CEPAGATTI (PE) - Castello Marcantonio e Torre Longobarda
La torre ed il castello furono edificati durante la
dominazione longobarda sulle basi di una villa romana preesistente: due mondi e
due grandi storie si sarebbero così in qualche modo fuse per restituirsi ad
oggi quali simbolo del paese. Allora il castello era un punto di passaggio
fondamentale e chiunque si recasse di qui doveva pagare una sorta di pedaggio,
tanto che la leggenda popolare vuole che dal “ci pagate”, proveniente dalle
voci della guarnigione del forte, derivi l’attuale nome di Cepagatti. Secondo
altre ipotesi le origini del nome si possono far riferire ai termini latini
captus pagus (villaggio conquistato), cis pagus teatis (villaggio al di qua di
Teate “Chieti”), o ancora alla parola “ceppaia”, che starebbe ad indicare un
luogo ricco di fascine di rami secchi. Oggi però di quell’epoca resta di
originale solo il torrione quadrato meglio conosciuto come la Torre Alex, dal
nome di uno dei signori di Cepagatti della famiglia dei Valignani, che fu in
epoca successiva inglobato in un’altra costruzione fino a prendere le
caratteristiche odierne. La Torre Alex, probabilmente risalente al VI – VII
secolo, dalle possenti mura larghe 3 metri e
con i suoi 24 metri d’altezza, sovrasta tutta la zona circostante ed è il
simbolo del paese di Cepagatti. Fu realizzata quale presidio
dell’incrocio viario, nascendo dunque già in epoca bizantina quale punto di
difesa del porto di Aternum (Pescara). Si vuole come torre di segnalazione
allineata con l'altra sita, un tempo, in località Forca di Penne. Costruita in
laterizio, si alza su quattro livelli e si conclude con un camminamento
perimetrale e vano centrale con tetto a quattro falde, realizzato nel corso del
XX secolo. Fino a questa data, il camminamento era a cielo aperto e protetto da
merli. La torre è fondamentalmente legata al Castello Marcantonio, che fu
ampiamente rimaneggiato nel 1346. Di proprietà degli Angioini, Isabella di Lorena
assegnò il feudo a Chieti. Il castello nel XVIII secolo è stato ristrutturato e
ha mantenuto la conformazione rinascimentale, con merlature e beccatelli. Ha
pianta rettangolare ed è collegato alla torre con un arco urbico decorato da
merli. Il palazzo baronale ha una cornice marcapiano con oblò di varie pietre
preziose di diverso colore. L'interno ha una grande sala centrale e arcate a
tutto sesto. In questo angolo dove il tempo ha lasciato la sua decisa impronta,
si sono susseguite le vicende delle famiglie feudatarie del paese, la più
importante delle quali fu proprio quella dei succitati Valignani, i quali
ereditarono il feudo nel 1458 per successione di Antonio Profeta. La famiglia
abitò il castello per circa quattro secoli contribuendo ad arricchire il paese
e tutto il territorio circostante, modernizzandone l’economia attraverso il
disboscamento dell’area e la concessione di terreni ai contadini. Nel
1632 divenne signore di Cepagatti Alessandro Valignani, al quale quasi
certamente fa riferimento il nome della Torre. Alla sua morte il feudo passò
prima a Giacomo e poi a Federico, cui si può ricondurre la lapide datata al
1730 e conservata nell’atrio nel castello sulla quale si cita ad un restauro
avvenuto proprio in quell’anno in occasione delle nozze di una delle figlie di
Federico con il Duca Don Cesare Monticelli Della Valle. All’epoca di Federico
inoltre risale uno dei periodi più floridi dal punto di vista culturale, dato
che il marchese fu un illustre membro dell’accademia dell’Arcadia e, sotto lo
pseudonimo di Nivalgo Aliarteo, fondò a Chieti nel 1720 la colonia
“Tegea” dell’Arcadia Romana, nella quale furono chiamati a raccolta i
principali esponenti dell’aristocrazia e della cultura del capoluogo teatino.
Anche Cepagatti dunque, in quanto feudo dei Valignani, dovette di sicuro subire
l’influenza di un periodo così vivo e pieno di fermenti culturali. Per eredità
infine, dal momento che Federico morì senza figli maschi, il castello passò ai
Della Valle che furono i suoi legittimi successori visto il matrimonio di Anna
Ninfa, una delle figlie di Federico, con uno degli esponenti della succitata
famiglia. Attualmente la struttura, di recente restaurata con cura e molta
attenzione riservata alla valorizzazione storica, appartiene alla famiglia
Marcantonio che l’acquistò nel 1904 nella persona di Camillo a nome dei figli
Ireneo e Nicola. La storia millenaria
del castello è raccontata dalle opere murarie che testimoniano l’evolversi
della struttura nel corso dei secoli. Il castello, infatti, sorge sui resti di
una villa di epoca romana e ne ha conservato intatte le cisterne e le mura
inferiori, mirabile esempio di “opus reticulatum”. Il corpo principale, oggi
articolato su quattro livelli con una superficie totale di circa 1.600 mq, ha
subito nel corso del tempo diversi restauri che ne hanno preservato
l’autenticità. Oggi l'edificio è stato riconvertito al fine di poter
ospitare cerimonie, matrimoni o incontri d’affari dove è possibile respirare la
storia ad ogni angolo, in un’atmosfera unica ed affascinante.. L’arco che collega la torre al castello,
una delle dimore
storiche più belle di questa zona d’Abruzzo,
era l’antica porta di accesso al paese. Completa la struttura la suggestiva
chiesetta di San Rocco, costruita dai Valignani per ringraziare il Santo di
averli salvati dalla peste del 1657. Recentemente, durante lavori di
scavo nei pressi della torre, sono state scoperte grandi anfore olearie romane. Altro link suggerito:https://www.youtube.com/watch?v=PAGHSptrWYQ (video di Matrimonio.com).
Fonti: http://www2.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=torrepe&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuTorr4792&tom=792,
https://it.wikipedia.org/wiki/Cepagatti, http://www.castellomarcantonio.it/index.php
(sito web ufficiale), http://www.tesoridabruzzo.com/cepagatti-feudo-della-storia-dabruzzo/#sthash.MaQaOICA.dpbs
Foto: la prima è presa da https://cdn0.matrimonio.com/emp/fotos/9/0/2/7/810-7979_2_149027.jpg,
la seconda è presa da https://www.mondimedievali.net/Castelli/Abruzzo/pescara/cepagat01.jpg;
infine, la terza, relativa alla sola torre, è presa da http://www.regione.abruzzo.it/#
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