martedì 8 ottobre 2019

Il castello di martedì 8 ottobre




VALSAMOGGIA (BO) - Rocca in frazione Castello di Serravalle

Il territorio in cui sorgono oggi le frazioni che danno vita a Castello di Serravalle fu, da sempre, zona di confine, d'incontri e di scontri tra popoli e culture. Questa terra in cui s'erano insediate popolazioni Etrusche vide l'arrivo da un lato dei Celti Boi, fondatori (con gli Etruschi stessi) della città di Bologna, e dei Celto-Liguri Friniati, una potente "tribù" che aveva nella vicina Pavullo il suo centro principale e che si oppose alla successiva conquista dei Romani costringendoli ad una guerra durata cinquant'anni, prima di cedere del tutto le armi. Questa collocazione, a mezza strada tra Bologna e Modena, si rivelò ancora una volta determinante nel Medioevo, quando, nel 1227, Serravalle si costituì ufficialmente come Comune che, per la sua posizione strategica e per la sua fiorente economia agricola, fu immediatamente conteso tra i due centri più importanti. Dopo numerose battaglie fu Bologna ad assumere il controllo di Serravalle e, di conseguenza, della valle del Samoggia e di quella del Panaro. Resta famosa nella storia la battaglia di Zappolino tra bolognesi di parte guelfa e modenesi ghibellini, alla quale presero parte 35.000 fanti ed oltre 4000 cavalieri ed in cui si contarono più di 2000 morti, cifre di tutto rispetto per un'epoca nella quale le battaglie erano spesso poco più di scaramucce. Lo scontro decisivo avvenne il 15 novembre del 1325, alle prime ombre della sera e, tra l'altro, fu utilizzato dal poeta modenese Alessandro Tassoni come episodio iniziale del poemetto eroicomico "La secchia rapita", da lui composto. Anche i decenni successivi furono caratterizzati da frequenti passaggi di mano del territorio, prima proprietà dei Visconti, poi dei Bentivoglio ed infine divenuto parte dello Stato Pontificio. Oggi si conserva la Rocca, di origine medioevale, con torre (del 1523), parte delle fortificazioni e porta d'ingresso al borgo. Il palazzo signorile, interamente costruito in cotto a ridosso della torre, è di forme settecentesche. Il castello, adattato a dimora gentilizia intorno al ‘500, fu di proprietà della nobile famiglia dei Boccadiferro fino alla fine dell’800. Nel suggestivo salone d’ingresso, un bassorilievo in arenaria raffigura il cavaliere Iacopino da San Lorenzo in Collina, famoso Capitano della Montagna. Al castello non manca poi un tocco di mistero. Nella rocca vagano ancora le anime delle mogli uccise, una dopo l'altra, dal crudele Boccadiferro: nelle notti di maggio i loro spettri escono a cercare vendetta, spargendo nel borgo un misterioso profumo, mentre nella torre del castello echeggiano ancora i lamenti di Boccadiferro, a sua volta ucciso dalla tredicesima e più furba moglie. Nel cuore del borgo, il duecentesco palazzo comunale fu sede della magistratura del Capitano della Montagna occidentale. Oggi si compone di una torre campanaria cinquecentesca e di una bella loggia. All'interno nella duecentesca "Casa del Capitano" è ospitato l'"Ecomuseo della collina e del vino", collegato a sezioni dislocate sul territorio. Il museo descrive le caratteristiche dell'interazione tra uomo e ambiente nell'area e le caratteristiche culturali degli abitanti, comprese le antiche attività economiche. L'Associazione "Terre di Jacopino"- presidente il dott. Luigi Vezzalini - si occupa attualmente delle attività dell'Ecomuseo e organizza mostre, manifestazioni e tour guidati per il Borgo Antico di Serravalle, che hanno lo scopo di far conoscere tanto le bellezze e la storia del Borgo, quanto i prodotti tipici del territorio. All'interno del borgo, in posizione centrale, la neoromanica chiesetta di San Pietro, in posizione sopraelevata. Nel borgo si conservano altri luoghi di interesse e di grande bellezza, come alcune torri colombaie, la ricostruzione di un orto medievale, alcuni pozzi (uno ancora visibile pubblicamente, altri all'interno di edifici privati), una vigna secolare sul fianco della chiesa che viene usata ancora oggi dagli abitanti del borgo per trarne uva da tavola. La bella imponenza e i segreti del castello di Serravalle ispirarono nel 1920 il compositore lucchese Gaetano Luporini (1865-1948), che musicò l’opera intitolata Amore e morte ambientata proprio nel castello, su libretto di Giuseppe Lipparini. Altri link suggeriti: https://www.storiaememoriadibologna.it/castello-e-borgo-di-serravalle-3538-luogo, https://www.youtube.com/watch?v=U6WBkZ2ksE4 (video di Proloco Castello di Serravalle), https://www.youtube.com/watch?v=rOJZ1UKqec4 (video con drone di alisei.net).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Serravalle_(Valsamoggia), https://www.comune.valsamoggia.bo.it/index.php/cosa-vedere-itinerari-in-valsamoggia/93-vivere-valsamoggia/2832-castello-di-serravalle, http://valsamoggia.net/castello-di-serravalle/

Foto: la prima è presa da https://www.valsaway.com/en/castello-serravalle-borgo/, la seconda è di Evox Servizi Immobiliari su http://www.evoximmobiliare.it/

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