Pocenia, con le sue frazioni di Torsa, Roveredo e Paradiso è un piccolo centro agricolo della Bassa Friulana al di sotto della linea delle Risorgive, nei pressi del fiume Stella. Non si hanno notizie precise intorno alle suo origini: si suppone che l'insediamento risalga all’epoca romana, quando probabilmente alcuni coloni ne lavoravano la terra; questa teoria è avvalorata dal toponimo "Pulcinia”, dal personale femminile latino di "Pulcinius". Dopo il periodo della invasioni barbariche caratterizzato da un abbandono della zona che decadde inesorabilmente impaludandosi, si verificò una ripresa dell’agricoltura sotto il governo dei Patriarchi, con lo sviluppo di un nuovo nucleo abitativo permanente soprattutto lungo le sponde del fiume Stella, che offriva, possibilità di pesca. Nel XIII secolo, in alcune investiture si parla della "Motta incastellata di Pocenia” ma cosa fosse esattamente non ci è dato di sapere. Probabilmente era un castello di proprietà dei Signori di Pocenia. Altri signori si succedettero in quest'epoca, tra i quali la Casata tedesca di Carintia e in seguito la Casata di Gorizia, che esercitarono diritti feudali. A questo proposito citiamo una copia dell’investitura del mulino di Torsa a favore di Biagio fu Francesco Ongaro, risalente al 1488, contenuta tra gli atti finanziari dell’Archivio comunale: tale investitura. confermerebbe l'autorità esercitata in questo territorio del Conte di Gorizia, rappresentato in loco dal Capitano di Belgrado e del suo distretto, Stefano Hover. In seguito una parte della zona divenne proprietà dei Savorgnan, a cui si alternarono i Conti di Sarmete; questi ultimi diedero un notevole impulso ai propri possedimenti potenziando l'attività agricolo-pastorale al punto che ancora, in documenti risalenti al XVIII secolo, troviamo citazione di questa azienda agricola. In epoca moderna la storia di Pocenia e del suo territorio subirono le vicende della Repubblica di Venezia fino alla caduta della Serenissima. Nel 1797 la Repubblica Cisalpina pose termine al dominio veneto, abolendo tutti i diritti legali annessi ai fondi e l'influenza nei feudi di diritti pubblici ed amministrativi. Probabilmente in questo periodo la località di Pocenia assunse l'identità di ente amministrativo locale che, durante la successiva dominazione austriaca, ottenne un riconoscimento ufficiale, in quanto compare nei prospetti del compartimento territoriale delle Province Venete del 1822, come Comune di III^ classe. Era cioè un Comune senza un ufficio proprio, dipendente invece da quello di Latisana che costituiva il X° Distretto - Territoriale della Provincia di Udine. Era provvisto soltanto di un organo di rappresentanza: il Convocato Generale, ossia l’assemblea composta da tutti i proprietari terrieri del Comune iscritti al Registro dell'Estimo. Nel 1866 entro a far parte del Regno d'Italia, come il resto del Friuli Veneto. Il campanile della chiesa di San Nicolò, costruito nel secolo XIX, sorge sui resti di una antica torre fortificata ed è costruito in pietra con struttura interna in cemento armato.
Fonti: http://www.comune.pocenia.ud.it/index.php?id=10595&L=-1%27, repertorio toponomastico della pubblicazione “Castelli italiani” (autori Perogalli C., Ichino M.P., Bazzi S. – edizione del 1979)
Foto: è presa da http://parrocchiarivignano.altervista.org/pocenia-san-nicolo-vescovo/
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