venerdì 4 settembre 2020

Il castello di venerdì 4 settembre





ROCCAMENA (PA) - Castello di Calatrasi

Il castello di Calatrasi sorge sulla cima orientale del monte Maranfusa a 487 metri s.l.m. Sui lad sud, est ed ovest e circondato da ripide pareti rocciose, mentre su quello di nord-ovest una piccola sella lo mette in stretta relazione con l'opposta cima della montagna. A sud-ovest domina il corso del fiume Belice e il suo attraversamento piu prossimo costituito dal ponte di Calatrasi. Tutt'intorno, sulle montagne che circondano le basse colline coltivate soprattutto a cereali, sono visibili le cime su cui sorgono i castelli di Entella, montagna Vecchia, monte Pagnocco, monte Iato, monte Pietroso. Le caratteristiche generali del sito, luogo forte naturale, costruito sotto la dominazione araba e consolidato in età normanna, ne spiegano la ripetuta occupazione fino alla meta del XVI secolo. Già nel 1150 Idrisi descriveva Calatrasi come "castello imponente e fortilizio di antica data molto solido, possiede terre da semina". A quel tempo signore del castello di Calatrasi fu Giovanni Malcovenant al quale però fu confiscato nel 1162 dal re Guglielmo II. Successivamente entrò a far parte dei territori della diocesi di Santa Maria la Nuova di Monreale. Nel Trecento il castello risulta proprietà di Manfredi III Chiaramonte. Nel 1432 vi fu ospitato Alfonso il Magnanimo, impegnato in una grande battuta di caccia nella Sicilia occidentale, che durò parecchi mesi, e già nel secolo successivo la costruzione risulta in rovina (come lo descrive Tommaso Fazzello nel 1558). Non è ancora del tutto nota la planimetria originaria del più vasto complesso. II nucleo centrale riconoscibile presenta una pianta di forma pressoche triangolare in cui 1'ipotenusa ha andamento curvilineo; occupa una superficie totale di poco inferiore ai 1000 mq ed il suo perimetro si distribuisce su una lunghezza di 120 m. Piu in basso, sul lato occidentale sono presenti un muro ed i resti di una torre facenti parte del piu ampio sistema difensivo; sul lato nord, ai piedi del promontorio, e stata individuata un'area fortificata di ca. 600 mq. Nel momento di massima espansione il castello possedeva tre torri disposte ai vertici del triangolo caratterizzante l'impianto planimetrico, connesse tra di loro da uno spesso muro al quale furono addossati alcuni ambienti. La torre di nord-ovest controllava dall' interno l'accesso al monte. Essa, con buona probabilità, costituisce il primo nucleo sorto in questo luogo; la sua pianta è pressoche quadrata (9 x 10m) con gli angoli interni arrotondati. Lo scavo, mettendone a nudo una risega all'interno del vano sulla quale doveva poggiare un solaio, ha rivelato che doveva essere molto piu alta. Della torre meridionale e di quella nord-orientale sono al momento leggibili le piante, ambedue di forma irregolarmente rettangolare, piu grande ed allungata la prima (10 x 12 m), di dimensioni piu contenute la seconda (circa 6 x 8 metri). Una fila di ambienti, di cui si conservano solo alcuni filari delle murature a contatto con la roccia, si disponeva a ridosso della cortina muraria delimitante il pianoro, lasciando al centro una irregolare corte a cielo aperto della quale si individuano ancora alcuni brani dell'acciottolato pavimentale. I tre ambienti messi in luce sul lato occidentale furono probabilmente aggiunti nel XIII secolo; lo rivelerebbe la soluzione adottata per la finestra praticata, senza sguincio, nel muro perimetrale. Gli ambienti sul fronte orientale non sono stati saggiati, sono tuttavia leggibili i muri d'ambito e di conseguenza lo spessore del corpo di fabbrica (8,80 m ca). Sono presenti, anche se non molto ben conservate, strutture utili a garantire la vita all'interno del castello come cisterne per la riserva idrica (all'interno delle torri sud e nord-est) e vani atti alla conservazione di derrate (ambienti addossati al lato orientale della torre nord, appartenenti ad una fase successiva), in parte scavati nella roccia ed in parte costruiti; elementi caratterizzanti questi ambienti sono gli angoli interni arrotondati e per due di essi le coperture a volta dalla singolare forma parabolica. I muri esterni delimitanti l'area del pianoro sommitale sono stati costruiti direttamente sulla roccia naturale; pur essendo lievemente scarpati essi hanno subito pesanti dissesti, a testimoniarlo sono gli ispessimenti delle murature e gli speroni di rinforzo localizzabili soprattutto nel tratto orientale: veri e propri interventi di restauro operati quando il complesso era ancora in uso. All'esterno del nucleo centrale (sul lato occidentale, maggiormente espo-sto alle aggressioni) una seconda cortina muraria spostava in avanti le difese del castello, mentre più in basso, a nord, un'area fortificata, controllata da una piccola postazione non chiara-mente leggibile perche ancora interrata, doveva proteggere il percorso verso la cima. Lungo il sentiero che conduce a valle non emergono altre strutture a carattere fortificato, al momento di certo rimane lo sbarramento della gola d'accesso al monte, fino a non molti anni fa ancora leggibile sul tracciato del percorso attuale. La cortina muraria esterna lungo tutto il circuito, alla base, in particolare sul fronte orientale, e la torre di nord-ovest (spigolo e parete occidentale), sono state recentemente oggetto di interventi di consolidamento (1997-1998). Altri link suggeriti: http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/guide_brevi/Maranfusa_ITA%20(Guida%20Breve).pdf, http://vatlat3880.altervista.org/STRUMENTI/Schede/TOPONIMI/Calatrasis_castellum.html, https://www.youtube.com/watch?v=vODIN5UbbVA (video di Salvatore Salvo)

Fonti: https://www.icastelli.it/it/sicilia/palermo/roccamena/castello-di-calatrasi, https://www.vivasicilia.com/castello-di-calatrasi-roccamena, http://www.siciliafotografica.it/gallery/index.php?/category/912

Foto: la prima è presa da http://www.francescoinviaggio.it/SICILIA%20ON%20THE%20ROAD%202011/07)%2026%20Maggio%202011%20-%20Il%20Castello%20Calatrasi%20,%20Castello%20di%20Battalari,%20Rocca%20di%20Entella,%20Diga%20Garcia%20(PA)/slides/DSC_2054.html, la seconda è presa da http://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/11/roccamena-palermo-le-sue-meraviglie.html

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