ARZAGO D'ADDA (BG) - Castello de Capitani
Dopo il periodo dell'impero romano il paese fu soggetto alle scorrerie delle
orde barbariche, seguite dall'arrivo dei Longobardi. A questo periodo risale il
documento conosciuto come il
testamento di Taido, che, datato 774, cita
l'esistenza dell'antica chiesa di San Lorenzo. Questa costruzione era sede
battesimale, nonché matrice di tutte le chiese minori dei borghi vicini. Con
l'avvento del Medioevo il paese, colpito dalle lotte fratricide tra guelfi e
ghibellini, si dotò di fortificazioni a scopo difensivo, tra cui alcune torri
ed un castello, nel quale viveva la famiglia dei
de' Capitani,
detentrice del potere feudale fin dal 1030. In quel periodo si consolidò una
curiosa tradizione: il podestà appena eletto doveva abbracciare una colonna
mozza, risalente al periodo romano, e pronunciare la formula del giuramento. Nei
secoli seguenti si verificò la dominazione del Ducato di Milano che inglobò i
comuni all'epoca cremonesi della Gera d'Adda e che durò fino al 1797. Tra i
secoli XV e XVII crebbe in Arzago il potere di un ramo della famiglia Carcano,
patrizia milanese, che detenne ininterrottamente per cinque generazioni la
carica religiosa di
prevosto d'Arzago, tanto da rendere comune la
denominazione della famiglia come
Carcano d'Arzago. I cinque prevosti
Carcano furono in successione: D. Giampietro (nel secondo Quattrocento), D.
Giovanni, D. Pietro Paolo, D. Giorgio e, infine, D. Luigi (nel primo Seicento).
Nel Settecento comparve infine un ramo della nobile famiglia Sessa, che avrebbe
detenuto per i successivi due secoli il giuspatronato sulla chiesa campestre
della Beata Vergine del Rosario presso la Cascina Ravaiola: ciò avvenne a
seguito del matrimonio celebrato a Milano nel 1699 fra Giuseppe Maria Sessa e
Livia Binaghi, la cui famiglia già possedeva cospicui beni nella vicina Brignano.
I loro figli, i nobili Carlo e il sacerdote Giacomo Sessa, acquistarono la
Cascina Ravaiola dai marchesi Visconti Ajmi negli anni '30 del Settecento:
dapprima utilizzata come tenuta di campagna, essa divenne residenza abituale
della famiglia solo a partire dall'Ottocento. Molto importante è il castello
della famiglia
de Capitani d'Arzago, situato in via Porro, nei pressi della Parrochiale, che
venne ristrutturato nel XVI e XVII secolo, adibito a residenza signorile,
presenta ancora le mura d'ingresso in mattoni, con due notevoli portali a tutto
sesto iscritti in cornici rettangolari; uno di essi (quello centrale) è
sovrastato da quattro piccole statue raffiguranti le quattro stagioni. Dell'assetto
seicentesco avanza il portichetto di tre archi a sesto scemo sorretti da due
colonne e capitelli in pietra. Le strutture portanti sono in mattone misto a
ciottoli di fiume. I soffitti sono in legno e il manto in coppi. Poi, però, il
castello fu venduto e divenne un'osteria fino al secolo scorso. Nell'edificio,
durante i restauri sono stati ritrovati degli affreschi raffiguranti fregi
allegorici e, nella parte posteriore, è stato ritrovato lo stemma dei de
Capitani d'Arzago, che prima non era visibile. Di questo stemma si parla anche
in un manoscritto anonimo di fine Ottocento, conservato nell'archivio
parrocchiale di Arzago, riguardante la famiglia de Capitani: ''...nell'antico
castello, ove in oggi trovasi un'osteria di campagna, affatto lombarda, vi è
tuttora dipinta l'arma de Capitani d'Arzago.''. Oggi è di proprietà comunale e
da alcuni anni vi si svolgono manifestazioni estive all'aperto.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Arzago_d%27Adda, http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/RL560-00019/,
http://www.comune.arzago.bg.it/storia_e_cultura.aspx.
Foto: la prima è presa da http://www.lombardiabeniculturali.it/img_db/bca/RL560/1/l/19_rl560-00019_01.jpg,
la seconda è presa da http://www.lombardiabeniculturali.it/img_db/bca/RL560/1/l/19_f013_522.jpg
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