mercoledì 14 marzo 2018

Il castello di mercoledì 14 marzo



SALIZZOLE (VR) - Castello Della Scala

Il castello di Salizzole si distingue come uno dei complessi edilizi medioevali più importanti di tutto il Basso Veronesse. L'imponente struttura architettonica comprende due torri di eta' diversa unite da un ampio corpo centrale. La torre occidentale, merlata, risale al XII secolo; quella orientale con l'adiacente portale d'ingresso è da attribuire da un intervento di Alberto Della Scala, risalente alla fine del Duecento. Le prime notizie storiche riguardanti i suoi possibili proprietari risalgono alla seconda metà del XIII secolo. Fonti d'archivio parlano di una donna, Verde de Saliceoli, proprietaria a Salizzole di alcuni appezzamenti di terreno e, presumibilmente anche del Castello. E' documentato che già nel '300 detta "Verde de Saliceolis" era moglie di Alberto I Della Scala. E' probabile quindi che il castello sia passato in eredità da Verde, madre di Cangrande I, agli Scaligeri dopo la sua morte avvenuta nel 1305. Da quel momento la proprietà è entrata a far parte del patrimonio dei Della Scala. Protetto a sud-est dalla linea difensiva del Lungotione, ed arretrato rispetto alla strada mediana che collegava Mantova ad Este – sulla quale insistevano invece i centri di Nogara, Sanguinetto, Cerea e Legnago – il castello di Salizzole non svolgeva, per la sua posizione geografica, un particolare ruolo di difesa nella complessa macchina bellica messa a punto dalla Signoria veronese: del resto le strutture scaligere di Salizzole palesano apertamente parecchi tratti peculiari delle residenze urbane, con ampie aperture ornate da ghiere in cotto e tufo, secondo moduli che sono caratteristici delle squadrate architetture civili del periodo tardo romanico veronese. E a rivelare, ancora, la funzione prevalentemente residenziale delle nuove aggiunte al complesso fortificato sono pure alcune raffinate soluzioni architettoniche dell’interno, come la bella volta a crociera con costoloni marcati da nervature ogivali, che si trova al pian terreno del mastio scaligero. L’accesso al castello, ricavato nel corpo di fabbrica occidentale annesso alla torre (e ora murato), è caratterizzato da un ampio portale ad arco ornato da ghiera, la cui ricca decorazione a motivi floreali mostra strette consonanze e analogie con quella della porta-torre in capo al Ponte Pietra di Verona, eretta da Alberto I nel 1298: elemento, questo, che potrebbe suggerire una datazione non molto lontana. Dal portale, che si ipotizza protetto da una saracinesca e forse da un fossato – di cui però non rimane traccia alcuna – si accedeva ad un “corridoio” d’entrata in origine coperto da una complessa struttura a volta lunettata, da cui si passava poi al grande recinto retrostante, adottato nei secoli successivi a funzioni agricole. Della cortina continua che doveva chiudere la corte, e di cui oggi si indovina il perimetro nell’amplissima area destinata ad aia, non rimane più traccia. Così neppure si ritrovano elementi che confermino l’esistenza di altre due torri che il Bresciani ha supposto esistessero agli angoli meridionali del quadrilatero, e che si vorrebbero distrutte nel settembre del 1441, quando le milizie di Francesco Sforza, capitano di Venezia, misero a sacco il castello. Ma a smentire, almeno in parte, tale ipotesi è la nota mappa dei Frari del 1439 – e dunque anteriore all’incursione dello Sforza – nella quale il castello di Salizzole viene raffigurato con due torri congiunte da un corpo orizzontale. Schema che, con lievi variazioni, vien ripetuto nelle successive rappresentazioni cartografiche dei secoli XVII e XVIII dove, accanto al maniero, compaiono edifici rurali – portici e barchesse – che denunciano le varie trasformazioni subite dal complesso fortificato per adattarlo a funzioni agricole. Dopo la dedizione di Verona alla Repubblica di Venezia, la Serenissima decise di vendere all'asta tutti i beni. Fu in quell'occasione, e precisamente il 23 marzo 1407, che Nicola Capella acquistò parte del Castello comprendente la torre occidentale, vasti possedimenti terrieri e i diritti giurisdizionali. I Capella conservarono la proprietà del complesso fino alla seconda metà del Seicento, quando l'ultima erede Eleonora, sposata con Camillo Giuseppe Cosmi, lasciò i beni e al figlio Cosmo Cosmi Capella. Nel 1793 morì Camillo, l'ultimo erede maschio della famiglia. Furono così i discendenti delle sue tre sorelle, Matilde, Veronica ed Eurienna, a dividersi il patrimonio. Nel 1813, alla stesura del Catasto Napoleonico, l'edificio con le sue adiacenze era diviso in due parti; quella occidentale comprendente il corpo centrale e la torre più antica apparteneva agli eredi Cosmi-Capella; quella orientale comprendente l'altra torre al regio demanio. Attualmente il Castello Scaligero è sede della Biblioteca Comunale di Salizzole e dell'Associazione Anziani "Il Sole". Nell'edificio si trova anche la Sala Civica, ricavata da un'ala restaurata di recente. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=ZO-g53ILeKQ (video di Ghost Hunter Padova), http://www.verona.com/it/guide/verona/salizzole-il-castello/, https://www.youtube.com/watch?v=uDIQhLaQt1g (video di ConanVeneto), http://www.ghosthunterpadova.com/wordpress/castello-di-salizzole/ (per testimonianze su fatti inspiegabili avvenuti dentro il castello).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Salizzole#Edifici_militari, http://www.ghosthunterpadova.com/wordpress/castello-di-salizzole/, http://www.comune.salizzole.vr.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20038/idtesto/176

Foto: la prima è presa da http://www.stradadelriso.it/it/itinerari-turistici/castelli-e-torri-colombare.html, la seconda è di AlexBlackO su https://it.wikipedia.org/wiki/Salizzole#/media/File:Salizzole_Castello.jpg

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