giovedì 15 marzo 2018

Il castello di giovedì 15 marzo





LEGNAGO (VR) - Torrione

Dopo che il canale che attraversava Legnago divenne dal X secolo il corso principale del fiume Adige e ne furono man mano ampliati gli argini, durante l'Alto Medioevo Legnago ampliò il proprio abitato ed assunse il volto di una vera e propria roccaforte militare. Ancor oggi sono visibili alcune testimonianze dell'antica Porta Mantova (Legnago un tempo era completamente fortificata) nei pressi di Piazza Garibaldi, Via Giacomo Matteotti e Corso della Vittoria le quali sono state portate alla luce in seguito ad alcuni lavori di sistemazione della piazza nel 2004 e poi successivamente ricoperti a cavallo tra il 2011 e 2012, in quanto le avversità atmosferiche le stavano deteriorando. La cittadina venne conquistata prima dai Longobardi e successivamente dai Franchi, fino a diventare attorno al Mille proprietà del vescovo di Verona il quale la cedette al Comune in cambio di Monteforte d'Alpone. Successivamente, Legnago divenne un possedimento di Ezzelino IV da Romano per poi passare sotto la dominazione scaligera dal 1207 fino al 1387. Si susseguirono poi le dominazioni dei Visconti e dei Carraresi. Fondamentale per l'assetto urbanistico di Legnago fu l'annessione voluta dal popolo nel 1405 alla Repubblica di Venezia poiché fu proprio il governo della Serenissima ad affidare all'architetto Michele Sanmicheli l'arduo compito di consolidare le fortificazioni (in particolare una rocca) che vennero distrutte durante la guerra dei Cambrai, ridisegnandole a pianta stellare. Le fortificazioni furono però in gran parte smantellate nel 1801 per volere di Napoleone, che poi cedette Legnago con l'intero territorio della soppressa Repubblica di Venezia all'impero asburgico. Legnago, all'epoca, era considerato uno dei nodi fluviali più importanti del Veneto per la presenza sulle rive dell'Adige di un porto, di un ponte mobile progettato per il passaggio dei natanti ed una lunga catena di mulini. Era altresì un rinomato polo culturale grazie alla presenza di scuole, un'accademia letteraria e un teatro. Alla sconfitta di Napoleone, la cittadina tornò in mano agli austriaci, come parte del regno Lombardo-Veneto, retto da un viceré con sede in Milano e resero Legnago uno dei capisaldi del Quadrilatero nel 1814 assieme a Verona, Peschiera e Mantova. Soltanto con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia nel 1866 le cose parvero cambiare, nonostante le molte servitù militari che ancora continuarono a sussistere sino a che, alla fine del secolo XIX, per permettere al paese di espandersi al di fuori dai confini della fortezza, vennero abbattute interamente le mura, i bastioni e le porte, di cui rimangono oggi solo pochi resti. In piazza della Libertà, a pochi passi dal Duomo, fa bella mostra di sé il Torrione; unico esemplare rimasto delle mura che circondavano la cittadina (e, in particolare, dei quattro torrioni rotondi posti agli angoli che i Veneziani costruirono per rinforzare la rocca di Legnago). Esso viene altresì considerato il simbolo della città di Legnago proprio perché ricalca la storia architettonica e militare autoctone. Anticamente è stato usato con la funzione di prigione (qui sono stati incarcerati alcuni patrioti tra i quali il conte Emilei di Verona e il poeta Aleardo Aleardi). Le mura cittadine (e quindi anche il Torrione) sono state costruite a partire dal 1525 durante il dominio della Serenissima, in seguito alla rovinosa guerra della Lega di Cambrai. La costruzione delle mura bastionate terminò solamente nel 1559 e, negli anni, vide il susseguirsi di architetti illustri quali sono Bartolomeo d'Alviano, Fra' Giocondo, Michele Leoni e Michele Sanmicheli. L'opera veneziana venne successivamente ammodernata dai francesi prima e dagli austriaci poi (si ricorda che Legnago faceva parte del cosiddetto Quadrilatero). Le mura persero il loro ruolo difensivo dopo l'annessione al Regno d'Italia e vennero demolite nel 1887 per quanto riguarda la parte destra dell'Adige e durante gli anni Venti nella parte sinistra del fiume per lasciare il posto all'espansione delle cittadine di Legnago e Porto. Il torrione è stato più volte restaurato subendo, nel corso degli anni, pesanti variazioni rispetto alla sua architettura originale (numerose sono state le critiche anche durante l'ultimo restauro per l'aggiunta di una parte superiore che originariamente non esisteva). Altri frammenti delle mura sono oggi visibili presso il cortile dell'istituto Canossiano in via Leopardi e nei pressi dell'ex ospedale militare austriaco (oggi trasformato nel Centro Ambientale ed Archeologico).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Legnago, http://www.pianuraveronese.com/index.php/it/29-schede/castelli-e-fortificazioni/129-torrione-di-legnago

Foto: la prima è di Nasty78 su https://it.wikipedia.org/wiki/Legnago#/media/File:Torrione.JPG, la seconda è una cartolina della mia collezione; infine la terza è presa da http://www.pianuraveronese.com/index.php/it/pianura-veronese/da-vedere/i-castelli-e-le-fortificazioni

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