalento.net/salento-dintorni/otranto-scopriamo-il-castello-aragonese/, http://www.otrantopoint.com/il-castello-di-otranto.html

Foto: la prima è presa da https://www.fulltravel.it/guide/castello-di-otranto/46426, la seconda è presa da https://www.hotelkoine.it/vacanze-otranto/castello-di-otranto/

Nessun commento: