PETTINEO (ME) - Castello dei Ventimiglia
Le prime notizie storiche riguardanti Pettineo risalgono al XIII secolo,
quando re Manfredi di Sicilia concesse a Manfredi Maletta, camerario del regno
di Sicilia, il casale
Pectineum. All'epoca del Vespro (1282) Pettineo
ritornò al demanio regio. In seguito re Federico III di Aragona intese
beneficiare quanti gli si mostrarono devoti durante la guerra del Vespro e
volle anche legarli maggiormente alla corona con ricche concessioni di feudi.
Così l'11 febbraio 1300 concesse Pettineo ad Alanfranco di San Basilio. Questi
nel luglio 1299 si era distinto nella battaglia di Capo d'Orlando fra la flotta
siciliana, che fu disfatta, e la flotta aragonese. Nel 1332 Pettineo entrò nel
vasto territorio della contea di Geraci, a seguito della permuta avvenuta fra
Alanfranco di San Basilio e Francesco Ventimiglia conte di Geraci. Dopo vari
passaggi feudali per le note vicende di confische e alienazione, Pettineo passò
in dominio a varie famiglie: Alagona, Cardona, Ansalone, Ferreri, Gomez de
Silvera, Lanza, Valguarnera, e infine ai conti di Prades. Nei primi anni del Trecento
il piccolo casale venne trasformato in abitato fortificato. Alanfranco di San
Basilio edificò un castrum per la difesa dei vassalli, oltre che come simbolo
dell'autorità. Alla fine del Medioevo Pettineo si presentava come un borgo
fortificato, dominato dal castello, una cinta muraria, su cui si aprivano delle
porte di accesso, e qualche emergenza monumentale: la chiesa Madre, il
monastero di San Marco delle monache Benedettine, la chiesa di San Nicolò lo
Proto. Attorno al castello, secondo una consueta tipologia medievale e seguendo
le naturali curve di livello, si sviluppava il tessuto urbano in un sistema
viario di vicoli e cortili. Il tessuto edilizio era composto principalmente di
case solerate, sala e camera sopra un catoio (piano basso seminterrato). Alla
fine del Quattrocento, e poi per tutto il Cinquecento-Seicento, avvenne un
totale rinnovamento del paese. Anche se l'impianto del paese restava
sostanzialmente quello medievale, sorsero nuovi fabbricati e numerose chiese:
Matrice (riedificata), San Luca (abbazia 1514), San Marco (monastero,
riedificato nel 1593), San Michele Arcangelo, Sant'Oliva, Maria SS. d'Itria,
Madonna della Catena, San Sebastiano, Santa Caterina, Sant'Antonio Abate, San
Francesco (convento dei Cappuccini 1579), Maria SS. dei Poveri, San Nicolò
Magno, Santo Stefano (ossia Crocefisso), Santa Marina, Maria SS. della Pietà.
Cominciarono a circolare insieme alle famiglie facoltose messinesi e
palermitane (
Ruffino, Sanchetta), richiamate sul posto dalle nuove
occasione di reddito, numerosi operatori delle arti: intagliatori del legno e
della pietra, pittori, scultori e architetti. Fiorirono botteghe di artisti, in
cui spiccava il pittore Nicolò da Pettineo, noto per aver dipinto la tavola:
Madonna col Bambino tra angeli musicanti, della Galleria Regionale della
Sicilia (Palazzo Abatellis, Palermo), firmata e datata 1498, e altre opere che
si trovano a Termini Imerese, Ciminna e Castelvetrano. La rocca si eleva su una
cresta a man dritta del torrente di Tusa verso cui presenta una ripida scarpata
che rigira con non minore pendenza verso sud. Le prospezioni effettuate nel
1981 individuarono un vasto recinto entro cui sorgono le fabbriche castrensi
che costituiscono il lato occidentale a nord-est del castrum propriamente
detto, un torrione quadrangolare su quattro livelli di piano. Il piano terreno
coperto a botte presenta estradosso con tracce di pavimentazione in
cocciopesto; i superiori, solai in legno, travi a vista su mensole e dormiente
annegato nelle fabbriche. Due rampe sovrapposte risparmiate nello spessore
murario collegano la prima alle successive elevazioni. Sul fronte nord portale
a bugne e, al piano nobile, tracce di balconi su mensole e vani provvisti di
mostre frontonate. Al piano terra, feritoie strombate verso l’interno. Corpi di
fabbrica, nel definire il perimetro, cingono una corte chiusa. L’affresco sulla
volta della Chiesa Madre di Pettineo (XVIII – XIX sec.) ricostruisce idealmente
il complesso, fondandosi su dati che la tradizione ancor viva nel popolo
tramanda; il dipinto rappresenta la torre di sud-ovest provvista di una
copertura a volta emisferica. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=xVgBkIAjtg8
(video di Bella Sicilia), http://www.vallehalaesa.com/photogallery/pettineoP1.html
(ricco di foto del paese),
www.drepanon.org/public/PETTINEO.pdf
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pettineo_(Italia), http://www.icastelli.it/it/sicilia/messina/pettineo/castello-di-pettineo
Foto: la prima è presa da http://www.icastelli.it/uploaded/castelli/1299319850.jpg,
la seconda è di Elio Maria Adamo su http://www.foto-sicilia.it/foto.cfm?idfoto=53539
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