martedì 29 novembre 2022

Il castello di martedì 29 novembre



CONVERSANO (BA) - Castello di Marchione

Chiamato anche villa Marchione, si trova a circa sei chilometri da Conversano: era, soprattutto nel secolo XVIII, una palazzina di caccia e residenza estiva dei conti di Conversano, gli Acquaviva d'Aragona, realizzata ad opera dell'architetto Vincenzo Ruffo. Una volta questa distanza era occupata interamente da un esteso bosco in cui si potevano trovare querce, lecci e tantissime altre specie di alberi. Oggi esso non esiste più ed il castello si trova ubicato in una zona agricola. L'edificio, recintato e circondato da un verdeggiante giardino, è soprattutto una villa fortificata, nonostante la frequente denominazione di castello; ha un impianto rettangolare con quattro torri mozze angolari balaustrate ed è formato da un pianterreno, uno sopraelevato e uno superiore. Le loggette delle finestre, alle estremità del prospetto principale, comunicano con eleganti terrazzini circolari ricavati dalla copertura delle torrette. Lo scalone d'accesso a doppia rampa che conduce ad una armoniosa loggia con trifora, le menzionate balaustre e le due facciate simmetriche e tripartite caratterizzano la costruzione per la leggiadria e la signorilità della sua architettura. Il piano terra, medievale, si distingue per un ampio salone ornato da quadri, blasoni gentilizi e simboli venatori. Gli ambienti sovrastanti, tardo barocchi, sono arredati con mobili d'epoca, ceramiche artistiche, i ritratti ad olio del conte di Conversano Giangirolamo II (1600-1665, detto il Guercio delle Puglie) e della moglie Isabella Filomarino, con un prezioso soffitto ligneo in cui campeggia lo stemma e l'albero genealogico degli Acquaviva d'Aragona. Interessante la cappella con un dipinto barocco raffigurante la Vergine con il Bambino. Non si conosce il significato del nome attribuito al piccolo castello che individua anche la borgata. I feudatari di Conversano risiedevano stabilmente nel poderoso castello della cittadina, ma dimoravano stagionalmente nel palazzetto di Alberobello e a Marchione, per le battute di caccia, attorniato da una boscaglia di alberi di querce e macchia mediterranea, con una superficie di 1260 ettari. Gli abitanti del luogo parlavano di un presunto sotterraneo che congiungeva la villa al castello comitale, a volte utilizzato dal famigerato Guercio, ma pure dai suoi eredi. Nel 1730 il conte Giulio Antonio III (1691-1746), attratto dalla bellezza della zona, volle trasformare il casino di caccia in una residenza gentilizia e affidò l'incarico all'architetto Vincenzo Ruffo, allievo di Luigi Vanvitelli, autore della Reggia di Caserta. Dopo la devoluzione della contea al regno di Napoli, nel 1806, la villa andò incontro ad una triste situazione di decadimento culturale ed ambientale: il bosco fu tagliato per rendere il terreno coltivabile ed il complesso dato in affitto a famiglie di contadini, assai laboriose ma un po' incuranti del suo patrimonio artistico e storico. Intorno al 1920, la principessa Giulia Acquaviva d'Aragona (1887-1972) riprese il possesso di Marchione e avviò un'intensa operazione di intelligente restauro, proseguita dal figlio, autentico gentiluomo ed appassionato d'arte, Fabio Tomacelli Filomarino (1920-2003), ultimo discendente della casa Acquaviva d'Aragona, morto senza eredi. Al piano superiore i soffitti, originariamente in legno e dipinti, furono sostituiti nel secolo XIX con volte in muratura, eccezion fatta per il salone centrale, sul cui soffitto ligneo (originale) è raffigurato lo stemma inquartato della casa Acquaviva d’Aragona; questo mostra lo stemma Acquaviva (leone rampante) e lo stemma, a sua volta inquartato, d’Aragona (pali, ecc.); fra gli altri figura lo stemma Filomarino. Nello stesso salone si osservano sulla parete sinistra (per chi entra) due alberi genealogici dipinti su tela: il primo è della casa Acquaviva d’Aragona, il secondo della casa Enriquez (casa reale di Castiglia, di cui un ramo si è estinto nella casa Filomarino); sulla parete opposta vi è un quadro ad olio raffigurante Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, detto “il Guercio delle Puglie”. Sulle stesse pareti, più in basso, vi sono dei “Medaglioni” (dipinti ad olio su rame) che raffigurano i vari duchi d’Atri di casa Acquaviva. In un’altra stanza vi è il quadro raffigurante la contessa Isabella Filomarino, moglie di Giangirolamo II, che resse la contea durante le varie assenze del consorte, ed alla cui pia volontà si deve la costruzione della chiesa del Carmine a Conversano (1652). Fra le opere contenute nel castello degna di nota è anche la "Caritas romana" di Artemisia Gentileschi, pertinente all'eredità di Giangirolamo II e già conservata presso il Castello di Conversano (https://castelliere.blogspot.com/2019/06/il-castello-di-lunedi-10-giugno.html). Nel 1976 il castello di Marchione è stato dichiarato monumento nazionale. Il castello appare in diversi film fra i quali "Casanova '70" di Monicelli. Dal 1993 è una prestigiosa location per ricevimenti, meeting e congressi. Ecco il suo sito web: https://www.castellomarchione.it/. La leggenda vuole che un passaggio sotterraneo collegasse Marchione con il Castello di Conversano. Altri link di approfondimento: https://www.barinedita.it/reportage/n3511-un-, http://www.itc.cnr.it/ba/sc/CNV/CNV0001.html, https://www.youtube.com/watch?v=CrapIeyzZHQ (video di webtvconversano), https://www.youtube.com/watch?v=Tob1gkdaY3Y (video con drone di Luigi Ulisse Iovane)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Marchione, https://www.castellomarchione.it/storia.php, https://www.paesionline.it/italia/monumenti-ed-edifici-storici-conversano/castello-di-marchione, https://viaggiareinpuglia.it/at/1/castellotorre/3654/it/Castello-di-Marchione

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di Michele Forte su https://www.pinterest.it/pin/689050811712907317/

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