mercoledì 16 novembre 2022

Il castello di mercoledì 16 novembre

 



CALCINAIA (PI) - Torre degli Upezzinghi (o Torre Grande)

Fu fondata prima dell'anno 1000 in epoca medioevale sulla riva destra dell'Arno. Il suo nome originale era Vicus Vitri, che da alcuni storici locali è stato fatto derivare dalla presenza nel territorio di improbabili botteghe per la lavorazione di stoviglie vetrificate o da un nome di persona romano Vitrius. È assai più credibile ravvisare in "vitri" la corruzione della voce latina "veteri" ovverosia vecchio, appellativo dato alla primitiva Calcinaia per distinguerla dall'altro Vico presente nelle vicinanze (ovverosia l'attuale Vicopisano), evidentemente di fondazione più recente rispetto a Calcinaia. In seguito la cittadella cambiò il nome con l'attuale Calcinaia (attestato per la prima volta nel 1193) a causa delle numerose fornaci di calce che all'epoca furono edificate nel comune, assumendo come stemma due arselle (o telline) in attinenza con l'acqua, la sabbia e quindi il mare, forse a ricordo dei primi colonizzatori e fondatori arrivati probabilmente risalendo l'Arno. Durante l'alto Medioevo, a Calcinaia esercitavano i diritti di Signoria i Conti Cadolingi di Fucecchio; successe a loro la nobile famiglia ghibellina degli Upezzinghi di Pisa; il più noto di essi fu Gualtieri di Calcinaia che divenne Potestà di San Gimignano nel 1221, e di Arezzo nel 1243. In seguito la cittadina fu coinvolta nelle continue rivalità tra la Repubblica di Pisa e quella di Lucca, e proprio a Calcinaia si incontrarono nel 1138 il Papa Innocenzo II e l'Imperatore Lotario II, finché nel XV secolo la Repubblica fiorentina, entrata nelle lotte con Pisa per ottenere il controllo dello scalo marittimo più importante nella regione e delle vie di comunicazioni fluviali interne, la conquistò, la inglobò nei suoi possedimenti e nel 1555 il Granduca Cosimo I de' Medici, su studi di mappe disegnate da Leonardo da Vinci, fece costruire sul territorio fondamentali lavori idraulici per regolare le piene dell'Arno e impedire così le frequenti inondazioni che devastavano vaste zone del borgo. La Torre Grande è il monumento emblematico del centro storico di Calcinaia nonché la più antica testimonianza, oggi visibile, dell’antico insediamento castellano. L’edificio è databile alla prima metà del Duecento; tradizionalmente la sua proprietà si fa risalire agli Upezzinghi che furono dal X secolo alla fine del XIII secolo un’importante famiglia che esercitò i diritti di signoria sul paese e su di un vasto territorio tra l’Arno e l’Era, comprendente i pievanati di Calcinaia e di Travalda. Nacquero qui a Calcinaia alcuni dei figli più illustri del casato, tra questi: Uguccionella madre del Conte Ugolino di Donoratico-Della Gherardesca (citato da Dante nella Divina Commedia) e Gualtieri che fu podestà di Siena. La torre è la più antica testimonianza del primo insediamento castellano sorto nelle vicinanze dell’importante pieve di San Giovanni Battista che controllava l’attraversamento sul fiume Arno (in totale erano dieci torri). L’edificio ha una pianta rettangolare, costruito in blocchi di arenaria e pietra verrucana fino al secondo piano, presenta un paramento in laterizio per i livelli successivi. Si notano sulla facciata nove mensole scolpite che raffigurano uomini, animali e figure geometriche-floreali, analoghe a quelle di alcuni edifici coevi del vicino castello di Vicopisano. Le mensole, affacciate sulle rispettive buche pontali, avevano una funzione decorativa e statica al tempo stesso poiché servivano a sorreggere i tre ballatoi lignei sui quali si aprivano le tre finestre rettangolari della facciata; l’utilità di questi balconi, spesso collegati tra loro da scale esterne, era quella di dare ai piani della torre una maggiore superficie calpestabile. L’attuale porta d’ingresso, disassata rispetto al resto ed assai angusta, è stata ricavata in epoca successiva poiché si suppone che l’originario accesso dell’edificio si trovasse sul fronte meridionale. Dopo la costruzione della nuova cerchia muraria della “terra murata” di Calcinaia (1287) voluta dalla repubblica pisana, che impose anche l’allontamento degli Upezzinghi (1290), la cui fedeltà a Pisa era dubbia , la torre divenne di proprietà pubblica e vi venne stabilita la residenza del capitano, un ufficiale con giurisdizione civile e penale sul castello. La torre assieme alla casa affianco fu sede dei rappresentanti del potere fino alla metà del Quattrocento quando la Repubblica di Firenze che aveva conquistato Pisa ed i suoi territori nel 1406, dispose che l’edificio venisse privato delle sue funzioni non essendo più strategico, vista la crescente rilevanza che stava assumendo la vicina Pontedera, alla cui podesteria il paese di Calcinaia fu annesso. L’edificio venne così dato a censo dai Capitani di Parte Guelfa, nel 1541, alla famiglia fiorentina dei Giuntini che la tenne fra le sue proprietà in cambio di un esiguo tributo annuale da versare alla Signoria. Dopo i Giuntini, i proprietari furono i Barbieri che acquisirono la torre alla metà del Seicento, alla morte dell’ultimo discendente del casato, il monumento entrò a far parte di un beneficio ecclesiastico e a fine Settecento venne acquisito dalla famiglia Chiocchini per passare ai Puccetti nel 1879. I proprietari riscuotevano un affitto sulla torre che era abitata da una famiglia indigente; le precarie condizioni statiche, nel maggio 1920, spinsero il Comune a dichiararla inagibile disponendone l’evacuazione. Pochi mesi dopo, il terremoto del 7 settembre del 1920, inflisse gravi danni all’antico edificio; fu necessario provvedere ad un urgente consolidamento, il monumento venne a tal scopo acquistato dal Comune (1921) ed i lavori di restauro, terminati il 22 gennaio 1924, portarono alla sostituzione di alcuni solai interni, al consolidamento della struttura e all’aggiunta di una merlatura “in stile” che fece raggiungere alla torre l’attuale altezza di 18 metri. A seguito della riparazione di alcuni danni causati dalle schegge durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre cadde in stato di abbandono fino al 1999 quando a cura dell’Amministrazione comunale di Calcinaia venne restaurata e adibita a sede di mostre di arte e pittura, nonché di incontri e presentazioni. Un’altra torre ancora esistente della cinta muraria del XIII secolo è la Torre di San Francesco, detta anche Torre Mozza, che rappresentava l’accesso al borgo da nord. La torre era in origine merlata, con doppio arco a tutto sesto chiuso da un portale in legno. La nuova fortificazione tardo trecentesca del castello determinò il rialzamento e l’apertura delle finestrelle. Una terza torre è la Torre della Fornace. Sui prospetti sono visibili ancora le feritoie con funzioni di controllo verso l’esterno e di attacco per la difesa interna. Attualmente è inglobata nell’edificio della famiglia Coccapani, che dal 1768 era utilizzato come bottega per la produzione della ceramica con la costruzione di una fornace. Altro link proposto: https://www.youtube.com/watch?v=DJ2aOSUSlgg (video di Fabrizio Borghini),

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Calcinaia, https://www.comune.calcinaia.pi.it/il-comune/calcinaia2c-ti-visito21/la-torre-grande-detta-degli-upezzinghi/2033, https://www.terredipisa.it/attrazione/calcinaia-torre-upezzinghi/

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, mentre la seconda è di Mongolo1984 su https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Torre_degli_Upezzinghi_(1).JPG

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