venerdì 4 novembre 2022

Il castello di venerdì 4 novembre

 


VASTO (CH) - Palazzo D'Avalos

Affacciato sul mare e simbolo della città, Palazzo d’Avalos domina il paesaggio con la sua maestosità e il suo giardino napoletano. È uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese della seconda metà del Cinquecento di stampo romano, sorto su preesistenze romane e altomedievali, che ha inglobato i resti dell’edificio costruito dal condottiero e signore di Vasto, Giacomo Caldora, forse negli anni Venti del Quattrocento. Dell'aspetto originario resta ben poco, se non l'impianto strutturale con il grande cortile centrale, e qualche traccia nel tessuto murario esterno, due per tutte sono la bifora e i resti del portale durazzesco, che testimoniano l'eleganza degli apparati architettonici e decorativi. Passata la signoria ai Guevara, che forse terminarono la costruzione, soprattutto nella parte verso il mare, nel 1496 il dominio entrò in mano dei D'Avalos, che ne fecero per tre secoli, oltre che luogo di residenza, sede delle magistrature cittadine. L'evento più gravoso fu l'invasione delle armate turche di Pialy Pascia del 1566, che approfittando dell'assenza del marchese Francesco Ferdinando, dimorante a Palermo dopo la nomina a Vicerè di Sicilia, saccheggiarono Vasto e danneggiarono il palazzo. La moglie, Isabella Gonzaga, figlia del duca di Mantova, dopo la morte del consorte, a partire dal 1573, avviò i lavori di consolidamento e ricostruzione, che non terminarono prima dell'inizio del secolo seguente. Alla fine del XVII secolo furono realizzati il grande scalone, il teatro e la cisterna nel cortile. Il secolo d'oro del palazzo fu però il Settecento: i nuovi signori della famiglia dei Lante della Rovere ne arricchirono gli appartamenti e vi impiantarono una piccola ma vivace corte. Con l'invasione francese, la residenza iniziò il suo declino e nel corso dell'Ottocento diversi ambienti vennero abbattuti o destinati agli usi più vari, appartamenti e botteghe, trasformazioni a scopo utilitaristico che finirono per obnubilare la residenza principesca. Nel 1974 il Comune di Vasto ha concluso l’acquisizione della quota d’Avalos e sono cominciati i lavori di restauro del complesso. La costruzione ospita al suo interno quattro musei: il Museo Archeologico, che documenta la storia della città e del territorio, la Pinacoteca, con le opere della famiglia di pittori di Filippo Palizzi, partecipe delle più importanti correnti artistiche dell’Ottocento, “Mediterranea”, la collezione di Arte Contemporanea con opere di artisti italiani e spagnoli, e il Museo del Costume Antico, che comprende una raccolta di dipinti raffiguranti abiti tradizionali ed una collezione di abiti abruzzesi degli inizi dell’800 e dei primi del ‘900. Il palazzo è noto anche per la presenza dello spettacolare giardino napoletano, affacciato sul mare, riportato all’antico splendore da un restauro che gli ha restituito l’originale impianto tardo settecentesco. Il complesso dispone inoltre di sale e ambienti predisposti e utilizzati per eventi e mostre temporanee. Altri link per approfondimento: https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_d%27Avalos, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Abruzzo/chieti/vasto02.htm, https://www.youtube.com/watch?v=MJtQ2FFDlRA&t=11s (video di Zonalocale), https://www.facebook.com/watch/?v=473343704113454 (video), https://www.youtube.com/watch?v=ujnXC69i1HY&t=5s (video di TrignoSinelloTurismo)

Fonti: http://www.museipalazzodavalos.it/wordpress/?page_id=46, https://www.beniculturali.it/luogo/palazzo-d-avalos-musei-civici, https://www.uniquevisitor.it/abruzzo/mare/vasto/palazzo-davalos-vasto.php

Foto: la prima è presa da https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-chieti/cultura-spettacolo-chieti/vasto-mediterrania-sui-social-di-palazzo-davalos.html, la seconda è una cartolina della mia collezione

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