lunedì 28 novembre 2022

Il castello di lunedì 28 novembre



CAVASSO NUOVO (PN) - Castello di Mizza e Palazat

Castello di Mizza

Le sue origini sono poco chiare, secondo Francesco di Manzano fu fatto fabbricare da Ludovico di Polcenigo, secondo Alfredo Lazzarini sembra che qui in origine ci fosse la sede di un’abbazia, difatti con il nome di Abbazia di Fanna agli inizi del XIII secolo questa rocca fu data dal vescovo di Belluno in feudo ai Polcenigo. Nel 1186 una bolla papale di Urbano III menzionava "castellare in plebe de Fana", dove per castellare si intendeva una fortificazione. Nonostante l’infeudazione partisse dal vescovo di Belluno, nel 1218 quando quest’ultimo necessitava del loro aiuto, i Polcenigo rifiutarono. Costui mosse contro i ribelli e li rimosse dai loro castelli, tuttavia già nel 1222 i Polcenigo si divisero in due rami: i Varnerio restarono a Fanna, mentre Aldrigo rimase nel castello eponimo. Nel 1386 Nicolò di Fanna potenziò le difese del castello poiché avendo maneggiato contro i di Maniago si attendeva una loro risposta. I signori di Polcenigo ebbero la giurisdizione del territorio addirittura fino al 1895, anno ultimo in cui i resti del castello ancora erano di loro proprietà. Questi resti consistono oggi nelle rovine di due torri site sul colle Jouf, sopra Fanna, sulla sommità d'un rialzo in cima ad uno strapiombo, insieme ad alcuni residui di muro di cinta e ad una cisterna. Il castello di Mizza, già segnalato nelle mappe del Seicento, poteva vantare una posizione di alta valenza strategica, in quanto controllava il percorso pedemontano congiungente la pianura sacilese con il fiume Tagliamento. Ecco un interessante video dedicato a questo castello: https://www.youtube.com/watch?v=CeEqqCzSg64&t=151s (di Ecomuseo Lis Aganis). Altro link suggerito: https://nicelocal.it/friuli-venezia-giulia/shops/castel_mizza/ (foto)
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Palazat

Realizzato tra il 1562 ed il 1594, il palazzo dei Conti Polcenigo-Fanna, detto Palazat, ha ospitato nelle sue stanze, lungo il corso dei secoli, una scuola elementare, una scuola di disegno, un ambulatorio medico e persino una latteria. Gravemente danneggiato dal sisma del 1976, grazie all’intervento della Soprintendenza per i beni ambientali del Friuli Venezia Giulia si è giunti recentemente al recupero dell’edificio, di proprietà comunale, divenuto dal 2000 sede dell’amministrazione municipale e del Museo dell’Emigrazione, sezione della più ampia struttura museale Diogene Pensi, dedicata alla vita contadina, con sede a San Vito al Tagliamento. L’edificio, posto in Piazza Plebiscito, ha una struttura architettonica imponente, a metà strada tra palazzo e castello, con torrioni angolari e largo uso del bugnato a riquadrare portali e finestre. I recenti restauri hanno permesso il riutilizzo di alcune stanze, come il piccolo salone a pianoterra, ornato con fregi richiamanti temi mitologici, trofei, nature morte e una serie di affreschi mitologici del XVIII secolo.

Fonti: https://consorziocastelli.it/icastelli/pordenone/mizza, https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/cavasso-pn-castello-mizza/, http://www.pordenonewithlove.it/it/cosa-fare/centri-storici/palazat, https://www.itinerariesaporifvg.com/cavasso-nuovo.html

Foto: la prima (castello di Mizza) è presa da https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/cavasso-pn-castello-mizza/, la seconda (Palazat) è presa da https://www.itinerariesaporifvg.com/cavasso-nuovo.html

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