lunedì 7 settembre 2020

Il castello di lunedì 7 settembre



VERRUA SAVOIA (TO) - Rocca di Verrua (o Fortezza)

Fu costruita probabilmente tra il X e l'XI secolo, quando un documento di Ottone III di Sassonia ne cita l'esistenza. La fortificazione è posizionata su una collina sulle sponde del Po e fa ancora oggi da confine tra la provincia di Torino e quella di Vercelli come, nei secoli precedenti, faceva da divisione tra il Marchesato del Monferrato e il Ducato di Savoia. Il primo documento scritto che cita la presenza della fortezza è del X secolo che attesta la fortificazione al Vescovo di Vercelli. Altro documento risale al 1167 quando Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, di ritorno da Roma, vedendosi rifiutare il passaggio nella fortezza, rase al suolo le fortificazioni e il borgo al suo interno. Nel 1315, il Vescovo di Casale Monferrato impegnò ingenti finanziamenti per riedificare le fortificazioni e il borgo, vista la cessione di Crescentino alla fazione imperiale di Vercelli. Nel XIV secolo divenne un punto strategico in quanto controllava la pianura vercellese, il Po e le attuali province di Alessandria, Asti e Vercelli. Sempre in questo periodo, la fortezza era al centro di una contesa tra i Savoia e i marchesi del Monferrato, che la cinsero d'assedio. Alla fine dei conti, quanto l'assedio fu tolto grazie ad una mediazione, la Rocca di Verrua cadde nelle mani della dinastia Savoia. Il Marchesato tentò più volte di prendere la fortezza, nel 1379 prima e nel 1387 dopo: in tutte e due i casi la Rocca rimase nelle mani dei Savoia che ne fecero un punto difensivo importantissimo lungo la via di Torino. Da questi due episodi si trasse questa frase: "Quand che ‘l ver pijrrà cost'ua, ‘l marcheis dal Monfrà ‘l pijrrà Vrua" che significa Quando il maiale prenderà l'uva il Marchese del Monferrato conquisterà Verrua. La Rocca resistette a molti assedi. Il primo fu compiuto nel 1167 da Federico Barbarossa che distrusse il Borgo e le fortificazioni. Ricostruite dopo alcuni anni dovette sopportare altri assedi per via della sua posizione strategica. Nella seconda metà del Cinquecento soggiornò nel castello-fortezza di Verrua il poeta Torquato Tasso, giunto in Piemonte quale ospite di Filippo d'Este, genero del duca Emanuele Filiberto di Savoia. Nel 1613 l'ingegnere Ercole Negro di Sanfront fece un sopralluogo a Verrua con l'obiettivo di ampliare ed ammodernare la fortificazione. Tuttavia si dovette attendere la metà del 1600 per vedere realizzata la nuova fortezza. Nel 1625 il Duca di Feria, governatore di Milano, al comando di 25000 soldati spagnoli, tentò, dal 9 agosto al 17 novembre, di espugnare la fortezza, che era stata a torto ritenuta un ostacolo facilmente superabile in poco tempo, proprio perché disponeva di mura che non avrebbero potuto resistere a lungo al fuoco dei cannoni. A causa di errori tattici, ma anche del terreno accidentato, la cui conformazione non permetteva di effettuare un assalto efficace a meno di gravi sacrifici umani, gli spagnoli dovettero desistere dai loro propositi e furono successivamente allontanati dalle truppe franco-piemontesi, comandate dal duca Carlo Emanuele I. Dal 1639 al 1642 il complesso fu coinvolto nelle lotte tutte interne al Ducato di Savoia fra Madamisti e Principisti. Dapprima conquistato dagli spagnoli, al comando del principe Tommaso di Savoia, che cercarono di migliorarne le difese aggiungendo un bastione, fu successivamente espugnato dall'esercito franco-piemontese nel 1642, tornando nelle mani della reggente del Ducato di Savoia, Madama Reale Cristina di Francia. Nel 1656 vi fu un preciso intento di ampliare la fortezza in modo da renderla capace di resistere agli assedi portati con armi da fuoco sempre più evolute, per le quali le vecchie strutture erano diventate del tutto insufficienti. Il progetto, redatto da Carlo Morello, consisteva nell'ampliamento della fortificazione verso il borgo, essendo questa la parte maggiormente esposta all'offensiva nemica. Nuovi e più importanti lavori furono realizzati dal figlio, Michel Angelo Morello, come testimoniato da un disegno del 1670, dove sono visibili i nuovi bastioni edificati in fogge moderne, la cui realizzazione comportò la demolizione del borgo, in quanto la sua permanenza sarebbe stata pericolosa in caso di assedio, Nell'ottobre del 1704 avvenne l'ultimo assedio, quello di maggiore importanza, relativo alla guerra di successione spagnola, durante il quale la strenua resistenza della fortezza permise al duca Vittorio Amedeo II di Savoia di rallentare la rapida avanzata delle armate di Luigi XIV di Francia e di organizzare la difesa di Torino, ponendo le basi per la vittoria che rese indipendente lo Stato sabaudo. Da quest'ultimo assedio la fortezza ne uscì completamente distrutta. Non fu mai più ricostruita e fu ceduta a privati. Dopo essere stato ricovero per soldati feriti e invalidi in età napoleonica, nel 1957, dopo un lungo periodo di abbandono, venne venduto a una importante ditta che compì lavori di estrazione di marna nella collina adiacente al complesso, dove ha successivamente realizzato un geosito di rilevante importanza mineralogica. Nel 2007 la Famiglia Piazza ha donato la Rocca alla Fondazione Eugenio Piazza Verrua Celeberrima - Onlus che si occupa della sua organizzazione culturale. Recentemente il sito è stato parzialmente ristrutturato. La Rocca, prima dell'assedio francese del 1704, era difesa da un muro di cinta e da 4 bastioni: il Bastione della Vigna, il Bastione dell'Alle, il Bastione di Camus e il Bastione di Santa Maria. La parte principale della fortezza era costituita dal Dongione (dal francese Donjon) dalle Caserme dei Soldati e da un pozzo. Sotto questo complesso si estendeva il Borgo di Verrua con il Quartiere degli Ufficiali, la Piazza Reale, la Casa del Governatore, le Caserme della Chiesa, la Chiesa di San Giovanni Battista, patrono del paese, e dalla Caserma del Soccorso. Al centro della piazzaforte si ergevano i magazzini a prova di bomba, che contenevano armi e munizioni. L'unica porta è la Porta del Soccorso, che si apriva sulla via omonima che collegava il forte alla pianura. L'unica parte visibile ancora oggi è il dongione con le relative strutture e il Ponte del Soccorso. Oggi la Rocca è sede di manifestazioni culturali e di promozione turistica. Purtroppo, lo stato di abbandono del forte, il crollo del picco, (1957) e le sistematiche perforazioni della collina adiacente, hanno cancellato buona parte del sito fortificativo su cui sorgeva la "Torrazza" e lo stesso borgo, alterandone il paesaggio. La stessa "pozza", fatta costruire da Madama Reale nell’interno del forte, avente un diametro di circa tre metri e profonda oltre cento, è stata coperta da detriti. La mole di ciò che rimane di questa difesa, la vastità della fascia che sviluppavano, la stessa capacità dei camminamenti sotterranei, nonché quelli di mina e contromina, impongono un intervento che impedisca un ulteriore ed indiscriminato saccheggio della zona, che snaturerebbe del tutto l’ambiente delle difese ed il campo di battaglia verso il borgo di Carbignano. Il complesso, fra i più significativi e, storicamente, fra i più importanti del Piemonte, meriterebbe veramente di una maggiore attenzione da parte di tutti. Altri link consigliati: http://www.fortezzadiverrua.it/, https://www.youtube.com/watch?v=7KKMA_FiiDA (video con riprese aeree di Roby Allario), https://www.facebook.com/watch/?v=2152963814758380 (video con riprese aeree di Fortezza di Verrua), https://archeoteses.wordpress.com/2016/11/17/indagini-presso-la-fortezza-di-verrua-savoia/, https://www.youtube.com/watch?v=oBwAoPnc5IE (video con riprese aeree di Drone Production)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Verrua_Savoia, https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Verrua, http://www.comune.verruasavoia.to.it/il-castello.html, http://www.areeprotettepotorinese.it/pun-dettaglio.php?id=965, http://www.borgoramezzana.it/it/la-fortezza-di-verrua-savoia

Foto: la prima è presa da http://www.ilgiornaledelpo.it/la-fortezza-sabauda-du-verrua-savoia/, la seconda è presa da https://archeoteses.wordpress.com/2016/11/17/indagini-presso-la-fortezza-di-verrua-savoia/

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