mercoledì 9 settembre 2020

Il castello di mercoledì 9 settembre



SPORMINORE (TN) - Castel Sporo

Sorge nel comune di Sporminore, a circa 700 m di quota in posizione dominante rispetto alla strada che, frequentata già a partire dalla preistoria, collegava la Valle di Non con il Sarca, le Giudicarie e quindi con il bresciano. Probabilmente la costruzione medievale s’imposta su un precedente presidio posto a controllo della viabilità. Le prime notizie del castello risalgono al 1165. Viene citato poi in un documento del 1276, ma venne sicuramente edificato prima del 1273 dal conte del Tirolo Mainardo II durante il conflitto con il principe vescovo di Trento Egnone di Appiano (1248-1273). Nel 1312 vi si insediarono gli Sporo (attuali proprietari di Castel Valer (https://castelliere.blogspot.com/2013/03/il-castello-di-sabato-23-marzo.html), ai quali il conte del Tirolo affidò l’amministrazione del castello. Agli inizi del Trecento la famiglia restituì ogni diritto sulla proprietà all’autorità tirolese in cambio di una nuova dimora (forse il castello di Spauregg). Il complesso venne allora affidato a Volcmaro di Burgstall, originario del meranese, che assunse il nome di Sporo tedeschizzandolo in Spaur e riprese lo stemma dei precedenti proprietari. Gli Spaur divennero, insieme ai Thun, una delle famiglie più potenti della Valle di Non, e proprietari di numerosi castelli tra i quali Castel Valer, Castel Fai, Castello della Torre, Castel Flavon e la Rocchetta, che presidiava l’accesso meridionale alla valle. Dal 1385 il castello viene indicato nei documenti come “castrum Spuri Rovinae” dal nome di una delle linee della famiglia Sporo, quella dei Rubein/Rovina di Merano. Nel corso del 1600 la costruzione subì varie modifiche e ampliamentii, ma nel Settecento fu abbandonata e divenne una cava di materiali edili utilizzati dalla popolazione locale per erigere nuove costruzioni. Del castello sopravvivono scarse tracce sparse e il mastio, mutilo (ne rimangono solo i primi 14 metri), a pianta pentagonale tipica del contesto trentino, che costituiva l’elemento fondamentale della costruzione medievale. Il mastio, con probabilità il più antico manufatto della valle dello Sporeggio, per essere ben difeso presenta «un lato solido verso la strada in modo tale che all'esterno risulta di cinque lati, mentre all'interno di quattro, esempio unico in valle». La torre risultava in tal modo inaccessibile. Sul lato fortificato, un poggiolo di legno permetteva alle guardie di controllare la strada sottostante. Dalle tracce materiali e da un dipinto conservato nella residenza dei signori Spaur a Sporminore, si evince che la torre precedeva la parte residenziale del castello, interponendosi tra questa e la cinta muraria. Tale schema ricorda quello di altri castelli trentini, come Castel Belfort, suggerendo una precisa convenzione tipologica. La cortina difensiva aveva quattro torrette angolari rotonde e si sviluppava poco in altezza, secondo canoni rinascimentali che prediligevano valori estetici e di prestigio all’efficacia difensiva. Tale cerchia muraria racchiudeva gli edifici residenziali e una cappella dedicata a Sant'Anna (per questo il castello viene ricordato anche come Castel S. Anna). Nel 2009 le rovine del castello, la cui struttura originaria doveva essere abbastanza imponente, sono state restaurate e rese accessibili al pubblico. Altri link: https://www.youtube.com/watch?v=kPAlaImkapA (video di Alessandro Martinelli), https://www.ilovevaldinon.it/4-castelli-della-val-di-non-da-fotografare-dentro-e-fuori

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Sporo, http://www.castellideltrentino.it/Siti/Castel-Sporo-Rovina, https://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/i-misteri-di-castel-sporo-rovina-1.883990,

Foto: la prima è presa da https://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/i-misteri-di-castel-sporo-rovina-1.883990, la seconda è presa da http://pierocomai.altervista.org/ambiente/castelli_Val_di_Non.htm

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