venerdì 25 ottobre 2019

Il castello di venerdì 25 ottobre





CARMIGNANO (PO) - Rocca

La prima fonte che ci fornisce notizie sull'organizzazione territoriale dell'altomedioevo è il diploma di Ottone III del 998 che individua Artimino e Seano come pievi della Diocesi di Pistoia. Nell'XI secolo troviamo documentati invece i castelli di Artimino (https://castelliere.blogspot.com/2015/11/il-castello-di-lunedi-2-novembre.html) e Carmignano. Fino al XIII secolo è probabile che non esistesse un particolare ruolo dominante di Carmignano che doveva dividere con Artimino, Bacchereto e Tizzana il ruolo di fortificazione posta lungo una precisa linea difensiva del Montalbano, avamposto di Pistoia verso l'Arno. Comunque nel XIII e XIV secolo l'attuale territorio di Carmignano era diviso tra due autonomi comuni rurali con propri statuti e propri confini, Artimino e Carmignano, inizialmente appartenenti al contado pistoiese, di cui costituivano due capisaldi del sistema difensivo, e dopo alterne vicende passati sotto il dominio fiorentino. Il territorio carmignanese fu infatti oggetto di un'aspra contesa tra Pistoia e Firenze che, sul volgere del XIV secolo, ebbe definitivamente il sopravvento dopo aver rischiato di soccombere sotto i colpi di Castruccio Castracani, che guerreggiò a lungo nell'area del Montalbano per contendere a Firenze un territorio così importante per il controllo di una vasta area. Nella parte alta del paese è situata l'antica rocca, risalente al X secolo e ancora in ottimo stato di conservazione. La posizione strategica a dominio della pianura fra Pistoia, Prato e Firenze fu spesso oggetto di violenti scontri fra i vari Comuni per il suo possesso. Dopo che i fiorentini erano riusciti a sottrarre la Rocca ad Ildebrando, vescovo di Pistoia, questa cadde nuovamente nelle mani dei pistoiesi nel 1125. Tra il 1228 e il 1237 l’esercito fiorentino riuscì ad assediare il Castello distruggendolo e abbattendo la torre. Pochi anni dopo (1242) Pistoia riconquistò Carmignano che, sempre nel XIII secolo, sarebbe diventato comune rurale. Agli inizi del Trecento il Castello fu ceduto da Musciatto Franzesi (pistoiese) ai fiorentini,che demolirono ancora una volta la Rocca e le mura perimetrali. Nel 1315 Carmignano passò di nuovo sotto il dominio di Pistoia, ma poi, nel 1324, di nuovo sotto quello di Firenze, su iniziativa degli abitanti del comune che mal sopportavano la “tirannia” di Filippo Tedici. Nel 1325 la Rocca fu conquistata da Castruccio Castracani, signore di Lucca e alleato di Tedici, che decise di fortificarla ulteriormente. Nel 1343 Carmignano, insieme ad Artimino e a Bacchereto, passò sotto il dominio della Repubblica di Firenze, questa volta per sempre (o almeno fino ai giorni nostri quando l’intero comune è passato alla provincia di Prato), avviando un lungo periodo di pace e stabilità. All’epoca all’interno della Rocca avevano sede la podesteria e il palazzo pretorio. Facendo un salto cronologico arriviamo ai primi anni dell’Ottocento quando, in seguito ad una lite tra il Comune e la famiglia Cremoncini per il controllo della Rocca e dei terreni circostanti, questi ultimi ne ottennero il possesso che, agli inizi del Novecento, passò ai fratelli Petroni. L’ultimo privato che è stato proprietario della Rocca, prima dell’acquisto da parte comunale, fu il commendatore Umberto Bigagli. I pochi resti della Rocca, rimasti in piedi dopo secoli di lotte e distruzioni, furono in parte demoliti nel 1827; successivamente solo alcune strutture furono sottoposte a restauro e ricostruite. Delle tre cinte murarie di difesa resta il circuito più esterno risalente al Trecento e al Quattrocento, parzialmente integrato e ricostruito nelle epoche successive. Il Campano (realizzato nel Cinquecento su preesistenze) invece, posto in corrispondenza dell’ingresso alla struttura e caratterizzato da una cella campanaria e da un orologio, fu restaurato una prima volta nell’Ottocento e successivamente nel 1912. Entro le mura trecentesche, in mezzo ad un boschetto, troviamo un piccolo edificio a pianta quadrata che fu costruito nell’Ottocento sul basamento di un torrione medievale (il cosiddetto maschio della Rocca); intorno ad esso si conservano ancora i resti della seconda cerchia di mura che in origine era direttamente collegata al maschio. Questo edificio ospita alcune sale espositive. Dal 1990, infatti, il Comune di Carmignano ha acquistato la rocca e ne ha fatto uno spazio espositivo e per manifestazioni culturali. La salita alla Rocca di Carmignano è d’obbligo per il turista che voglia conoscere a fondo la storia del popolo e del territorio carmignanese, senza dimenticare lo straordinario panorama che si gode da lassù con splendidi affacci sulla campagna circostante e sulla piana tra Firenze, Prato e Pistoia. Attualmente all’interno della Rocca, sia nel giardino che in stanze sotterranee (forse cisterne che garantivano l’approvvigionamento di acqua durante gli assedi) sono conservati – insieme ad un plastico che illustra com’era il Castello nel medioevo, alla ricostruzione di una cucina quattrocentesca e a foto di Carmignano all’inizio del secolo scorso – alcuni attrezzi agricoli che costituiscono uno spaccato sulla civiltà contadina dei tempi che furono. Altri link suggeriti: http://www.carmignanodivino.it/it/scopri-carmignano/alla-scoperta-del-territorio/la-rocca-medievale-di-carmignano/, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Toscana/prato/carmignano.htm, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Toscana/prato/carmignano02.htm, https://www.youtube.com/watch?time_continue=90&v=Ubr4GalAKw0 (video di Tuscany Soul)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Carmignano#Architetture_militari, http://www.parcoarcheologicocarmignano.it/emergenze-storico-artistiche/arte-e-cultura/edifici-storici/373

Foto: la prima è presa da http://www.parcoarcheologicocarmignano.it/wp-content/gallery/rocca71.jpg, la seconda è presa da http://www.pratoturismo.it/it/cosa/itinerari/Fortificazioni/rocca-di-carmignano/

Nessun commento: