sabato 12 settembre 2020

Il castello di domenica 13 settembre




SAN LEO (RN) - Fortezza

Il possente masso calcareo di San Leo, trasportato nel Miocene dal Tirreno verso l´Adriatico, con le pareti perimetrali scoscese e perpendicolari al suolo, costituisce di per sé una fortezza naturale. I Romani, consapevoli di tale straordinaria attitudine, costruirono una prima fortificazione sul culmine del monte. Durante il Medioevo, la fortezza venne aspramente contesa da Bizantini, Goti, Franchi e Longobardi. Berengario II, ultimo re del regno longobardo d’Italia, venne qui stretto d’assedio da Ottone I di Sassonia, tra il 961 e il 963. In questo periodo la fortezza assunse il ruolo di Capitale d'Italia. Intorno alla metà del XI secolo, da Carpegna scesero a San Leo – allora chiamata Montefeltro – i conti di Montecopiolo; da questo importantissimo feudo, essi trassero il nome e il titolo di conti di Montefeltro. Nella seconda metà del Trecento, la fortezza venne espugnata dai Malatesta che si alternarono nel suo dominio ai Montefeltro sino alla metà del secolo successivo. Nel 1441, il giovanissimo Federico da Montefeltro fu protagonista di un’ardita scalata della Rocca. Nel frattempo, l’arte della guerra aveva conosciuto determinanti innovazioni e la fortezza con la sua struttura medioevale, composta di semplici torri quadrangolari scarpate, disposte a recinto del mastio centrale, non era più in grado di sostenere l’avvento delle armi da fuoco. Federico affidò al grande architetto e ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini il compito di ridisegnare il mastio medievale, difeso dalle quadrangolari torri malatestiane e approntare la rocca alle nuove esigenze di guerra. La nuova forma, che ridisegnò completamente l’architettura del forte, prevedeva una risposta al fuoco secondo i canoni di una controffensiva dinamica che potesse garantire direzioni di tiri incrociati. Per questo motivo i lati della rocca erano dotati di artiglieria e le vie d’accesso, defilate dalla traiettoria del fuoco nemico, erano protette da avamposti militari. Egli escogitò la doppia cortina tesa in punta fra torrioni circolari forgiati di beccatelli, la munì del grande rivellino rivolto a sud, al di sotto del quale pose una caratteristica casamatta. La fortezza veniva a costituire così il culmine di un sistema guerresco che si estendeva a tutto il masso. Il forte di San Leo assunse così un emblematico significato tanto che il Bembo ebbe a definirle ‘’fortissimo propugnacolo e mirabile arnese di guerra’’, ammirevole punto d’incontro tra natura e arte. Nel 1502, Cesare Borgia, detto il Valentino, sostenuto da Papa Alessandro VI, riuscì ad impadronirsi della fortezza. Tuttavia, alla morte del Papa (1503), Guidobaldo da Montefeltro ritornò in possesso dei suoi domini sino al 1516, quando le truppe fiorentine capitolate da Antonio Ricasoli, spalleggiate alla corte papale da Leone X de’ Medici, penetrarono nella città e fecero capitolare la fortezza. I Della Rovere ripresero San Leo nel 1527 e la tennero sino alla devoluzione del Ducato di Urbino al dominio diretto dello Stato Pontificio nel 1631. Da quell'anno la Fortezza venne adattata a carcere, le cui anguste celle vennero ricavate dagli originari alloggi militari. Nel 1788, essendo le carceri della Fortezza di San Leo per la loro forma e situazione molto insalubri e minacciando uno di quei Baluardi imminente ruina, Giuseppe Valadier, nominato da Pio VII architetto dello Stato della Chiesa, fu incaricato di apportare all’intera struttura le necessarie migliorie. Qui vennero imprigionati patrioti risorgimentali, dei quali il più celebre fu Felice Orsini, oltre che liberi pensatori. Dal 1791, fino alla morte avvenuta il 26 Agosto 1795, vi fu rinchiuso il palermitano Giuseppe Balsamo, noto come Alessandro conte di Cagliostro, uno dei più enigmatici ed affascinanti avventurieri dell’età dei Lumi, condannato per eresia dalla Santa Inquisizione (ancora oggi all'interno del forte è possibile vedere il Pozzetto, la cella dove egli fu imprigionato). Anche dopo l’Unità d’Italia, la fortezza continuò ad assolvere la sua funzione di carcere, fino al 1906. In seguito, per otto anni, ospitò una ‘’compagnia di disciplina’’ fino al 1914. Oggi la Rocca, ripulita dalle sovrastrutture ottocentesche che ne alteravano le eleganti linee rinascimentali, è tornata al suo splendore architettonico che ne fa una delle più celebrate testimonianze di arte militare, in una cornice di storia e di arte tra le più belle d’Italia. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale dell'Emilia-Romagna, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Attualmente gli ambienti della fortezza ospitano un museo d'armi (nel torrione maggiore, accessibile dall'ampia piazza d'Armi sono custoditi cannoni, alabarde, balestre e armature) e una pinacoteca.Nella rocca sono presenti due parti abbastanza distinte: il mastio, che con i suoi torricini quadrati e l'ingresso gotico è la parte più antica e l'ala residenziale, i torrioni rotondi e il muraglione a carena con beccatelli che li collega, di fattura più recente. I due torrioni, il muro di cinta e il mastio delimitano inoltre la cosiddetta piazza d'armi. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=4g_srgspfRk (video con riprese aeree di houseofglam.it), http://www.fortezze.it/sanleo/index.html, https://www.appenninoromagnolo.it/castelli/sanleo.asp, https://www.youtube.com/watch?v=ua7Xhvrn9Lc (video di Francesco Premoli), https://www.youtube.com/watch?v=jjgY2jguUMs (video con drone di Officina Video srl), http://www.progettoserp.com/indagini-sopralluoghi/sopralluoghi/fortezza-di-san-leo-cagliostro-rimini/

Fonti: https://www.san-leo.it/monumenti-musei/centro-storico/il-forte-rinascimentale.html, http://www.comune.san-leo.rn.it/index.php?id=7671&L=2%2525252525252525252525252525252525252525252Findex, https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_di_San_Leo, http://www.atlantide.net/amaparco/fortezzasanleo/, https://www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/fortezza-di-san-leo

Foto: la prima è presa da http://www.progettoserp.com/indagini-sopralluoghi/sopralluoghi/fortezza-di-san-leo-cagliostro-rimini/, mentre la seconda è una cartolina della mia collezione. Infine, la terza, è presa da https://www.pinterest.it/pin/388787380330673595/

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